Non ci credo, non posso crederci...
O meglio...non voglio crederci.
Provo ad abbassare nuovamente la maniglia e a tirare la porta per aprirla, ma niente, questa rimane bloccata.
«Hey! Aiuto! Aiutatemi!»inizio ad urlare , mentre continuo a cercare di aprire la porta, ma senza successo.
«Hey?! Mi sentite?! Aiuto, vi prego!»urlo mentre batto ripetutamente il palmo della mia mano sulla porta, cercando di farmi sentire, ma con la musica a palla, proveniente dal piano inferiore, dubito che qualcuno possa sentirmi.
«Maledizione!»dico dando un'altra botta alla porta, presa dalla frustrazione.
Mi appoggio con la schiena a quest'ultima , mentre mi lascio scivolare , fino a toccare a terra, mettendomi seduta.
Mi spiegate chi può avere la malsana idea di chiudere una persona in un bagno?!
Io non capisco come qualcuno possa fare una cosa, del genere, non accettabile neanche se fosse fatta per uno scherzo.
Dio, sento che sto per esplodere.
Io neanche ci volevo venire a questo maledetto party...Luke, scordati che la prossima volta verrò con te...
Luke! ODDIO, LUKE!
Mi alzo di corsa , da terra avvicinandomi al lavandino, prendendo il cellulare che avevo precedentemente appoggiato lì sopra, e che fortunatamente avevo portato con me.
Compongo velocemente il numero di Luke sulla tastiera per poi spingere il tasto verde.
Il telefono inizia a squillare e un barlume di speranza si accende in me.
«Avanti Luke, rispondi!!!»dico, mentre inizio a camminare avanti e indietro all'interno della stanza.
Il telefono continua a squillare, ma non ricevo alcuna risposta da parte del ragazzo.
Attacco e provo a chiamarlo di nuovo.
«Luke, ti prego, rispondi!!!» continuo a supplicare, ma invano.
Si sentono alcuni squilli prolungati, e poi parte la segreteria, che annuncia di lasciare un messaggio.
Spingo il tasto rosso, chiudendo la chiamata, sbuffando, in un misto di rabbia e frustrazione.
Mi metto nuovamente seduta , appoggiando la testa alla porta, non sapendo cosa altro fare, se non sperare, che qualcuno venga qui ad aiutarmi.
Non che abbia molta altra scelta d'altronde...
————————
È quasi un'ora e mezza che sono rinchiusa qua dentro...nessuno è venuto qui al piano superiore.
Rimarrò chiusa qui per l'eternità?
Spero di no con tutto il mio cuore.
Adesso che ci faccio caso, la musica si è interrotta da un po' , e non si sente più alcun rumore provenire dal piano inferiore.
Credo che la festa sia finita.
Allora perché Luke non si è fatto sentire?
Mi arrabbio inutilmente con lui...non è di certo colpa sua se mi trovo qui adesso, ma di chi ha avuta la brillante idea di fare questa sciocchezza.
D'altronde , lui sarà anche stato preso da Michael...
Ad interrompere il flusso dei miei pensieri è un forte rumore di passi pesanti che proviene probabilmente dalle scale.
Sono lenti ed irregolari, ogni tanto non si sentono più e un secondo dopo riprendono a sentirsi forti come prima.
Sembra quasi di trovarsi nella scena di un film horror.
Mi alzo velocemente da terra, appoggiando la mia testa alla porta, cercando di sentire meglio.
I passi si interrompono del tutto, e per ora non riesco più a sentire niente.
Dopo un po' riesco a percepirli nuovamente, e stavolta sembrano avvicinarsi sempre di più.
Sento una voce ovattata che parla e ogni tanto lancia qualche risatina isterica.
Continuo a sentire i passi ciondolanti, e a volte qualche rumore, come se la persona in questione andasse a sbattere contro qualcosa.
Ad un tratto vedo la maniglia della porta che si abbassa, ma questa ovviamente non si apre.
«Perché cazzo non si apre?»
La riconosco.
È la voce di Irwin.
Oh Cristo, non sono mai stata così felice di sentire la sua voce.
«Irwin! Oddio , grazie al cielo sei qui!» dico , felice come non lo ero mai stata.
«Carter?! Adesso mi immagino anche la tua vocina...ahahah...che fai in bagnooo?»domanda, ridendo come un'idiota.
Credo che sia ubriaco.
«Irwin , non ti stai immaginando la mia voce, sono davvero io. Ero venuta un attimo in bagno, ma qualcuno ha avuto la brillante idea di chiudere la porta a chiave da fuori, e non posso aprirla.»
Sento altre risatina fatte dal riccio.
«Uuuh , ma che birichina che sei Carter.» biascica mentre ride istericamente.
Ridefinisco la mia ipotesi.
Irwin è completamente ubriaco.
Ruoto gli occhi al cielo, sperando che riesca a ritornare in sé, per aiutarmi ad uscire da qui.
«Ascoltami bene, sei l'unico che può tirarmi fuori da qui, perciò dovresti riuscire a trovare la chiave della porta.»
«Ma io non possoooo.»si lamenta, con voce triste e piagnucolante, come se stesse appena entrando in una fase di depressione.
«Oddio, Irwin, si che puoi farlo, devi solo trovare quella stramaledetta chiave.
«Ma non posso farlo!!! Chiedo a Rick di farlo al posto mio.»
«Rick?! E chi sarebbe?» chiedo al ragazzo, non capendo di chi stia parlando.
«Il mio amico qui, no?!-dice, come se non ci fosse niente di più scontanto sulla Terra-dai Rick , saluta Chelsey Carter! "Hey Carter, come va la vita?"»dice improvvisando la voce di un'altra persona in modo molto buffo, per poi scoppiare a ridere da solo.
Non so se ridere o piangere dalla disperazione.
«Si , okay va bene, ciao Rick. Ora Irwin, vedi di trovare quella fottuta chiave!»
«Okay okay, ma vedi di non diventare troppo hot , Carteruccia.»conclude la frase con una risatina.
Sento dei passi, segno che si sta allontanando dalla porta , e poi alcuni forti rumori , segno che probabilmente sta cercando la chiave...o che forse è talmente ubriaco da cadere di continuo...
«Trovataaaa!!!»lo sento urlare, pieno di gioia.
«Bravo! Ora vieni qui e apri la serratura.»
Si avvicina nuovamente, quando poi sento un forte rumore addosso alla porta, seguita da un'imprecazione.
«Cazzo , il naso!»
«Ehm...tutto okay?»
«Siiiii»dice per poi ridere nuovamente.
Credo che sia in una fase di bipolarismo adesso...
«Okay...apri la porta, dai!» lo invito io.
«Mmh...no!» afferma lui, ridendo.
«No? Come sarebbe a dire no?!»
«No! Ahahah...prima voglio che tu dica la parolina magica!»
«Oh, avanti Irwin, stai scherzando spero?! Sono rinchiusa in questa stanza da un'ora e mezza e tu vuoi che io ti dica una stupida parolina magica per farti aprire questa maledetta porta con quella dannata chiave?! Io giuro che-»ma non faccio in tempo a finire la frase che la serratura scatta, facendo aprire la porta, e vedo Ashton fiondarsi letteralmente all'interno del bagno, andando vicino al WC per poi abbassarsi e...vomitare.
Resto ferma dove mi trovo, osservando la scena che si mostra davanti ai miei occhi.
Che cosa dovrei fare?
Aiutarlo?
Ma io lo odio...
Oh , al diavolo!
Mi avvicino al ragazzo, poggiando incerta la mia mano sulla sua schiena, cercando di aiutarlo, anche se non so bene in che modo.
Dopo che ha finito, si alza in piedi barcollante, e sembra quasi sul punto di cadere, quando fortunatamente riesco a sostenerlo.
«Hey, stai attento.»cerco di dire con il tono più dolce che io riesca a fare, mentre lo porto vicino al lavandino, per permettergli di fargli sciacquare la bocca.
«Perché non te ne sei andata?»chiede incespicando le parole.
«Beh vedi, inizialmente il mio cervello mi ha detto di andarmene e fregarmene di tutto, ma poi il mio cuore mi ha detto che sarei stata una totale stronza nel farlo, perciò ho deciso di restare.» spiego, mentre faccio scorrere l'acqua dal rubinetto.
Il ragazzo toglie il suo braccio dalle mie spalle, che stava usando come appoggio, per metterle sul lavandino per sorreggersi, mentre avvicina le labbra al getto d'acqua.
Dopo aver fatto, si appoggia al muro, sedendosi a terra, mentre si toglie la bandana nera che gli fasciava la testa.
«Mi sento una merda.»dice mentre, si passa una mano sul volto sconvolto.
«Beh, sai è normale che ci si senta così , dopo che uno ha bevuto molto.»affermo, sedendomi di fronte a lui.
«Inizio ad avere mal di testa.» dice , mentre affonda le mani tra i suoi ricci ribelli.
«Vedrai che domani ti passerà.»cerco di rassicurarlo in qualche modo, mentre guardo a terra, nonostante sia un po' irritata dai suoi continui lamenti.
Restiamo in silenzio , senza parlare per un bel po', quando è lui che rompe il ghiaccio.
«Mi spieghi che cosa ci facevi chiusa qui dentro a quest'ora?»
Alzo gli occhi verso di lui e vedo che mi sta guardando.
«Te l'ho già spiegato prima.»
«Si, ma non ti stavo dando tanto ascolto prima...» afferma, e posso notare un lieve rossore sulle sue guance...che sia effetto dell'alcol o che Ashton Irwin abbia dei sentimenti?
Non lo saprò mai.
«Prima, durante il party, stavo ballando con Hood-»
«Con Calum?»chiede lui incredulo.
«Si, con Calum, Irwin, non è una alieno, stai tranquillo...comunque dicevo, stavo ballando con Calum, e nel frattempo lui mi ha offerto da bere...ho preso il bicchiere e stavo per bere, quando poi Madison, mi ha dato una botta, facendomi versare tutto il liquido su questo stramaledetto vestito-
«Perché stramaledetto?»domanda lui, inclinando leggermente la testa, come se fosse un bambino, che non capisce il significato di alcune prime paroline.
«Beh, in realtà è stato Luke ad obbligarmi a metterlo...fosse stato per me non lo avrei mai indossato...»
«Beh, devo ammettere che non stai male con quel coso addosso, Carter...»
Cosa hanno appena sentito le mie orecchie?
Stiamo scherzando?
«Irwin che mi fa un complimento? Non ci posso credere.»dico io basita, mentre abbasso lo sguardo.
«Si beh, non ti ci abituare...probabilmente sarà stato l'effetto dell'alcol a farmelo dire.»ridacchia lui, facendo venire un piccolo sorriso anche a me.
«Beh...comunque grazie...»arrossisco io mentre , alzo di nuovo la testa, facendo incrociare i nostri sguardi.
Guardo da un'altra parte, mentre arrossisco nuovamente, per poi continuare a parlare.
«Stavo dicendo...ah si, sono venuta qui in bagno per cercare di rimediare al danno, quando poi ho sentito la porta chiudersi a chiave...ed ora eccomi qui.»
«E quando sei entrata non hai avuto l'istinto di chiuderti dentro prima di...si beh, prima di pulirti...?»
«Si, l'ho fatto, ma appunto ho visto che la chiave non c'era, e inizialmente non gli ho dato molta importanza...»
«Che strano...» dice, mentre guarda pensieroso un punto indefinito nella stanza.
Già...tutto questo è un mistero.
Lo è anche come io e lui siamo finiti a parlare normalmente , seduti a terra in un bagno.
«Seriamente hai ballato con Calum?!» chiede nuovamente , scioccato, dopo un attimo di silenzio.
Ruoto gli occhi al cielo.
«Si Irwin, ho ballato con Calum...ma credo che non me lo avrebbe mai chiesto se anche lui non fosse stato ubriaco...dovevi vedere come si muoveva...sembrava un cretino.»dico scoppiando a ridere.
«Lo è, fidati...»mi accompagna il riccio , ridendo.
«Sai...in fin dei conti non sei così noiosa e irritante come lo sei a scuola...»dice, guardandomi sorridendo da ebete.
«Io non sono noiosa e irritante, piuttosto lo sei tu...-dico beccandomi un'occhiataccia da parte del ragazzo-ma cerco di prenderla come una cosa buona ...stasera sei proprio generoso di complimenti Irwin!»
«Si beh, ho detto di non abituartici, Carter...»dice mentre appoggia la testa al muro, guardando in alto, sorridendo di nuovo.
«Posso farti una domanda?» chiedo al ragazzo, che annuisce in risposta.
«Vedi...quando stavamo al piano inferiore e ...beh insomma, Luke e Michael hanno iniziato a parlare e tu e Calum vi siete allontanati...ho visto che stavi per venire verso di me, ma poi ti ha fermato Chanel , portandoti via...perché?»
«Perché cosa?»chiede, puntando di nuovo il suo sguardo nel mio.
«Perché stavi venendo verso di me?»
C'è un attimo di silenzio tra me e il ragazzo, e rimaniamo a guardarci, senza proferire parola.
«Io...non lo so...non mi ricordo.» distoglie lo sguardo, ovviando di proposito alla mia domanda, ma decido di lasciar perdere anche io.
In fin dei conti che cosa me ne importa?
Sinceramente sarebbe venuto con un qualsiasi più piccolo e stupido pretesto per accendere una discussione anche questa sera.
«Bene...credo che sia meglio che io vada, si è fatto tardi.» annuncio, alzandomi in piedi, sistemandomi il vestito.
«Ti accompagno io.» mi dice, alzandosi a sua volta, ma appena lo fa , lo vedo barcollare un po',così mi avvicino a lui, facendo appoggiare il suo braccio intorno alle mie spalle.
«Scusa, un giramento di testa...»dice lui poggiandosi una mano sulla tempia.
«Credo che sia meglio che tu vada a dormire...non sei del tutto sobrio, e dovresti riposare.»
«Si, forse hai ragione.» conferma lui, mentre si passa una mano sul volto stanco.
«Io ho sempre ragione.»
«E devo dire che sei sempre anche molto orgogliosa...»
«Aspetta, ma non eri tu quello orgoglioso una volta?» dico , alludendo al dibattito, proprio su questo argomento che avevamo avuto ieri e mi becco un'occhiataccia da parte sua, mentre rido sotto i baffi.
«Si certo...ma anche tu non scherzi mica...anzi, diciamo che più che orgogliosa, sei molto modesta»ribatte lui, pronunciando le ultime due frase con una grande nota di sarcasmo nella voce.
Alzo gli occhi al cielo divertita.
«Dov'è la tua camera?» domando , mentre oltrepasso la porta del bagno, uscendo finalmente da lì.
«In fondo al corridoio, ma posso arrivarci da solo.»
«Ma smettila, neanche ti reggi in piedi-rispondo, mentre barcolliamo, sia a causa del suo peso che in gran parte sto reggendo io , ma anche a causa di alcuni suoi giramenti di testa che lo fanno un po' ciondolare- e poi tranquillo, dopo ti lascio nelle mani del tuo amichetto Rick.» alludo a quando prima, mi stava parlando a vanvera , dietro la porta del bagno.
«Sta zitta Carter.»
Ridacchio, mentre entro nella sua stanza, per poi avvicinarmi al suo letto, e appena lui lo vede, toglie il suo braccio dalle mie spalle e ci si butta letteralmente sopra, a peso morto.
Mi avvicino nuovamente alla porta della sua stanza e faccio per uscire quando.
«Chelsey?»mi sento richiamare.
Aspetta, sbaglio o mi ha chiamata per nome?
Wow...
«Si?»
«Grazie.»
«Di nulla...Ashton.» sottolineo il suo nome, e posso giurare di aver visto comparire un sorrisetto sul suo volto, leggermente coperto dai capelli.
Esco dalla stanza , per poi andare al piano inferiore, uscendo dalla porta dell'ingresso, avviandomi verso casa mia.
Chi l'avrebbe mai detto che alla fine Ashton Irwin non è poi così pieno di sé, come appare solitamente...
Sarà stato sicuramente l'effetto dell'alcol, come continuava a ripetere lui...-Eli🥀🖤
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Pride and Prejudice// Ashton Irwin [IN PAUSA]
FanficSi erano dichiarati guerra, mentre con gli occhi facevano l'amore. *** Dove Chelsey Carter e Ashton Irwin sono sempre in disaccordo tra di loro e ogni pretesto è buono per poter dare origine ad una bella ed accesa discussione, dove l'uno vuole preva...