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È ormai da due anni che sopporti il gruppetto di bulli che oltre a sfotterti ti picchia, e da oggi, sarà il terzo. Non sai più che fare, tu non capisci proprio il motivo di tanta violenza da parte loro. Non sei né una secchiona ne una semplice sfigata, anzi, hai abbastanza amiche da ritenerti fortunata a non essere sola. Il punto è che dal ballo di inizio anno scolastico della prima liceo loro non la smettono di torturarti.

Sei in classe, nel bel mezzo della seconda ora, e stai andando in bagno perché sei già stanca di stare seduta a non fare niente. Mentre vai verso il bagno qualcuno ti prende violentemente per la spalla. Naturalmente sai perfettamente chi è, quindi abbassi lo sguardo impaurita.
N/c<Ehi T/n, stamattina ti cercavo. Dov'eri scappata? Non volevi salutarmi?>
T/n<I-io>
N/c<Tu cosa?>
T/n<Io...ti odio.  Solo dio sa quanto ti odio! Non mi hai lasciato neanche respirare per ben due anni! Ma chi sei?! Chi ti credi di essere?! Non sei nessuno! Non sei altro che un misero puntino nell'universo. Smettila di torturami io non ce la faccio più! Non riesco a vivere così! E pensare che inizialmente mi ero pure innamorata di te!... no, cioè->
N/c<Cosa?! T-tu eri in-nnamorata di me?>
T/n<Eh? N-no!>
N/c<...sai, al ballo di inizio anno del primo superiore sei stata la prima ragazza che ho notato...eri così bella, dio quanto eri bella! Mi sei subito piaciuta ma poi...ho visto che sei andata da un ragazzo e sei stata tutta la serata con lui->
T/n<Ma ved->
N/c<No, fammi continuare.. ero così arrabbiato di non poterti avere che, mi vergogno un po' a dirlo, mi ero arrabbiato con te. Ho iniziato a sfogarmi su di te e, essendo comunque geloso, iniziai a far allontanare tutti i ragazzi da te. Infatti, come puoi notare, hai solo amiche femmine. Mi dispiace così tanto...mi sento uno stupido. So che non mi vorrai mai, ma ormai il danno è fatto (uno dei tanti), quindi, T/n ti amo>
T/n<N/c non credere che ora sarà semplice perdonarti, non basterebbe l'oceano intero per perdonarti, ma ti voglio dire due cose: la prima è che in realtà il ragazzo di quella sera è mio cugino e->
N/c<COSA!!! Mi stai dicendo che avrei potuto risparmiarmi tutto il dolore che ho pro->
T/n<SCUSAMI!! Tutto il dolore che HAI provato?! Ma ti senti quando parli? Per due anni mi hai praticamente bullizzato e ora quello che ha sofferto sei tu?! Sai che c'è? Ciao!>
N/c<No T/n, aspetta! Ti prego, perdonami. Ho sbagliato lo so, non faccio altro che sbagliare, ma non ci posso fare niente->
T/n<N/c dimenticami. Bullizzami quanto vuoi, mandami all'ospedale, fai veramente tutto quello che ti pare ma prova ancora a ripetere che in tutti questi anni hai sofferto tu e...non lo so, ma ci penserò!>

*30 anni dopo*

T/n<shh amore non piangere, c'è qui la mamma>

tua figlia di 3 mesi è tra le tue braccia e piange, non riesci ancora a credere di essere arrivata a questo punto della tua vita!

Ora stai andando a cambiare il pannolino alla tua piccola quando ti accorgi che sono finiti, allora, chiami tuo marito che è al piano di sotto a guardare la televisione.

T/n<Amoree! Puoi, per favore, andare a comprare i pannolini?>
X<Noo, sto guardando la partita. Appena finisce giuro che vado.>
T/n<Sai amore, io per molti anni ho pensato a cosa ti avrei potuto fare se tu avessi ripetuto quel fatto che avevi sofferto più di me alle superiori e, sono arrivata alla conclusione che una vendetta così ingegnata non può essere sprecat->
N/c<Okok, amore ci vado subito. Ah e compro anche la pizza, e già che ci sono anche una scatola di cioccolatini>
T/n<Ti amo, ma non interrompermi più!>
N/c<Ti amo anch'io.>

Immagina tu e la tua cottaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora