Capitolo 2

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Charlotte's Pov

Appena sono entrata in questo taxi sentivo le farfalle allo stomaco e mi sentivo giá dentro a un'altra avventura.

Due anni fa io e Jennifer siamo state in Italia tre settimane e devo dire che questo viaggio non sarà per niente paragonato a quello.

Ci stiamo trasferendo e io sono più che pronta per questo nuovo cambiamento..ma ho lo stesso paura e sono molto ansiosa.

Saremo capaci di arranggiarci da sole nel nostro appartamento? e al college? riusciremo a farci nuove amicizie?

Più ci penso e più mi viene mal di testa. Sono molto emozionata di partire, ma sono queste piccole cose che mi rendono nervosa.

"Ommiodio Charlotte stiamo veramente andando in aeroporto!" Quasi mi urla Jenn all'orecchio.

"Riposiamoci un po', saremo all'aeroporto tra un'oretta." dico e lei annuisce contenta e si appoggia alla mia spalla per poi addomentarsi di nuovo. I suoi lunghissimi capelli biondi coprono tutta la mia spalla e rido al pensiero della sua faccia appena atterreremo in California.

Guardo fuori dal finestrino per l'ultima volta e poi mi addormento immaginando la nostra nuova vita da oggi in avanti.

Passa circa un'ora.

Sento Jennifer che parla con il tassista riguardo il prezzo.

Ho ancora gli occhi chiusi e sento una mano scuotermi.

"Svegliati siamo arrivate all'aereoporto." mi dice.

L'ansia inizia a crescere dentro di me e guardo l'ora: 5:30 .

Dio, è prestissimo e sto morendo di sonno. Penso che il nostro aereo sia quello delle sei perciò abbiamo solo mezz'ora per entrare e cercare quel dannato aereo che ci porterà nel posto più bello della Terra.

"Cazzo." urla di nuovo, fermandosi di scatto.

"Che è successo?"domando incredula. Continuo ad avere un brutto presentimento addosso.

"Mi sono dimenticata le cuffie sul letto." dice esasperata e sembra quasi persa senza.

"Stai tranquilla ti presto le mie se vuoi, e poi dopo te ne compri delle altre a Los Angeles" dissi con una tale convinzione sorridendole.

"okay" si limitò a dire e ricambiò il sorriso.

Iniziamo a camminare e camminare mentre osservavo gente con le valigie pronte a partire...

Pochi minuti dopo mi trovo giá dentro quell' aereo insieme a lei. Guardo fuori dal finestrino per poi guardare Jennifer con un sorriso enorme.

"Che hai? Ti senti bene ?" scoppia a ridere.

"Sì. sono solo troppo emozionata e non so che dire per tutto questo." scoppio a ridere insieme a lei.

"Che faremo appena arrivate li? Sai dove si trova l'appartamento che ci siamo prese, vero?" mi chiede.

"Certo, basta prendere un'altro taxi, dargli il nostro indirizzo e siamo arrivate." rispondo.

"E dopodiché andiamo a fare un po' di shopping dato che iniziamo il college" aggiungo entusiasta.

"Sì, basta che non ti porti via tutto il negozio" inizia a ridere notando la mia espressione dispiaciuta per la sua pessima battuta.

"E tu cerca di non perderti" la sfido.

"Non lo farò" iniziamo a ridere troppo forte, abbastanza da piegarci dalle risate.

La sua risata è troppo contagiosa e trovo molto difficile smettere di ridere appena inizio con lei. Mi fa sempre stare così bene.

Jennifer's Pov

Charlotte non la smette più di ridere e mi piace sapere che sono io la ragione di quel suo sorriso così brillante e bello.

"Cazzo,smettila di ridere così forte se no ci buttano fuori dall'aereo" la avviso, ridendo ancora.

"Va bene, ora cerchiamo di dormire, sono ancora le sette di mattina. Questa mattinata sembra non avere più fine." mi dice lamentandosi.

"Sembra essere passato più tempo" gli rispondo e lei annuisce.

Volevo aggiungere un' altra cosa e ricordarle che dovremmo fare anche una piccola spesa per avere qualcosa da mangiare nell'appartamento ma appena la guardo di nuovo ha già gli occhi chiusi con la testa leggermente piegata. Immagino sia tanto stanca. Lei è sempre molto organizzata nelle cose, io mi limito solo a guardarla certe volte. Devo cominciare ad aiutarla ora che condivideremo un appartamento.

Rido al pensiero di me che allago la casa solo per accendere la lavatrice. Sarà divertente, immagino.

Inizio a pensare a mia mamma.

L'unica cosa che rimpiango forse è lei. Mi è sempre stata vicina ed è sempre disponibile per me. Mi dispiace moltissimo lasciarla in quella casa da sola.

Lei continuava a ripetermi che ci farà abitudine e che andrà tutto bene, ma so che lo diceva soltanto per farmi andare tranquilla..mi mancherà da morire..già mi manca.

Finisco per addormentarmi anch'io, persa tra i mille pensieri.

Dark Paradise•Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora