Storiellaaa pt. 1

135 11 31
                                    

Erano le 23 passate di un venerdì sera.
Nelle strade del centro di Londra regnava la musica e il chiasso mentre i pub brulicavano di gente.
In periferia, invece, non si vedeva nessuno, tutte le famiglie di alta classe sociale che vivevano lì erano già a dormire e le luci delle case erano spente.
C'era un silenzio tombale spezzato all'improvviso dal rumore di un'Alfa Romeo Spider che sfrecciava a tutta velocità trasportando 4 ragazzi.

Il biondino al volante continuava a ridere pieno di adrenalina, mentre il riccio si teneva forte al sedile.

-Rog che dici di...AAH...rallentare?!- chiese Brian, urlando quando Roger fece una curva improvvisa.

-Nah...questa macchina è fatta per andare veloce- rispose l'interpellato accelerando di più.

-Ma il mio cuore non è fatto per andare veloce- ribbattè Brian quasi ficcando le unghie nel sedile.

-Ehi! Non mi graffiare Maira!- lo rimproverò il biondino, dandogli un piccolo schiaffo sulla mano.

I due ragazzi seduti dietro che guardavano divertiti la scena si misero a ridere.

-Hai seriamente dato un nome all'auto?- chiese Freddie stringendo la presa intorno le spalle della sua fidanzata seduta di fianco a lui.

-si, problemi?-

-ma non è nemmeno tua- commentò Silvia.

-e tu che ne sai- rispose un po' offeso il ragazzo

-Rog, non riesci a permetterti nemmeno pane e acqua- puntualizzò il moro.

-me l'ha prestata un amico, ok?!- confessò lui, frenando di colpo facendo emettere un grido molto acuto a Brian.

I quattro ragazzi scesero dall'autovettura ed entrarono nel pub davanti a cui avevano parcheggiato.
Era un posto davvero strano, quello.
Di solito tutti locali si trovavano nel centro, che era il posto più frequentato dai ragazzi e normalmente anche i quattro amici si trovavano lì, ma stavano cercando dei posti dove esibirsi, dato che i tre ragazzi avevano una band insieme.
Il problema era che tutti i posti del centro erano pieni e nessuno voleva ingaggiarli, quindi avevano optato per un posto meno conosciuto.

Lì dentro c'era un forte odore di fumo e alcol, la musica era alta e stranamente c'era molta gente di cui la maggior parte in pista a ballare e il resto seduti ai tavolini e hai divanetti a bere qualche alcolico.

Brian si guardò intorno, gli piaceva l'atmosfera di quel posto. Quando si rigirò notò che erano rimasti solo lui e Roger, probabilmente Freddie e Silvia erano andati a limonare in qualche posto.

Roger già scrutava il locale in cerca di qualche ragazza.
Lui era un tipo particolare, la maggioranza delle persone che conosceva non l'avrebbero mai detto, ma era un tipo responsabile.
Quando se n'è andò di casa rifiutò di ricevere qualsiasi somma di denaro dai suoi genitori e si trovò un lavoro, iniziando gli studi in odontoiatria.
Eppure, quando arrivava il fine settimana, si dimenticava di tutte le sue responsabilità e diventava un animale da festa donnaiolo.

Vide una ragazza dimenarsi in pista,
Troppo ubriaca pensò.
Ne vide un'altra seduta al bancone del bar che leggeva un libro, troppo secchiona.
Poi vide una ragazza dai capelli castani che ballava, non la vide nemmeno in faccia, ma pensò che aveva un bel fondoschiena quindi le se avvicinò da dietro cingendogli i fianchi e ballando con lei.

Brian, rimasto solo, capì che se non si fossa informato lui per l'ingaggio non l'avrebbe fatto nessuno quindi si andò a sedere al bancone.
Come l'amico, notò subito una ragazza seduta a distanza di cinque o sei sedie alla sua destra che leggeva un libro di cui non si riusciva a lggere il titolo.
Aveva una chioma di capelli castani che le contornavano il viso rivolto verso il basso, erano leggermente spettinati eppure sembravano fatti apposta. Gli occhi color nocciola erano concentrati sul testo e le sopracciglia erano corrucciate.
Indossava una larga felpa nera, che arrivava all'altezza del basso ventre. Le maniche decisamente troppo lunghe le coprivano tutte le braccia e le mani di cui spuntavano solo le punta delle dita.

NoT tHe cOffEe MaChInEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora