Capitolo 24

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Cazzo ho scordato l'incontro.

Mi passo istintivamente le mani tra i capelli.

Sento dei rumori vicini a me.

Sará il mio cuore a battere così forte da sentirlo fuoriuscire?

Getto uno sguardo alla porta quasi per paura di non trovarmi da sola. Ma non c'è nessuno.

Li sento di nuovo,stavolta piú forti.

Sembrerebbe che qualcuno stesse martellando qualcosa.

Ma come ho fatto a dimenticarmene? Penso.

E poi chi si crede di essere quello? Io non ho intenzione di restargli amica. Sono solo curiosa di sapere perchè si atteggi da trasgressivo. È prepotente e tende a ferire i ragazzi piú deboli. Odio questo tipo di persone.

"Cazzo apri questa porta Charlotte!" una voce urlante.

Di colpo scoppia il panico.

Quella voce proviene dal salotto,forse dalla porta principale e si sente uno schianto tremendo.

So gia di conoscerla.

Scatto in piedi e corro verso la grande porta caffè.

Spalanco la porta in brevi movimenti e il ragazzo davanti a me grida qualcosa che non riesco a comprendere...va troppo veloce.

"Perchè non sei venuta?" urla e alza le braccia bruscamente  entrando senza esitare.

"Mi sono dimenticata." lentamente riprendo le forze.

"No. Tu non sei voluta venire. Io avevo solo bisogno di parlarti." ribadisce.

"Parlami." ho pochi secondi per reagire.

"Io..non lo so perchè lo faccio." crolla sul divano sistemandosi i capelli disordinati.

"Andiamo non dire cazzate Nash. Non è una questione di non sapere perchè la si fa. Una persona può scegliere di essere cosí o meno. Tu sei voluto diventare come loro." sputo rimanendo in piedi sulla mia posizione.

"Questo non puoi saperlo." mi guarda ancora con quell'espressione arrabbiata,tormentata.

Tengo lo sguardo fisso su di lui, ma per pochi istanti e giro gli occhi verso la finestra illuminata guardando dall'altra parte della strada.

Il ragazzo si interrompe, lo sguardo sempre fisso al paviemento.

"Mi dispiace. Cazzo. Non volevo lo sapessi o anzi lo vedessi." tira un calcio violento al pavimento facendo tremare il tavolino affianco a lui.

"Cosa? Stai scherzando?"

Scoppio in una risata sforzata e cammino avanti e indietro mentre lui segue ogni mio movimento stringendosi le ginocchia con le mani.

"Per favore Charlotte,non te la prendere per questo." si alza e un leggero strattone dal braccio mi gira verso di lui.

"Per favore" sussurra di nuovo.

Senza farmi avere il tempo per trovare luciditá, il suo respiro si fa sempre piú vicino a me e una  brezza mi sferza le guance, svegliandomi del tutto.

Rimaniamo lì in piedi. La sua vita sfiora di pochi centimetri la mia.

Mi aspetto una minima reazione da parte mia ma non succede.

I miei pensieri stanno andando troppo velocemente. Quasi mi paralizzano.

"Non voglio piú vederti." le parole mi muoiono in gola ed escono dalla mia bocca con grande fatica e con tanta lentezza. Troppa.

Dark Paradise•Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora