Capitolo 3

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Sophie era in camera sua, stesa sul letto. Erano le due di notte, ma ancora non riusciva a prendere sonno. Cosa c'era che non andava? Semplice: lui.

Non si sentiva più abbastanza per quel ragazzo. Aveva paura, molta paura. Forse sarebbe caduta in depressione se si fossero lasciati...

Ripensò al pomeriggio appena trascorso per la millesima volta quella notte.

Era stata una normale uscita a quattro come tutti i sabati trascorsi dalla gita: lei, Edward, il suo migliore amico e la ragazza del suo migliore amico. Facevano i loro giri per il paese e ogni tanto le coppie si appartavano per i fatti propri. Ma quel giorno era stato un po' diverso dal solito.

I quattro si erano divisi solo una volta. Sophie era seduta in braccio ad Edward e si guardavano negli occhi. Sulla panchina poco lontano i componenti dell'altra coppia chiacchieravano come due vecchi amici,  ridacchiavano e ogni tanto si baciavano. Sophie prese a fissarli. Ad un certo  punto il migliore amico di Edward si era alzato in piedi, aveva preso la sua ragazza e l'aveva letteralmente sbattuta contro il muro, per poi cominciare a baciarla. Dopo pochi secondi di bacio il ragazzo aveva abbassato le sue mani verso il sedere di lei mentre la ragazza si alzava in punta di piedi per poi riabbassarsi in modo da sentire l'eccitazione di lui.

Sophie ricordava di aver guardato Edward in modo interrogativo e che lui avesse fatto spallucce, come per dire:

《È la cosa più normale del mondo.》

Poi aveva sospirato.

A quel punto aveva cominciato a sentirsi inadeguata. Anche il suo ragazzo avrebbe voluto questo? Quanto poteva durare ancora con una ragazza che era timida come lei?

Tutti i loro baci erano dati di sfuggita, semplicemente stampati labbra contro labbra. Ma a lui piaceva?

Sophie cercava di cacciare quei pensieri, ma non ci riusciva. Alla fine decise che gli doveva scrivere qualcosa.

Accese il cellulare, si connesse ad internet ed aprì la chat di Edward.

Online.

Online? Alle due e mezzo di notte? Non si pose troppe domande a questo proposito e scrisse:

《Ho paura》

Niente cuori: li reputava superflui e superficiali. Quella era una cosa seria.

Lui visualizzò subito il messaggio.

《Di cosa?》

Fu la risposta. Sophie tremava. Non riusciva neanche a scrivere quella frase. Le si inumidirono gli occhi.

《Di perderti》

Inviò e scoppiò in un pianto silenzioso ma sincero. Edward visualizzò subito. La dicitura "sta scrivendo..." comparve nella parte alta del cellulare stretto tra le mani tremanti di Sophie.

Poi il vuoto. Il nulla.

"Ultimo accesso alle 02:34."

A Sophie si fermò il respiro: non le aveva risposto. Fissò lo schermo del cellulare osservando i numeri che scorrevano segnando i minuti che passavano lenti come anni. Ogni minuto il nodo allo stomaco si stringeva. L'ultimo orario che lesse furono le 03:47, poi si addormentò con il cellulare sul petto. L'ultimo accesso ora era alle 03:48.

Ma lui non le aveva ancora risposto.

Come il giorno senza il soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora