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Sinceramente non ho mai pensato troppo all'amore....
Non mi definisco come la ragazza che sogna di avere accanto a sé un principe azzurro, che possa rapire il suo cuore in un battibaleno.
Quelle poche volte che ho sognato di avere una relazione era quando mi rifugiavo nella lettura dei miei amati libri o quando passavo intere nottate sul divano a guardare le serie tv  e allora mi ritrovavo affascinata dai personaggi protagonisti delle storie...Ma nella vita reale...Beh nella vita reale non ho mai pensato a niente di tutto ciò o lontanamente simile...
Non ho mai creduto all' amore e probabilmente non ci avrei mai creduto se non fosse stato per il fatto che pian piano la mia vita si stravolse completamente e per puro caso, o magari tutto era già prescritto nella mia vita, mi innamorai per davvero. Il nostro non era uno di quei classici amori, ma era un amore profondo e contorto, pieno di difficoltà e che mostrava davanti a sé un oscuro ed insidioso cammino che forse un giorno sarebbe stato finalmente in grado di risplendere in tutta la sua purezza e sincerità...
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«Chelsey!!! Muoviti o farai tardi a scuola!!!»
Roteo gli occhi al cielo sentendo le urla provenire dal piano inferiore.
«Arrivo Jason ! Un attimo!"urlo di rimando, mentre finisco di allacciarmi le scarpe, in camera.
Afferro il mio zaino , appoggiato sopra la scrivania ed esco dalla stanza scendendo di fretta le scale, raggiungendolo.
«Ce l'hai fatta a venire! Pensavo che avrei dovuto mandare una squadra di soccorsi speciali per vedere se era tutto ok! "protesta lui per la mia lentezza nel fare le cose.
Lui è Jason  Carter, mio fratello maggiore.
Frequenta da due anni l'università.
Al liceo era considerato la Mascotte delle ragazze...insomma Jase è un bel tipo...alto , con corporatura slanciata , capelli neri ed occhi verdi. È sempre stato un bravo studente e giocatore nella squadra di rugby della scuola...devo dire che era anche molto  bravo...
«Si Jase tutto ok. Ora andiamo o come hai detto farò tardi a scuola...a volte mi sembri anche più puntiglioso di mamma!» gli rispondo leggermente innervosita per il suo modo di fare...
«Chels...lo sai che mi preoccupo per te...a quest'ora quando anche io facevo il liceo ero già fuori scuola, e noi ancora dobbiamo partire di casa!»
«Beh , mi dispiace deluderti ma io non sono te Jase...e ora andiamo dai.»
«Certo che sei testarda eh!»dice ridendo mentre apre la porta.
«Forse...»rispondo io , mentre un sorriso si fa largo sul mio volto.
Raggiungiamo la sua macchina, che è parcheggiata nel vialetto fuori casa e una volta saliti, mette in moto il veicolo e partiamo.
Ed eccoci qui , a percorrere le strade di Brentwood , un piccolo quartiere di  Los Angeles.
Le vacanze estive sono appena terminate ed oggi è il giorno in cui rinizia la scuola.
Inizierò il quarto anno di scuola liceale, ovvero l'ultimo e alla fine di questo percorso scolastico riceverò il mio diploma di maturità.
Sarà un anno emozionante e impegnativo , ma  riuscirò ad affrontare tutto ciò al meglio...o almeno così spero...
Arriviamo di fronte alla scuola, dove si trovano tutti gli studenti vicino alla loro auto a parlare tra di loro...già , ai miei diciassette (quasi diciotto) anni probabilmente sono una dei pochi che ancora non ha la patente di guida...se non l'unica...
«Bene, siamo arrivati . Buona giornata Chels.»dice mio fratello con un sorriso incoraggiante, mentre accosta la macchina per permettermi di scendere.
«Grazie Jase.»
Ricambio il sorriso e scendo dall'auto, e davanti mi ritrovo il grande cartello con su scritto a grandi caratteri "BRENTWOOD HIGH SCHOOL".
Inizio ad avviarmi all'interno della scuola e
appena entro mi sembra tutto così familiare...gli studenti che parlano tra di loro , vicino agli armadietti e che camminano per i corridoi ridendo e scherzando.
Sono ritornata alla mia classica vita.
Mi avvicino al mio armadietto , di cui avevo sentito la mancanza, e inizio a sistemarlo, ponendo al suo interno alcuni libri che mi serviranno per le lezioni.
Ad interrompere la calma e la confortevole atmosfera che si era creata , sono alcuni schiamazzi provenienti dal fondo del corridoio.
Mi sporgo fuori dall'anta del mio armadietto per vedere cosa sta succedendo,
ed ecco che si vede svoltare l'angolo del corridoio e avanzare con passo deciso il gruppo dei ragazzi di rugby,  che indossano le giacche sportive della squadra , accompagnati dalle  loro ragazze cheerleaders , già riuniti tutti insieme.
Ecco che avanzano in prima linea i più popolari e irritanti esseri umani di questa scuola: Michael Clifford , Calum Hood e davanti a loro capeggia trionfante e con sguardo strafottente osservando tutti con aria da superiore , il loro capitano, nonché il ragazzo più sbruffone, scortese  e superbo di tutto l'istituto...Ashton Irwin.
Di fianco a lui che stringe possessivamente il suo braccio, la sua inseparabile ragazza , nonché il capitano delle cheerledears Chanel Scott, affiancata dalle sue ombre che la seguono in tutto e per tutto : Madison e Avril, nominate da tutti il "Terribile Trio", ma non perché possono intimorire o cose del genere, insomma sono soltanto tre galline che se ne vanno in giro con vestiti firmati e la puzza sotto il naso , ma perché sono sempre pronte a puntare il dito contro le persone e a ridere di gusto di loro, prendendole in giro per ciò che loro ritengono divertente da criticare e da mettere in cattiva luce davanti a tutti.
Riporto la mia attenzione sul mio armadietto , roteando gli occhi al cielo e continuando a sistemare ordinatamente  le mie cose, cercando di non dare attenzione al vortice di persone che stanno per passarmi accanto.
«Voi andate avanti ragazzi, vi raggiungo»
«Che devi fare Ashy bello?»
«Non preoccuparti , ho detto che vi raggiungo dopo, adesso vai.»
Chiudo l'armadietto e mi volto nella direzione in cui sta camminando Chanel, raggiungendo gli altri del suo gruppo.
«Carter! Ma guarda chi si rivede!"sento una voce alla mie spalle...quella voce che mi perseguita ogni singolo giorno di ogni singolo anno scolastico.
Chiudo gli occhi e prendo un bel respiro, per poi voltarmi, verso colui che ha parlato.
"Irwin! A quale onore, se così vogliamo dire per essere delle persone civili e ben educate, devo la tua visita già il primo giorno di scuola?» dico alla figura che si trova davanti a me, sfoggiando un sorriso più che forzato.
Non è cambiato molto, se non magari di altezza, ma ha sempre quei suoi capelli biondi ricci, circondati dalla sua bandana nera.
«Non crederai di certo che sia venuto qui come un pacificatore, vero Carter?»dice avvicinandosi a me , appoggiandosi con la spalla al mio armadietto.
Indietreggio , cercando di mantenere le distanze con il soggetto davanti a me.
«Certo che no Irwin, non me lo aspetterei mai questo da te...l'ultimo nome con cui potrei definirti sarebbe appunto pacificatore.»lo schernisco, mentre ricevo una risatina, tutt'altro che divertita , da lui.
«Allora sarai felice di sapere che anche quest'anno la guerra è aperta , Carter.»dice mentre il sorriso sul suo volto si spegne.
Prende dalla sua bocca il chewing-gum che stava masticando e lo appiccica sul mio armadietto, per poi superarmi dandomi una spallata.
Mi giro verso la sua direzione , indignata, mentre esprimo con il mio sguardo tutto l'odio che ho per lui, anche se non può vedermi.
Mi volto nuovamente, osservando lo schifo che si trova attaccato al mio armadietto , con aria disgustata.
«Chelsey!!!»sento richiamarmi da una voce inconfondibile.
Guardo davanti a me e come avevo immaginato ecco arrivare con il suo solito ciuffo biondo e il suo piercing nero al labbro, Luke Hemmings.
«Luke!!! Che bello vederti di nuovo!»dico abbracciando il mio migliore amico.
«Mi sei mancato così tanto, e guardati , ti stai facendo sempre più al-»dico, ma vedo che il biondo è attratto da qualcosa alle mie spalle.
Mi volto e capisco subito di chi si tratta.
«Chels...hai visto? Michael si è fatto i capelli rossi quest'anno. Quel colore gli sta divino!»
«Luke, ancora pensi a Clifford? Dovresti sapere che è un poco di buono e un ragazzo davvero sconsigliabile , fidati.»
«Lo so, lo so Chels...è che...non posso farne a meno...insomma sarebbe come dire alle donne di tutto il mondo "non fatevi piacere più Brad Pitt!"....dubito che ci riuscirebbero!»
«A me non piace Brad-»
«Oh mio Dio, OH MIO DIO!!! Stanno venendo da questa parte, fai la normale Chels,non agitarti, parliamo normalmente.»gesticola il ragazzo davanti a me, e per un secondo penso che possa venirgli una tachicardia.
«Non credo di essere io l'agitata qui...»lo guardo confusa.
«Quindi dicevo cara Chelsey,ho passato un'estate davvero emozionante e divertente, sai il campeggio è stata un'esperienza indimenticabile!»dice mentre il suo sguardo finisce sul ragazzo dai capelli rossi , che passa insieme al suo gruppetto, rivolgendo anche lui uno sguardo di interesse a Luke.
«Mio Dio, Chels , sento che posso svenire....anzi togli la-»
«Si, okay Luke, ho afferrato il concetto, grazie!»
Il ragazzo in questione, abbassa il viso, ridendo.
«Allora...come va la vita tesoro?» domanda mentre allunga la mano, per appoggiarsi al mio armadietto.
«No Luke, non farlo!!!»
Troppo tardi.
Vedo Luke che fa uno sguardo confuso, per poi voltarsi verso l'armadietto.
Toglie la mano e vedo che un pezzo di chewing-gum rimane attaccato sul suo dito.
«Di chi è questo bellissimo regalino, Chelsey?»domanda mentre con aria disgusta tenta di togliersi quei fili di gomma da masticare attaccati sulla sua pelle.
«Aspetta, lasciami indovinare, opera di quel bellimbusto di Irwin?»
«Certo Luke! Chi altro può averlo fatto sennò?»
«È appena iniziato l'anno scolastico e già vi tormentate...che carini.»
«Siamo tutt'altro che carini , Luke! Lui non è altro che uno spocchioso ragazzino, figlio di papà!»
Ed ecco che ad interrompere la nostra intensa conversazione , è il suono della campanella.
«Qual'è la tua prima lezione , oggi?»
«Inglese.»
«Anche la mia...andiamo prima di prenderci una sgridata dalla professoressa.»
Ci incamminiamo per i corridoi e in men che non si dica ci ritroviamo ad entrare nella porta dell'aula di inglese.
«Buon giorno professoressa Williams»
«Buon giorno signorina Carter e buongiorno anche a te Hemmings, prego prendete posto.»
Ci dirigiamo, come è nostro solito fare, verso gli ultimi banchi e ci mettiamo seduti.
Apro il mio zaino ed inizio a tirare fuori tutto l'occorrente, tra cui il libro di Rome e Giulietta che ci aveva assegnato da leggere la professoressa come compito per le vacanze.
L'aula  pian piano inizia a riempirsi di studenti, che a loro volta prendono posto nei vari banchi.
Ecco entrare Hood e Clifford, con aria strafottente, anche loro prendono posto negli ultimi banchi rimasti vuoti.
«Ragazzi, la prossima volta cercata di arrivare in anticipo, grazie! E dov'è finito Irwin?»
«Presente professoressa, sentiva la mia mancanza?»dice il riccio, facendo il suo ingresso in classe, accompagnato dalle risate di quei due idioti dei suoi amici.
«Irwin...oltre il fatto che è arrivato in ritardo di ben dieci minuti dal suono della campanella, si permette anche di fare il superiore con quel suo solito modo di fare...bel modo di iniziare l'anno scolastico. La invito  a mettersi immediatamente seduto se non vuole finire dal preside.»
«Ok, ma non si scaldi troppo professoressa, un po' di sano sarcasmo fa bene a tutti...»
«Irwin...prendi posto vicino alla signorina Carter e non fiatare più...o sarò costretta a prendere seri provvedimenti.»
Cosa? Osservo il banco della fila accanto alla mia e mi accorgo con enorme dispiacere che è l'unico vuoto, di tutta la classe.
Vedo il ragazzo avvicinarsi nella mia direzione e sedersi.
«Ma che fortuna...»mi ritrovo a borbottare a me stessa.
«Non credere che per me sia una gioia , Carter.»
Mi volto verso il ragazzo che ha parlato, e vedo che mi sta fissando con sguardo carico di odio, che io non perdo tempo a ricambiare.
«Allora Irwin, direi che possiamo iniziare da te , nel sentire un parere sul libro "Romeo e Giulietta" , che vi ho assegnato per le vacanze.»
«Certo professoressa, non c'è alcun problema.»
«Partiamo dall'analisi dei personaggi.»
«Perfetto. Voglio soffermarmi principalmente sui nostri due protagonisti del romanzo: Romeo e Giulietta.
Romeo è il protagonista maschile , nonostante la sua giovanissima età , è capace di provare un amore talmente profondo da giungere al sacrificio, alla fine. Ma non siamo davanti ad un amante stereotipato. Il personaggio in realtà dimostra essere molto più complesso.
Il giovane è un adolescente e come tale , è innanzitutto innamorato dell'amore. Proietta prima su Rosalina il proprio  desiderio d'amore e di essere amato, poi la dimentica appena vede Giulietta. Giulietta non è un semplice rimpiazzo. Con il procedere , il sentimento stereotipato, libresco, diventa una vera e profonda  passione. E la maturazione avviene attraverso il confronto con la ragazza che  dall'inizio , nonostante sia giovanissima, è più consapevole  di ciò che desidera. E -»
«La capacità di amare è comunque solo una parte del forte sentire di Romeo , che manca completamente di moderazione. L'amore lo spinge a rischiare la vita , infiltrandosi prima al ballo, poi nel giardino dei Capuleti. La rabbia gli fa uccidere il cugino della moglie . La disperazione lo spinge nel baratro alla fine dell'opera. Sarà proprio questa mancanza di moderazione a ingenerare la tragedia.» intervengo io, fermando il suo discorso.
Vedo il biondo che alza gli occhi al cielo, e poi si volta  verso di me.
«Romeo è un ragazzo di sedici anni intelligente e sensibile , sebbene sia impulsivo e immaturo, è anche un lettore di poesie d'amore , e nella sua ricerca tipicamente giovanile della grande passione , cerca di emulare l'amore ideale dei sonetti tanto in voga all'epoca. Il suo ardore e il suo idealismo,  lo rendono un personaggio apprezzato ed amato.»
«Si, ma io ritengo che-»
«Nessuno ha chiesto la tua opinione riguardo ciò, Carter.» ribatte il ragazzo davanti a me.
«Ma si dia il caso che stiamo in un paese democratico , in cui vi è la libertà di parola e di pensiero.»rispondo io a tono.
«Si, ma interrompere una persona quando parla non è di certo una forma di educazione!»
«Mi hai appena interrotto tu mentre parlavo, e sinceramente non è molto convincente sentire parlare proprio te di educazione!»
«Ragazzi ora basta,o vi mando fuori dalla classe! Sono stata chiara?!»interviene la professoressa, per evitare che scoppi una vera e propria guerra tra me e quell'idiota che mi ritrovo accanto.
«Il dialogo tra due persone o un dibattito su un argomento è accettabile ma non se questo si trasforma in una vera  e propria discussione costituita anche da insulti verso l'altro! Avete capito?!»
«Si professoressa Williams» diciamo in coro io e Irwin.
«Bene...continuiamo la lezione»
E così , mentre la lezione riprende, io e il biondo ci fulminiamo con lo sguardo un'ultima volta, prima di lasciar perdere tutto e dare ascolto alla professoressa che parla.
                              ———————
«È assurdo Luke! È insopportabile! Sempre pronto a venirmi contro in tutto e per tutto , sempre pronto a difendere la sua opinione, credendo che ciò che dica lui, siano le scritture della Bibbia, che tutti debbano rispettare! Non ha ancora capito che ognuno pensa ciò che vuole!»mi sfogo con il mio migliore amico , mentre usciamo dalla classe di inglese.
«Beh, tecnicamente, non per spegnere le tue parole da paladina della giustizia, ma sei stata tu ad andargli contro , dicendo qualcosa sul fatto che Romeo è poco moderato o cose del genere...non ricordo, ero troppo impegnato a guardare quello schianto di Michael»dice il mio amico con aria sognante, ma lo riporto alla realtà mentre lo incenerisco con lo sguardo.
«No, ma certo, stavolta quel deficiente di Irwin ha davvero esagerato, non posso non ammetterlo .»cerca di rimediare a ciò che aveva detto.
Sbuffo esasperata.
«Io sono arrivata, ci vediamo dopo Luke» annuncio quando ci troviamo davanti all'aula di storia.
«Ok, a dopo Chels.»mi saluta il ragazzo , continuando a camminare per il corridoio.
«Di nuovo tu? Seriamente? Quale scherzo della natura è questo?»sento una voce alle mie spalle.
Mi volto, notando che dietro di me si trova, nella sua altezza di 1,83cm Ashton Irwin.
«Che cosa intendi dire con questo, Irwin?»
«Che lezione hai adesso?»mi domanda.
«E da quando in qua ti  interessa?»
«Dimmelo Carter!»
«Storia.»
«Oh , grandioso !»dice , passandosi una mano tra i capelli con aria sconfortata.
«Qual'è il tuo problema,  Irwin?»
«Tu! Tu sei il mio problema!»dice alterato.
Faccio per rispondergli , quando poi mi viene un'illuminazione.
«Dammi il foglio del tuo orario scolastico.» dico mostrandogli la mano.
«Cosa? No!»risponde confuso, corrugando la fronte.
«Dammelo, Irwin!»
Lui sbuffa ed estrae dalla tasca dei suoi skinny jeans un foglietto , con sopra stampata una tabella con tutto l'orario scolastico della settimana.
Una volta che me lo ritrovo tra le mani, rovisto  anche io nel mio zaino, prendendo lo stesso foglietto.
Apro entrambi i due pezzi di carta confrontandoli tra loro.
Non ci posso credere.
«Oh . Mio .Dio.»
«Che cosa? Che cosa c'è? Parla Carter!»
Alzo lo sguardo verso il riccio, davanti a me.
«Allora?»chiede , più innervosito che ansioso.
«Abbiamo le stesse lezioni, allo stesso orario, negli stessi giorni della settimana, per tutto l'anno scolastico.»
Vedo il ragazzo che sbarra gli occhi , sconcertato quanto me.
«Oh merda.»

-Eli🥀🖤
Hiiii guys!!!
Sono tornata con una nuova storia su Ashton Irwin...l'ispirazione mi è venuta leggendo il libro "Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen (lo consiglio vivamente a chi ama leggere , soprattutto i romanzi)
Eh niente, la storia ovviamente man mano che si va avanti si farà sempre più interessante e piena di intrighi, che turberanno le anime e i cuori di entrambi i nostri giovani protagonisti.
Grazie mille se leggerete anche i prossimi capitoli.
Alla prossima!

Pride and Prejudice// Ashton Irwin [IN PAUSA]Where stories live. Discover now