Capitolo 2

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Sophie passò un secondo ad ammirarlo: era semplicemente stupendo. La sua figura slanciata le dava sicurezza, soprattutto quando lui stringeva la ragazza tra le braccia sovrastandola nettamente.

Aveva le labbra piene ma il viso era piuttosto scolpito e incorniciato da una nera chioma riccioluta faticosa da tenere a bada. I suoi occhi erano grandi e il suo sguardo acceso, anche se quel giorno sembrava un po' vacuo. Ma Sophie lo attribuì al fatto che fosse mattina presto e non diede a questo dettaglio molto peso. Era questo il suo problema: lei le cose le notava, ma le lasciava andare. Non dava peso a dettagli che potevano aiutarla a capire meglio le cose che le accadevano.

Edward stava appoggiato ad un lampione e le sorrideva. Un sorriso felice, ma anche un po' malizioso.

Il sorriso di Sophie era invece puro e cristallino, e faceva trasparire la sua gioia innocente.

Anche se chiunque a vederla avrebbe detto di lei ogni cosa, tranne che fosse innocente. Forse erano gli occhi di un colore indefinibile tra l'azzurro e il verde, così penetranti ed empatici, o il modo in cui i suoi capelli castano chiaro striati di biondo le scendevano sulle spalle, poco più su del seno. Ma molto più probabilmente il motivo per cui tutti la pensavano una "ragazza facile" (e le davano epiteti abbastanza spiacevoli) era il suo fisico. Era solo in terza media, ma aveva il fisico più sviluppato di molte sedicenni, per non parlare delle sue coetanee rispetto alle quali era su un altro pianeta.

Ma a Sophie non importava: lei aveva Edward, e finché era al suo fianco non importava cosa pensavano gli altri di lei.

Si gettò tra le braccia del ragazzo appoggiando il capo sul suo forte petto e chiuse gli occhi.

《Hey.》La salutò.

《Hey.》 Rispose Sophie.

Rimasero stretti per un lungo istante, poi si staccarono e lui la baciò quasi di sfuggita.

Ma lei lo interpretò come un bacio leggero, delicato.

Edward fece scorrere il suo sguardo sul corpo formoso della ragazza, indugiando una frazione di secondo in più sul petto. Poi le prese le mani e avvicinò il suo viso a quello di Sophie.

《Sei bellissima. Come al solito, del resto》

Le sussurrò.

Lei arrossì. Non che le dessero fastidio i complimenti, ma non sapeva mai come comportarsi quando gliene facevano uno. Sorrise e lo baciò dolcemente sulle labbra.

Lui si staccò quasi subito e contorse la bocca in un'espressione maliziosa. Edward si divertiva. Si divertiva a metterla in imbarazzo per cose per cui le ragazze a cui era abituato avrebbero volto la situazione verso il suo lato più sexy.

In realtà all'inizio non si aspettava che fosse così. Quella bellissima ragazza aveva l'aspetto di una diciassettenne ma l'esperienza per quanto riguarda le relazioni di un'undicenne. Sapeva che non sarebbe potuta durare. Era divertente guardare le sue reazioni, ma presto si sarebbe stufato, lo sapeva.

Sophie intrecciò le dita con quelle del suo ragazzo e si incamminò verso la scuola. Ci volevano circa cinque minuti dalla fermata dell'autobus, ma sembrarono lunghissimi. Per lei fu difficile rompere il silenzio e lui, che normalmente parlava di più, quella mattina non si degnava di spiccicare parola.

Sophie lo guardò a lungo.

"Sarà un po' stanco, capita a tutti." Pensò, e introdusse l'argomento 'sport'. Parlarono soprattutto della pallavolo, disciplina praticata da lei, perchè lui aveva appena lasciato la sua squadra di calcio.

Nel cortile della scuola tutti li guardarono, come ogni mattina. Erano i più belli della scuola di quel piccolo paese ed i più desiderati; ormai la coppia aveva fatto l'abitudine alle occhiate invidiose dei coetanei.

Si salutarono con un bacio nel corridoio, quasi senza guardarsi, e si persero nella lunga mattinata scolastica.

Come il giorno senza il soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora