L'incidente

565 35 2
                                    

Ore 17.30.

Siamo finalmente arrivati alla stazione ferroviaria di Riccione. Dopo un viaggio così lungo ed estenuante decido di recarmi in bagno per darmi una rinfrescata, stessa cosa fa Luca, mentre Eugenio ci aspetta sulle panchine.

Mi guardo allo specchio, sono molto accaldata e sudata, mi lavo il viso velocemente e sistemo i puntini con l'eyeliner che tengo sempre in tasca per ogni evenienza. Dopo essermi sistemata mi fisso nuovamente allo specchio: eccomi qui, la solita Tish, con i soliti capelli spettinati color carota, la solita insopportabile frangetta che non sta mai ferma, i soliti puntini sotto gli occhi, la solita maglietta nera extralarge e i soliti pantaloncini accompagnati dai calzini alti e dalle sneakers.

Oggi però ho una cosa che mi differenzia dal solito. Una fasciatura che mi copre tutto il polso e l'avambraccio destro. Sento ancora un po' di dolore, ma sopportabile. I dottori mi avevano consigliato di stare ferma a riposo per ancora qualche giorno, ma non mi sarei persa l'evento a Riccione per nulla al mondo. E quindi eccomi qui. 

Pronta, o quasi, ad affrontare la situazione.

Ripenso a come mi sono procurata questo graffio e sorrido pensando che sarebbe potuta andare molto peggio. 

"Muoviti Tish! Forza, siamo quasi arrivati!" mi dice Eugenio che sta camminando molto più rapidamente di me portando sulle spalle un buffo zaino quasi più grande di lui.

"Sì, sto arrivando!" gli rispondo sbuffando. Sistemo sulla schiena lo zainetto contenente il mio adorato ukuele e proseguo la salita.

Adoro la montagna, ma oggi non avevo proprio voglia di camminare. Sono stanca, ieri ho fatto serata e non mi reggo quasi in piedi. Sono uscita semplicemente per fare un piacere ad Eugenio: sono diversi giorni che insiste sul fatto di fare due passi insieme e quindi ho pensato di accontentarlo.

"Eccoci siamo arrivati!" grida sorridendo "Guarda che meraviglia!"

Faccio gli ultimi sforzi e lo raggiungo. 

Effettivamente è un vero spettacolo, il panorama è a dir poco pazzesco. Le montagne davanti a noi si slanciano nel cielo, sono enormi e maestose, i fiori emanano un profumo paradisiaco.

Eugenio estrae la coperta dal suo enorme zaino, la sistema sul prato e mi invita a sdraiarmici sopra.

"Tish riposati un attimo qui se vuoi. Intanto io faccio un giro di perlustrazione nei paraggi."

"Va bene grazie!" gli rispondo "È davvero bello qui."

Mi sdraio sulla coperta e chiudo gli occhi qualche secondo. Il sole bacia la mia pelle chiara. Sento gli uccellini cinguettare, il rumore dello scorrere dell'acqua proveniente da un ruscello qui vicino, il verso dei grilli. Sono davvero rilassata.

E pensare che non ci volevo venire qui oggi. E invece ho fatto più che bene.

Eugenio è un vero amico, è in grado di soddisfare tutti i miei bisogni, prima ancora che io li definisca come tali. Gli voglio davvero bene, senza di lui avrei fatto molto più fatica ad attraversare questo periodo.

"Ehi Tish guarda!" Eugenio mi desta bruscamente dai miei pensieri porgendomi un mazzo di fiori gialli. "Sono per te".

"Grazie, sono bellissimi!" Dico arrossendo imbarazzata, è davvero un ragazzo d'oro. "Hanno un odore buonissimo".

"Vieni, ho trovato un posto qui vicino dove ce ne sono un sacco" mi dice porgendomi una mano per aiutarmi ad alzarmi. Mi aggrappo a lui e lo seguo in silenzio godendomi il panorama.

Poco dopo arriviamo vicino ad un piccolo ruscello che è sovrastato da un flebile ponte di legno.

"Guarda che bella vista da qui" mi dice Eugenio invitandomi a salire sul ponte.

"Davvero meraviglioso!" gli dico osservando l'intero panorama. Da questo ponte si riescono a vedere campi enormi di fiori gialli, il corso del ruscello con lo sfondo delle montagne. È davvero magnifico.

"Mai come te" mi risponde Eugenio sorridendo.

Sorrido un po' imbarazzata. Non so cosa pensare di questa sua affermazione.

Mi lascia un po' interdetta.

Non ho mai pensato ad Eugenio in quel senso.

Siamo grandi amici noi due.

Solo questo.

Sono sicura che anche per lui è così.

È così vero?

Non mi lascia nemmeno il tempo di razionalizzare quello che stava accadendo che si avvicina pericolosamente a me cingendomi la vita con le braccia.

In un attimo quasi impercettibile appoggia le sue labbra sulle mie.

Che cosa sta succedendo?

Non sono le sue le labbra quelle di cui ho bisogno.

Non è la sua lingua quella che voglio avere a contatto con la mia.

Non è il suo profumo quello che voglio sentire.

Non è il suo tocco quello che desidero sulla mia pelle.

Non è il battito del suo cuore quello che desidero udire a fianco al mio.

Non è lui che voglio.

Lui non è Alberto.

Nonostante tutto mi sento ancora sua.

Nonostante tutto quello che che è accaduto, le mia bocca è di sua proprietà. 

Come il mio corpo.

Come il mio cuore e la mia anima. 

Appena sento la sua bocca sulla mia, faccio un passo in dietro.

Voglio allontanarmi da lui. Subito.

Faccio un movimento bruscolo e sento il legno del ponte sotto di noi scricchiolare rumorosamente.

Faccio un altro passo e cado nel vuoto.

Buio.

Poteva andarmi molto peggio, penso. Un breve controllo medico, una fasciatura ed eccomi come nuova.

Alla fine con Eugenio ho chiarito. Lui conosce benissimo la mia situazione attuale, sa che non sono pronta per buttarmi in una nuova relazione. Sa che il mio cuore deve ancora guarire completamente. Sa che la mia mente non è ancora libera. 

Ecco perché oggi lo ho portato con me.

Ho bisogno anche di lui al mio fianco.

Lui mi conosce e rispetta la mia decisione di fare le cose con calma. 

Esco dal bagno e mi dirigo verso i miei amici che mi stanno aspettando da ormai una decina di minuti.

"Finalmente eccoti Tish!" mi dice Luca "Vieni abbiamo appena chiamato un taxi, tempo 15 minuti e dovremmo essere arrivati".

"Ok, perfetto!" gli rispondo sorridendo.

"Sei pronta?" mi chiede Eugenio guardandomi dritta negli occhi.

"Certo che lo sono!" esclamo "Sono sempre pronta per fare musica!"

Eugenio mi sorride cingendomi con un braccio la spalla e accompagnandomi verso il taxi.

Sono più che pronta per esibirmi, ma lo sono anche per rivedere Alberto?

Forever TishertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora