Quando nessuno vede

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"Ho una proposta da farti" sussurri ad un centimetro dal mio orecchio e mi cingi la vita in un tenero abbraccio.

Siamo così vicini in questo momento che non sarei in grado di rifiutare nulla. Farei qualsiasi cosa. Qualsiasi.

Faccio un respiro profondo e ancora una volta mi inebrio del tuo irresistibile profumo. Non voglio parlare ora, voglio solo stare così per tutta la vita, stretta a te, tra le tue braccia che mi fanno sentire al sicuro.

Mi dimentico di tutto, delle litigate, delle incomprensioni, della rabbia repressa, della gelosia, di Valentina, di Eugenio, di tutti.

"Testa. Mi senti?" mi dici alzando leggermente la voce.

Non ho commentato la tua affermazione semplicemente perché non voglio rovinare questo momento così perfetto e soprattutto non mi va di pensare a niente e nessuno. 

"TIsh" mi chiami prendendomi il volto tra le mani e facendo incrociare nuovamente i nostri sguardi.

Ti guardo, ti ammiro, mi perdo ad osservarti, in questo momento non riesco a collegare il cervello.

"Dimmi" mi limito a sussurrati, certa che quello che dirai rovinerà tutto un'altra volta. Sono pronta a tornare alla realtà.

Sei incerto, insicuro su come e cosa dire, lo capisco perché ti passi la mano dietro il collo come fai sempre quando sei nervoso.

Percepisco la tua ansia e ti metto le mani attorno al collo accarezzando i tuoi riccioli per infonderti un po' di sicurezza.

"Quando nessuno vede" pronunci queste parole con una voce quasi tremante, ma estremamente suadente.

"Cosa?" chiedo io, non capisco di cosa tu stia parlando. Insomma, non sei mai stato una cima di italiano, ma di solito almeno soggetto, verbo e complemento li riuscivi ad inserire in una frase di senso compiuto.

Quando nessuno vede cosa? Di che parli?

Sembra un quiz televisivo, uno dei giochi a premi che fanno su Rai 1, Reazione a Catena mi pare che si chiami. Mi dirai anche dove, come e perché ora?

"No dico...io e te...quando nessuno ci vede" sussurri appoggiando la tua fronte alla mia.

"Quando nessuno ci vede cosa?"

"Potremo stare insieme di nascosto" mi dici tutto di un fiato abbassando lo sguardo, quasi imbarazzato dalla tua stessa proposta.

Mi aspettavo tutto in questo momento, tranne questo.

Non so cosa dire, cosa pensare.

Istintivamente ti direi subito di sì, perché è quello che voglio.

Nonostante tutto il male che ci siamo fatti, nonostante la distanza che ci divide, nonostante tutte le persone che si sono messe tra noi, nonostante tutto e tutti, nonostante tutti i nonostante, sei ancora tu quello che voglio.

Sei sempre stato tu.

Dall'altra parte però ci sono un sacco di cose che mi frenano. Noi non funzioniamo insieme. C'è un motivo se non ce l'abbiamo fatta. O meglio più di uno. Primo fra tutti la nostra famigerata incompatibilità caratteriale. Certo, gli opposti si attraggono, ma un discorso è attrarsi, un altro è funzionare insieme. E noi siamo troppi diversi per funzionare. 

"Albe" alzo il tuo viso in modo da poterti guardare negli occhi "Noi non funzioniamo, lo sai".

"E perché no?" mi chiedi "Ora è tutto diverso, non abbiamo telecamere addosso, possiamo stare insieme senza che nessuno lo sappia, senza che nessuno ci giudichi, senza che nessuno faccia del gossip sulle nostre vite".

Ecco un altro problema che è sempre stato alla base del nostro rapporto: il gossip.

Noi non vogliamo vivere di gossip, noi vogliamo vivere di musica.  D'altronde abbiamo fatto Amici, non Uomini e Donne o il Grande Fratello. E questo la gente non lo riesce proprio a capire. Amo i miei fan, sul serio li adoro, ma mi dà fastidio quando si interessano più alla mia vita privata rispetto che a quella artistica. 

Il nostro desiderio è sempre stato quello di essere ricordati e seguiti per la nostra arte, per il nostro talento, non per una presunta relazione tra noi. Questa cosa ci ha sempre pesato, soprattutto a me e tu lo sai benissimo.

"Non voglio essere ricordata solamente come quella che se la fa con Alberto che ha vinto Amici" dico facendo un passo indietro, cercando di mantenere una certa distanza. 

"Non è così Tish, lo sai, tu sei molto di più!" mi dici accorciando nuovamente la distanza tra noi e prendendo il mio viso tra le mani, accarezzandomi dolcemente. Ti avvicini così tanto a me che mi togli il respiro. I tuoi occhi nei miei un'altra volta.

Non ti avvicinare così tanto a me, perché non so se ce la faccio a resisterti. Ma in fondo è questo il tuo obiettivo, vuoi farmi cadere ancora una volta tra le tue braccia e io ora sto cercando tutte le ragioni per resistere, questo non può accadere.

Non voglio stare male, basta.

Voglio una vita tranquilla, voglio un uomo semplice, un uomo normale, un uomo che non mi faccia impazzire di gelosia solo al pensiero che un'altra lo sfiori, un uomo che non mi faccia perdere il controllo con solo uno sguardo, un uomo che mi prenda così come sono, un uomo che sopporti tutti i miei sbalzi d'umore,  un uomo che sia mio e basta, senza problemi e preoccupazioni.

Non voglio cadere ancora nella tua ragnatela.

Ma questa è la teoria, e la pratica si sa, è un'altra storia. 

Non ti rispondo, resto immobile a fissare le tue labbra senza fiatare. 

Allora sei tu a continuare la conversazione.

"Tu sei genio e sregolatezza.

Tu sei passione e lacrime.

Tu sei brividi e battiti accelerati.

Tu sei arte pura.

Tu sei il binomio perfetto tra impulsività e dolcezza.

Tutto sei tu."

Le tue parole sono come carezze sulla mia anima e sul mio cuore. Mi hai sempre descritta così, come il tuo tutto. Nessuno mi conosce bene come mi conosci tu e nonostante questo mi vuoi nella tua vita a 360 grandi.

Ho il battito accelerato, le mani sudate e il respiro affannato. Non riesco a parlare e nemmeno a pensare, non riesco a fare nulla, sono pietrificata.

E' solo colpa tua, solo tu mi riduci così.  

Sei tu, è la tua presenza prorompente nella mia vita, le tue parole giuste dette al momento giusto, le tue mani sul mio viso, i tuoi occhi nei miei, le tue labbra ad un centimetro dalle mie, il tuo respiro su di me. 

Mi sento persa nel mare dei tuoi occhi. 

Non so più dove appigliarmi, non so come uscirne.

Non posso e non voglio uscirne. 

D' un tratto la riflessione e la voglia di ribadire gli infiniti motivi per cui non potremmo mai stare insieme, lasciano il posto alla mia impulsività, alla mia voglia di averti, di stringerti fra le mie braccia e di non lasciarti più.

Non riesco più a controllarmi. 

È questo l'effetto che mi fai Urso, mi mandi nella confusione più totale.

Annullo la distanza tra le nostre labbra e proprio mentre sto finalmente per sentirti mio, una voce interrompe bruscamente la nostra favola.

"Tish, Alberto! Tutto bene? Sono ore che vi cerchiamo!"

Tempismo perfetto. 

Forever TishertoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora