●Capitolo 29●

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Alessio, Alessio sta venendo verso di noi. Mi sorride, il suo sorriso...come posso non sorridergli anche io? Come posso bon sorridere a quegli occhi che mi hanno salvata? Come posso non sorridere a quel ragazzo, che era tanto lontano da me e che ora, mi amava quanto io amavo lui? Così mi alzo e gli corro  incontro. Un abbraccio è quello che ci siamo dati.

Sento parlare. Ora capisco che stavo solo sognando. Peccato. Ma una cosa l'ho capita, voglio andare da Alessio, non posso stare senza lui...io lo amo, d'altronde quello che ha fatto lo ha fatto perché mi ama, e io ovviamente, come ogni volta riesco a rovinare tutto.

Ora capisco di chi sono le voci. Cazzo sono di Alessio e Francesco, mi alzo di scatto, con gli occhi mezzi socchiusi

F: "Non è come pensi Alè!"

A: "Francesco smettila! Ora basta. Lo so che ho sbagliato. Ma non è possibile che va sempre subito da un altro!"

Poi si accorge che ci sono e sono sveglia, sono immobile tra loro due, entrambi si erano girati verso di me, Alessio con le braccia conserte e la rabbia negli occhi mi fissava infastidito

G: "A-ale...non è così, avevo solo bisogno di passare un po di tempo con un amico..."

A: "Lo so; ho sbagliato ma questo è troppo."

Si gira e se ne va, non posso permettere che succeda, non posso, non voglio, non deve succedere.

G:"Alessio!!!" Tiro calci alla sabbia, mi butto a terra e piango e urlo, usando tutte le forze possibili e immaginabili. Lui si ferma, si rigira.

A: "Ma io non posso."

G: "Non puoi cosaaa?!"

A: "Io non posso stare senza te."

Così mi ritiro su e lo abbraccio, ora non era un sogno, era la realtà. Le nostre labbra si uniscono in un bacio, si cercavano disperatamente come se fossero passati anni dall'ultimo bacio che gli avessi dato.

Lui è la cosa che ho desiderato di più, è la persona per cui ho sofferto di più, sono andata contro tutto e tutti pur di essere qui, con lui. Sono stata capace di scappare di casa, andare contro i miei genitori e so che forse non è stata la cosa più giusta, ma se in cambio ho Alessio, allora è giustissima. Come si suol dire "Segui il tuo cuore, non pensare a niente", beh è stato ció che hi fatto.

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Francesco come al solito, era rimasto in silenzio davanti a noi, ci guardava senza emettere il minimo suono, vedevo nei suoi occhi sofferenza, io non voglio che lui soffra per me, è come un fratello maggiore per me...

F: "Dai ragazzi, siete così carini...siete entrambi fortunatissimi ad avere un ragazzo e una ragazza così, non separatevi mai..."

G: "Francesco grazie. Grazie, non so cosa farei se non ci fossi tu..."

Lo stringo forte e gli sussuro "Ti voglio tanto bene, re Pippozzi".

Alessio si avvicina a lui, si  guardano per qualche momento, finchè non si abbracciano

A: "Scusa fra non so come ho fatto a pensare certe cose...sei un frattello per me."

Francesco si stacca da quell'abbraccio ci fa un sorriso e un occhiolino per poi iniziare a camminare verso la strada, sparendo piano piano nel buio.

Alessio torna da me, mi prende la mano.

A:"Dai andiamo." Chiamiamo un taxi e ci facciamo riportare in albergo. Il viaggio è molto silenzioso, vedo i suoi occhi persi...penso voglia scusarsi per questo "inconveniente" che poi a me non interessa che si scusi, è come se già lo avesse fatto, riesce con un semplice sorriso a farmi cambiare idea.

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Arriviamo in albergo, saliamo al piano della nostra camera, la 11. Alessio si siede sul letto, lo raggiungo.

A: "Senti piccola mia scusami. Lo so, lo so che sono stato un coglione a fare quello che ho fatto, ma io ti amo, e non poco, e quando ho visto quel messaggio, che poi non è una giustificazione perché non dovevo aprirlo perchè devo rispettare la tua privacy, ma non c'ho visto più. Greta non so che dirti, spero solo che il nostro rapporto resti quello di prima...è tutta colpa mia, come al solito, accetto qualunque tua decisione."

A: "No...non è solo colpa tua...sicuramente è anche colpa mia che ho reagito male, forse non hai fatto la scelta più giusta... ma la apprezzo. E Ale, tra noi non è cambiato niente, mai cambierá niente, io ti amo e non smetteró di farlo finche la vita me lo permette. Non sarei proprio in grado capace di lasciarti andare, per qualsiasi possa essere la causa."

E gli faccio uno di quei sorrisi, che esprimono tutto.

A: "Rifallo, di nuovo, ti prego, fallo ancora."

G: "Cosa?"

A: "Sorridi."

Non resisto, lo prendo stringendolo tra le mie braccia, come se fosse stata la prima volta che lo avessi visto.

Le nostre mani intrecciate si stringono sempre di più, un disperato bisogno di lui mi invade il corpo, un disperato bisogno del suo sorriso mi invade la mente.

G: "Se c'è stata una prima volta tra noi, dovrá essercene una seconda."

Mi guarda maliziosamente, gli rivolgo uno sguardo d'intesa e mi avvicino a lui, tirandolo per la maglietta verso di me

G: "Ti amo, Alessio Bernabei."

---SPAZIO AUTRICI---

Si, lo sappiamo che siamo ancora in ritardo con il capitolo, ma preferiamo pubblicare una parte ben scritta e ben studiata, piuttosto che postare un risultato fatto a tirar via solo per farvi leggere qualcosa. Con questo penso sia tutto perchè oggi non mi sento molto ispirata e non ho tanto da dire al contrario delle altre volte AHAHAHAH. Vi auguriamo un buon inzio settimana e un augurio per tutto! Noi ci vediamo alla prossima con un nuovo capitolo, Commentateee! ♡♡♡

'Realized' {.Dear Jack.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora