"No, no, no. Prendi quel vestito e mettilo dall'altra parte! Siete tutti incapaci. Dov'è il mio caffè? Perché nessuno qui mi ascolta? Siete tutti inutili. Se non sapete lavorare perché venite al lavoro? Eh? Avete tutti la testa fra le nuvole! Dov'è il mio caffè???" ma chi è che urla così? E io che speravo di trovare una persona normale almeno al secondo piano....

"Oi, oi vieni qui." chiamo un ragazzo che a quanto pare sta scappando da qualcosa. "Chi è che urla così? E soprattutto: perché? Cosa le avete fatto?"

"La signora Yasaman. I-io devo andare....i-o non volevo, non volevo." balbetta il poveretto. Ma cosa gli è  successo?

"Cosa non volevi?" non risponde e va via. "Hey, almeno dimmi come ti chiami!" gli urlo dietro.

"Karam..." urla senza nemmeno girarsi e lo vedo sparire dietro all'angolo.

Continuo per la mia strada seguendo la voce di quella donna, Yasaman, che continua a urlare e dire 'dov'è il mio caffè?'

"Incapaci! Siete tutti incapaci. Ora cosa devo fare io? Eh? Cosa devo fare? Incapaci! Sparite. Saprite!" la trovo finalmente a questa famosa Yasaman.

Mi passa accanto una ragazza con un vassoio in mano, deve aver portato il caffè a questa donna.

"Signora Yasaman? I-il s-uo caffè." la ragazza trema talmente tanto che credo che tutto il caffè si sia versato nel vassoio.

"Signora no. Signorina! Signorina! Io ho 27 anni. Non si vede? Sono una ragazza bionda con gli occhi azzurri, senza rughe e ritocchi. È cosi difficile da capire? Dimmelo!" si gira verso la ragazza fulminandola con gli occhi.

È bella.

"Ma quale caffè eh? Quale caffè? L'hai versato tutto nel vassoio. Incapa..." come pensavo.

"Ehm, ehm. Signorina Yasaman. Le faccio io un'altro caffè e glielo porto subito. Lei si sieda qua. Lei è una stella non si deve arrabbiare. Ecco si sieda qua." mi avvicino alla ragazza e la mando via prima che Yasaman la insulti ancora o l'ammazzi...

Si è possibile.

"Tu chi sei adesso?" mi chiede brusca ma si fa condurre a una poltrona lì vicino.

"Porto due caffè e poi ne parleremo con calma." mi allontano da lei e chiedo a una ragazza dove prendono o preparano il caffè.

Dopo circa cinque minuti torno da lei con due tazze di caffè e due bicchieri d'acqua.

"Non le ho chiesto come volesse il caffè prima, ma per come l'ho conosciuta, be', ho immaginato bevesse il tradizionale caffè turco amaro. Spero di non essermi sbagliato." le porgo la tazza e metto il bicchiere di acqua sul tavolo vicino alla poltrona.

"No, no, lo bevo esattamente così." mi osserva da capo a piedi sorseggiando il suo caffè.

"Bene, allora io prendo una sedia e arrivo subito." prendo la sedia e mi siedo di fronte a lei.

"Ecco, io mi chiamo Defne." le porgo la mano e me la stringe.Molto bene. "Sa, io sono nuova qua. Infatti oggi ero venuta per fare il colloquio al quarto piano, ma prima di quello mi sono scontrata, come vede, con una ragazza di nome Daria se non mi sbaglio. Ecco, lei aveva una tazza di caffè in mano e lo stava portando a un certo signor Can. Come vede mi ha sporcato i vestiti e quando sono andata al colloquio il signor Omar mi ha detto di venire da lei per cambiarmi. Ecco perché sono qua." concludo soddisfatta.

"Ti hanno assunta?" non capisco. Dopo tutto quello che le ho detto mi chiede solo questo?

"Scusi, non ho capito?" Avrò capito male...

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