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La settimana a scuola si è conclusa, molto , davvero troppo velocemente...il tempo sembra davvero volare certe volte , e questo è uno di quei casi.
Ma da una parte è anche una cosa buona che già siamo arrivati al weekend, in modo tale che possiamo riprenderci e ricaricarci di energie dopo questo rientro a scuola.
Per lo meno, io già mi sento esausta, soprattutto dopo tutti quegli scontri avuti fin dall'inizio con Irwin...
Anche quando dovrei rilassarmi, e cercare di non darci troppo peso, alla fine  mi ritrovo sempre  a pensare a quanto sia irritante ed insopportabile quel ragazzo.
Forse sto impazzendo...
«'Giorno Chels» mi saluta mio fratello, con aria distratta ed assonnata,mentre mi vede arrivare in cucina, per poter fare colazione.
Sta armeggiando ai fornelli, con l'intento di preparare qualcosa, anche se non so quanto possa essere improbabile  che non mandi in fiamme l'intera casa.
Jase si impegna sempre a fare ogni  cosa al meglio, in ogni piccolo dettaglio, è sempre stato una cosa che l'ha caratterizzato nel corso della sua vita, il fatto di voler essere sempre preciso in tutto, ma diciamoci le cose in faccia per quelle che sono davvero...Jason è una grandissima  frana in cucina...
«Dormito bene?»chiede, mentre sbadiglia con aria stanca, di chi non dorme da giorni.
«Io si, piuttosto sembri tu quello che sembra non aver chiuso minimamente occhio...»gli faccio notare, con tono sarcastico, mentre prendo posto a tavola.
«Effettivamente hai ragione...ultimamente sono così impegnato a studiare, che il fatto di voler dormire non mi passa neanche per la testa...prima il dovere e poi il piacere...per lo meno così dice il proverbio....»
«Si, ma dormire è una cosa essenziale...serve per poter permettere al corpo di riposarsi...e tu di riposo ne necessiti molto , a mio avviso.» dico osservando la faccia scombussolata di mio fratello.
«Oh avanti, lo dici soltanto perché tu sei una dormigliona di prima categoria!»ci scherza  lui sopra.
«Questo non è affatto vero...semplicemente, sfrutto  i  miei giorni di riposo al meglio che posso...»affermo io, facendo ridacchiare Jase.
Il ragazzo si avvicina nella mia direzione, tenendo una padella con cui stava cucinando in mano , e posando nel piatto che mi ritrovo davanti, tre pancakes appena fatti...sono un po' bruciacchiati , ma devo ammettere che mi sarei aspettata molto di peggio da lui.
«Oh avanti, non fare quella faccia, sono mangiabili, lo sai benissimo.»
«Infatti era proprio quello a cui stavo pensando...questa volta mi hai sorpresa.»affermo ,mentre verso dello sciroppo d'acero sui pancakes.
«Beh  si , effettivamente sto migliorando...basta solo un po' di pratica e forza di volontà per ottenere dei buoni risultati.»dice mentre posa gli ultimi pancakes  rimanenti nel suo piatto, tutto fiero di sè.
«Ehi, non gonfiarti troppo , ti ho semplicemente detto che sono accettabili, non degni di un hotel a cinque stelle.»
«Antipatica.»mi dice, mentre mi guarda a malo modo, offeso dalla mia constatazione, facendomi ridere sotto i baffi.
Iniziamo entrambi a mangiare, parlando di tanto in tanto tra di noi.
Solitamente è sempre così, alla fine in questa casa passiamo la maggior parte del tempo solo noi due, in quanto mamma e papà sono sempre impegnati con il lavoro , perché  lavorano entrambi , a tempo pieno,  come impiegati negli uffici e la sera non passiamo molto tempo insieme, visto che ritornano stanchi dalle loro pesanti giornate lavorative.
Nonostante ciò , cercano di esserci il più possibile per entrambi, anche se a volte il nostro rapporto non è unito e affiatato, come si potrebbe desiderare , vedendo anche quello di  altre comuni famiglie al di fuori della nostra.
Ma a noi va bene così lo stesso.
Dopo aver finito di mangiare, aiuto Jase a pulire la tavola, lavando insieme i piatti e le posate.
Dopodiché mi avvio al piano superiore, dirigendomi in bagno, per potermi cambiare, mettendomi una semplice t-shirt bianca con dei leggings neri e poi ,con una "grande voglia di vivere" , entro nella mia camera, e prendo tutto l'occorrente per poter svolgere i compiti per la prossima settimana.
«Okay Chelsey, non è difficile...a te piace studiare e sei anche brava , devi soltanto rimanere concentrata."
Soltanto.
Come se fosse facile...
——————
Butto uno sguardo rapido sullo schermo del mio telefono per vedere che ore sono...
Le 20:00.
Spengo di nuovo il cellulare, mentre continuo a leggere un libro, con le cuffiette nelle orecchie e la musica ad alto volume.
Ho finito da poco di svolgere tutti i compiti e logica vorrebbe che me ne stessi stesa sul letto a non fare niente, se non guardare il soffitto, come se fossi morta, dopo tutte queste ore di studio.
E invece no, io ovviamente passo dai libri per studiare a quelli da leggere come passatempo.
"Chi ti capisce è bravo." mi ripete sempre mio fratello...beh forse dovrei dargli ragione.
Ad un tratto sento la musica che si interrompe e parte la suoneria del cellulare, così mi volto per vedere chi può chiamarmi a quest'ora.
Luke.
Cazzo, il party!!!
Subito, non perdo tempo e chiudo di fretta il mio libro , mettendomi seduta sul letto , rispondendo alla chiamata.
«Hey Luke! Da quanto tempo!»
«Hey Chels! Indovina chi ti passa prendere tra un po'? Sei pronta per scatenarti , stasera?»
«Ehm, si sì certo, assolutamente!» dico cercando di sembrare il più convinta ed emozionata possibile, ma ormai dovrei sapere che il biondo mi conosce troppo bene.
«Ti eri per caso scordata del party?»
«Cosa? Io? No...no no, assolutamente no!»
«Chelsey?!»dice lui con tono da rimprovero.
«Okay, okay, forse potrebbe essermi passato di mente...sai dopo tutta quella montagna di compiti, è difficile far connettere ancora il proprio cervello...»cerco di tirare in ballo la prima scusa che mi viene in mente, nonché la più banale.
«Oddio, Chels, me l'avevi promesso!!!»
«Lo so Luke, lo so, perdonami, ti giuro che non l'ho fatto apposta ...scusami.»
Lo sento sbuffare dall'altra parte del telefono.
«Okay, ma ti passo a prendere tra dieci minuti, perciò preparati.»
«Okay sarò pronta...ora vado, a dopo.»
Attacco al telefono, per poi lanciarlo frettolosamente da qualche parte nel letto e dirigermi verso l'armadio.
«Perché succede tutto a me?! Perché,  mi chiedo io!»
Rovisto tra le cose che potrei mettere, e alla fine opto per un semplice skinny jeans nero, con sopra una maglietta del medesimo colore e una camicia a quadri viola e nera, con una paio di converse...nere.
Per quanto riguarda il trucco opto solo per uno po' di mascara e lucida labbra, e appena finisco di truccarmi , ecco che sento il campanello suonare.
«Chelsey, chi è?» chiede mio fratello dalla sua stanza.
«È Luke!»
«Luke? E che ci fa Luke qui a quest'ora?»
«Andiamo ad un party , stasera!»urlo di rimando.
«Un party?»
«Si Jason, un party, smettila di ripetere tutto ciò che dico...sembri stupido.»
Anzi, lo sei.
Esco dal bagno e mi catapulto di sotto, aprendo la porta
«Luke! Visto? Sono già pronta. Forza andiamo!»
«Woah woah woah. Ferma , dove credi di andare tu conciata in quel modo?»domanda, appoggiando un braccio alla porta, squadrandomi da capo a piedi.
«Che vuol dire? Che c'è che non va?» mi guardo a mia volta , perplessa, non capendo a cosa si riferisca il ragazzo.
«Che cosa c'è che non va? Il tuo outfit non va , tesoro!»
«E tu ti intenderesti di moda?»domando titubante.
«Più di te ,  sicuramente...e ora senza troppe storie andiamo di sopra a scegliere qualcosa di più decente...su su, vai!»mi dice, mentre mi fa girare su me stessa, guidandomi verso il piano superiore.
«Ma non dovevamo andare di corsa al party?»
«Il party può anche aspettare.»dice mentre entriamo nella mia camera e lui si avvicina all'armadio, iniziando a rovistare al suo interno.
«No, no , no...si! Ecco quello che fa al caso nostro!»esulta, tirando fuori, una stampella con appeso uno di quei vestiti sportivi a manica corta ,  un po' attillati che arrivano a metà coscia di un colore blu elettrico che mi ero addirittura scordata di avere.
«No, te lo puoi scordare che io lo metta di nuovo...l'ho indossato solo per il tuo compleanno, visto che mi avevi costretto a comprarlo per la tua festa, ma non lo metterò una seconda volta!»protesto io.
Ma il modo in cui mi sta guardano Luke , promette ben altro...
Ho paura.
                               ———————-
«Ti odio , sappilo.» dico mentre continuo ripetutamente a tirarmi giù il vestito, che sento salire in continuazione, tormentandomi.
«Oh avanti, sappiamo entrambi che non è vero, e comunque questo vestito ti sta divino...si abbina anche perfettamente al colore dei tuoi occhi.»dice con lo sguardo che brilla di gioia.
«Non mi importa, lo odio lo stesso.»sbuffo.
«Sempre meglio di quella roba che ti eri messa prima...-dice, mentre si becca un'occhiataccia da parte mia-e poi può darsi anche che così farai anche colpo su qualcuno...»mi ammicca il biondo, mentre attraversiamo il vialetto di una villa, nonché quella di Ashton Irwin...
«Non ho assolutamente bisogno di fare colpo su nessuno, piuttosto sei tu quello che stasera dovrà rimorchiare, ricordi? Io al massimo rimorchierò la sedia, visto la mia grandissima passione nel ballare...»
Suoniamo al campanello, e in men che non si dica ecco che si apre la porta, e la musica che già si sentiva da lontano, adesso rimbomba potente nei miei timpani.
Lo scenario che mi si mostra davanti sono tante tante, ma davvero tante persone che ballano e si scatenano , tenendo bicchieri in mano, riempiti con non so cosa e che a  volte ridono come idioti.
Spostando il mio sguardo noto davanti a me...
Irwin...
Passo un veloce sguardo su di lui e noto che indossa una specie di camicia bordeaux , con i primi bottoni lasciati aperti , con sotto uno skinny jeans nero, e la sua bandana nera.
Vedo che anche lui mi sta squadrando da capo a piedi, e poi i nostri sguardi si incontrano.
«Hemmings....Carter-dice guardandomi alzando un sopracciglio- che cavolo ci fate qui?»
«È un party aperto a tutti gli studenti della scuola no? Ecco, se non te lo ricordassi, noi lo siamo Irwin...»intervengo io.
Mi guarda a malo modo, per poi togliersi dall'ingresso e farci spazio per poter passare ed entrare in casa.
«Prego miladies» dice facendo un piccolo inchino e facendoci gesto di entrare.
Lo fulmino con lo sguardo, mentre borbotto tra me e me «Io non volevo nemmeno esserci qui»
Quanto può essere insopportabile?!
Sul serio , il suo atteggiamento mi irrita ogni volta sempre di più...
Sempre così spocchioso, così pieno di se...che urto!!!
«Hai sentito Chels? Mi ha dato della signora!!!» protesta Luke.
Ruoto gli occhi al cielo, continuando a camminare e a farmi largo tra la folla di persone ammassate al centro della stanza.
C'è un gran puzza di fumo, e si sente aleggiare  nell'aria anche un certo odore di alcol...
Quando finalmente riusciamo ad uscire dalla massa di persone, e trovare un posto appartato, senza troppa gente, riesco finalmente a riprendere fiato.
«Bene Luke, diamo origine al l'operazione: ciuffo rosso!»
«Ciuffo rosso?»chiede lui frastornato.
«Si Luke, intendo conquistare Michael, sai ha i capelli rossi , quindi ho pensato...-ma smetto di parlare appena vedo che il biondo mi guarda come se fossi pazza...probabilmente lo sono...-okay , lasciamo perdere...Innanzitutto dobbiamo individuarlo...tu che sei alto, riesci a vederlo, da qualche parte?»domando.
Vedo il mio amico che si guarda intorno alzandosi in punta di piedi qualche volta per poter guardare meglio oltre la folla.
«Oddio Chels, l'ho visto!»
«Dove?»chiedo, avvicinandomi al biondo e alzandomi e mia volta in punta di piedi.
«Laggiù, vicino al tavolo con le bibite...quegli skinny gli stanno da Dio...»dice mordendosi un labbro, mentre mi indica un punto non molto lontano da noi, dove posso vedere il ragazzo in compagnia di Hood ed Irwin, che scherzano e ridono tra di loro.
«Bene, vai da lui Luke.»
«No...»
«Cosa? Come sarebbe a dire no?!»
«Non posso Chels, non ce la faccio!»dice passandosi le mani davanti al viso, frustrato.
Lo guardo sorridendo dolcemente, avvicino le mie mani alle sue, togliendole dal suo viso, stringendole forte tra le mie.
«Luke...non devi avere paura-»
«Non devo avere paura?! Chels ,come faccio? Si tratta di parlare a Michael, il ragazzo per cui vado matto da ben quattro anni! Non mi sento all'altezza di affrontare questa cosa. È stato con molti altri ragazzi, molto più belli di me, e non credo affatto di essere migliore di loro...»
«Non credo che tu debba essere migliore di chiunque altro. Credo che tu debba essere migliore di quanto tu abbia mai pensato di poter essere.» dico , non staccando neanche per un secondo il mio sguardo dal suo, per trasmettergli tutta la forza e il coraggio che posso.
«E se non dovessi farcela? Se non dovessi paicergli?»
«Oh, smettila di trovare ogni lato negativo della situazione...ricorda che le sfide sono ciò che rendono la vita interessante...superarle è ciò che le dà significato...sei un ragazzo fantastico Luke , e non devi temere niente...ora va là e sii semplicemente te stesso...vedrai che andrà tutto bene.»
Non faccio neanche in tempo a finire la frase che mi ritrovo stretta tra le braccia del ragazzo, con il volto appoggiato sul suo petto, dove posso sentire il forte battito del suo cuore, per l'emozione.
«Chels...sei la migliore, come sempre...non saprei cosa fare senza di te, sorellina.»
Ricambio l'abbraccio.
«Lo so Luke, lo so. Anche io ti voglio bene.»
Mi stacco dall'abbraccio e appoggio le mie mani sulle sue braccia.
«Ora vai e fa vedere chi sei.»
«Si! Ora vado! Io ce la posso fare!»
«Esatto, è questo lo spirito giusto!»
«Zitta, sto morendo di ansia, sto solo cercando di auto convincermi!!!»dice, come se fosse sul punto di scoppiare in una crisi isterica.
Scoppio in una risata fragorosa, mentre spingo il mio amico nella direzione del ragazzo dai capelli rossi.
«Ce la puoi fare Luke!!!» gli urlo, mentre si incammina con passo incerto verso Michael.
Si gira un'ultima volta per guardarmi terrorizzato, quando poi la sua attenzione vieni attirata dal rosso, che lo saluta allegramente.
Inizialmente Luke, rimane imbambolato a fissarlo, senza alcuna reazione, ma poi vedo che riesce a riprendersi benissimo, e a pronunciare qualche parola.
"Lo sapevo che ce l'avresti fatta Lukey."penso, tra me e me , più contenta che mai.
Noto che Hood e Irwin si allontanano dai due che stanno iniziando a conversare, lasciandoli da soli, ma quasi come se il riccio avesse percepito che li stavo osservando si volta verso di me, rimanendo a guardarmi.
Non distolgo il mio sguardo da lui, mentre ci fissiamo.
Uno sguardo strano, devo ammettere...diverso dal solito...certo non che ci stiamo guardando come due innamorati, ma non c'è neanche traccia di odio, in questo momento.
Lo vedo che muove qualche passo nella mia direzione, quando poi vieni bloccato dall'arrivo di Chanel, che si scaraventa letteralmente addosso a lui, prendendolo per le mani , e trascinandolo in pista da ballo, cogliendolo di sorpresa, mentre la bionda mi fulmina con lo sguardo, finché non spariscono dalla mia vista.
Cosa vuole da me quella ragazza? Non voglio assolutamente niente dal suo ragazzo...
Sinceramente neanche so perché stava venendo verso di me...
Faccio per girarmi , per poter andare a trovare un posto in cui sedermi, quando poi mi scontro con qualcuno.
«Oh scusami.»dico e alzando lo sguardo, noto che sono andata a finire contro Hood.
«Tranquilla Chelsey, non ti preoccupare!»dice ridendo.
Cosa? Hood che parla e ride tranquillamente con me?
Cosa sta succedendo?
Nah, sarà sicuramente sotto l'effetto dell'alcol.
«Ehm okay...sei sicuro di stare bene?»
«Si , perché?»chiede, mentre avvicina la bottiglia di birra che teneva in mano alle sue labbra, bevendone un altro sorso.
«No, niente, lascia stare.»urlo, in modo tale che la mia voce sovrasti il rumore assordante della musica.
«Ti va di ballare?»
«Cosa?»
Non so se ho capito male a causa del gran fracasso o se Hood abbia davvero detto ciò.
«Ti va di ballare?»dice ridendo, avvicinandosi al mio orecchio, e urlando letteralmente le parole.
"Grazie per avermi tolto l'udito Hood..."
«È meglio di no, sai a me non piace molto-»
«Oh, forza, vieni a divertirti un po'!»cerca di convincermi , anche se io rimango fissa sul mio pensiero, e non ho alcuna voglia di andare in mezzo a tutta quella gente.
«No, passo , grazie!»urlo di rimando, mentre mi siedo su una sedia davanti a lui.
Alza le sopracciglia , guardandomi in un modo a dir poco strano...
Ansia.
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«Dai Chelsey! Balla con me!»dice Hood agitando le mani in aria , ondeggiando le braccia a ritmo di musica.
Avevo detto che sarei rimasta seduta?
Ecco...non è andata esattamente così...
Muovo incerta qualche passo, cercando di lasciarmi trasportare dal ritmo della musica.
«Tieni , bevine un po'.»mi porge un bicchiere il ragazzo dai capelli neri.
«Cos'è?»domando non fidandomi completamente di lui.
«Tu bevi e basta, vedrai che dopo ti divertirai molto di più.»dice ridendo.
Guardo confusa lo strano liquido all'interno del bicchiere rosso.
"Avanti, non sarà niente di che, cerca di fidarti almeno per una volta..."
Faccio per portare il bicchiere verso le mie labbra , quando ricevo una gomitata da qualcuno, e il liquido si versa tutto sul mio vestito.
«No!» mi ritrovo ad urlare.
Mi volto verso il/la colpevole di questo danno e noto che è stata Madison , l'amica di Chanel a farmi sporcare.
Faccio per urlare contro , quando al posto mio lo fa Calum.
«Stai più attenta a quello che fai la prossima volta!»
«Hey Cal, calmati...Scusami tanto , Chelsey.»dice con un tono da finta dispiaciuta.
Ovviamente , non mi aspetterei mai delle scuse sincere da parte sua.
Ruoto gli occhi al cielo, per poi rivolgermi al moro.
«Vado un attimo in bagno, per rimediare a questo danno.»
«Okay, ti aspetto qui.»mi risponde.
Annuisco, e facendomi  spazio tra questi ragazzi, riesco ad uscire dalla folla.
Ora la domanda è...
Dove sarà il bagno?
Vedo una rampa di scale che portano al piano superiore, e decido di avviarmi verso di esse.
Inizio a salire, per poi ritrovarmi in un corridoio, allestito sempre per la festa, ma dove non si trova nessuno, in quanto sono tutti impegnati a scatenarsi al piano inferore.
Apro una porta e fortuna vuole, che sia proprio quella del bagno.
Entro e faccio per chiudere la porta a chiave, quando mi rendo conto dell'assenza di quest'ultima...ne farò a meno.
Mi guardo allo specchio e vedo una grande chiazza sul mio petto.
Cero in tutti i modi di togliere il liquido in eccesso dal mio vestito, ma tutti i miei tentativi si dimostrano essere vani.
Mentre faccio per prendere un altro pezzo di carta, per poter tamponare la chiazza, sento un rumore , come di una serratura che si chiude.
Rimango immobile a fissare la porta, senza avere una reazione iniziale.
Alla fine mi riprendo e mi avvicino all'entrata, mettendo la mia mano sulla maniglia , cercando di aprire la porta, ma non succede.
È chiusa....a chiave.

-Eli🥀🖤

Pride and Prejudice// Ashton Irwin [IN PAUSA]Where stories live. Discover now