~Lettera~ Herafu

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Henry stava guardando da lontano Bryce e Claude che parlavano davanti a un computer. Più che parlare stavano litigando, in verità. Ma era normale.

"Ti ho detto che in vacanza al mare io non ci vado!" sbottò Bryce uscendo dall'immagine di una spiaggia sul computer.
"È io non vado in montagna! Fa troppo freddo!" disse Claude riaprendo l'immagine della spiaggia.
"Al mare fa troppo caldo! Vuoi che mi sciolga?!"
"Non ti sciogli! Stai sotto l'ombrellone! Vuoi che io muoia di freddo?!"
"Siamo pur sempre in estate, non muori di freddo! Ti ho detto che al mare non ci vengo!"

Henry sospirò divertito: quei due litigavano sempre. Si avvicinò ai due ragazzi.
"Ehy scusate l'interruzione." li interruppe il castano stringendo una busta che aveva fra le mani.
Bryce si girò lasciando il rosso al computer.
"Oh ciao Hera. Hai bisogno di qualcosa?" salutò l'albino.
Il castano annuì e porse una lettera a Bryce dicendo:"Puoi dare questa a Byron? È molto importante..."
Bryce guardò prima il ragazzo e poi la busta che rigirò fra le mani: era bianca.
"Ho scritto tutto dentro, tranquillo." lo rassicurò Hera e Bryce chiese:"Non puoi dargliela tu?".
Henry scosse la testa e disse:"Non ne ho il coraggio... Ci vediamo Bryce e grazie. Ciao Claude." e poi si allontanò.

Bryce si girò verso il rosso e lanciò un'occhiata al computer. Sbiancò.

"TI LASCIO UN SECONDO DA SOLO E TU PRENOTI UN ALBERGO?! PER DI PIÙ AL MARE? IO ODIO IL MARE!" sbottò l'albino infuriato.
Il rosso ghignò, chiuse il computer portatile e prese la mano di Bryce.
"Andiamo a consegnare questa lettera, dai." disse Claude.
Bryce sbuffò ma poi annuì:"Probabilmente sarà a casa sua."

Arrivarono davanti a casa Love. A quell'orario probabilmente c'era a casa solo Byron, i suoi genitori erano a lavoro.
I due ragazzi entrarono dal cancello, visto che il campanello era rotto, e stavano per bussare alla porta di legno.
Ma questa si aprì lasciando la mano di Claude a mezz'aria e rivelò una ragazza con lunghi capelli rossi in lacrime.
Claude la guardò un attimo poi la salutò:"Ehy Melanie! Come v-"
Ma la ragazza lo guardò male per poi correre fuori da casa continuando a piangere. Poi sparì dietro l'angolo.

Claude guardò con sguardo interrogativo il fidanzato ma quest'ultimo alzò le spalle ed entrò nella casa.
"Byron ci sei? Cos'è successo a Melanie?" chiese cercando l'amico.
Guardò in salotto e vide Byron disteso sul divano. Questo, appena vide Claude e Bryce, sorrise e poi si mise seduto.
"Ehy ragazzi! Sedetevi pure!" li invitò e loro due si sedettero vicino a lui sul divano, Bryce alla destra del biondo e Claude alla sinistra.

L'albino pose di nuovo la domanda:"Cos'è successo con Melanie?"
"Semplice. Finalmente l'ho lasciata. Avevo capito che non era il modo giusto. Sono stato uno stupido e un egoista." disse Byron.
"In effetti fidanzarti con una ragazza credendo di dimenticare Henry non è mai stata una buona idea. Tanto ami Hera e non lo puoi negare. Hai solo fatto soffrire una ragazza." disse Bryce e Claude aggiunse:"Noi ti avevamo detto che non era una buona idea.".
"Tanto Melanie si troverà il fretta un nuovo fidanzato. Ho scelto lei apposta. Fa tante scene quando qualcuno la lascia ma il giorno dopo è già fidanzata. Quindi tranquilli. Comunque ho deciso di dichiararmi a Henry!" annunciò felice il biondo.

Bryce porse la lettera a Byron dicendo:" Penso ti abbia preceduto. In verità non so cosa ci sia scritto ma dalla sua faccia sembrava qualcosa di importante.".

Byron la prese con mani tremanti e poi l'aprì delicatamente.
Appena aprì il foglio riconobbe la scrittura del suo migliore amico. Prese un bel respiro e iniziò a leggerla.

Caro Byron,
Sto scrivendo questa lettera perché non ho il coraggio di dirtelo dal vivo. E sicuramente mi persuaderesti di non farlo. Ma io ne ho bisogno. È la cosa migliore sia per me sia per te.
Lo so che sei fidanzato con Melanie, lo so benissimo. Ma non penso che durerà ancora molto, lei non è la ragazza giusta per te. Lo so che un amico non dovrebbe dirti queste cose ma io ti metto in faccia la realtà. E Melanie non è abbastanza fedele per te. Lasciala prima che sia lei a lasciarti.

Comunque non sono qui per parlare di voi due ma di NOI due. Eh già. È arrivato il momento di dirtelo. Io ti amo Byron. Ti amo veramente tanto. Amo il tuo modo di parlare, amo il tuo modo di dirigere la squadra, amo i tuoi sorrisi, amo tutto di te. Per me tu sei il ragazzo perfetto. E il ragazzo che non potrò mai raggiungere.
Mi sono innamorato di te da quasi il primo istante che ti ho visto. E negli anni questo amore è cresciuto sempre di più. E io non ce la faccio più a tenerlo dentro. Certo, l'ho detto ad Athena ma avevo bisogno di dirtelo. Di dirtelo a te. È un peso troppo grande da tenere dentro.

Quando leggerai questa lettera molto probabilmente sarò già partito. Già, ho deciso di andarmene per un tempo indeterminato. Ho bisogno di stare da solo. E lo faccio anche per te. Se avessi continuato a starti vicino il nostro rapporto si sarebbe rovinato e tu ne avresti sofferto. Quindi ho bisogno di girare un po' per il mondo. Prima o poi tornerò, te lo prometto.
Vivi felice Byron.

Henry House

Il viso di Byron era rigato di lacrime e stringeva la lettera fra le mani. Se n'era andato. E lo amava. E da tanto. Iniziò singhiozzare e strinse ancora di più la lettera. Proprio quando aveva deciso di lasciare Melanie e dichiarsi a lui... Era stato troppo lento. Avrebbe dovuto sbrigarsi.

Bryce guardò l'amico in lacrime e decise di abbracciarlo, anche se odiava gli abbracci. Ma Byron ora ne aveva bisogno. Non sapeva cosa fosse successo e decise di aspettare per chiederglielo. Ora gli avrebbe solo dato il supporto di un amico.
Byron lo strinse e iniziò a singhiozzare sulla sua spalla.
"S-se n'è andato! Non so quando t-tornerà! Sono stato uno stupido, dovevo dichiararmi prima! E non fidanzarmi con quella lì!" sussurrò Byron continuando a piangere.
Bryce accarezzò la schiena del biondo e mimò con le labbra a Claude:"Vai a preparare una camomilla o un the. O quello che trovi in cucina. Anche cioccolata calda.".
Il rosso annuì e si alzò andando in cucina.

Passarono tre anni e Byron non si era ancora ripreso. Gli mancava ogni giorno di più. Ma Hera aveva promesso: sarebbe tornato.
Si sedette su una panchina del parco in cui andava spesso con Henry e guardò per terra. Quanto avrebbe dovuto aspettare ancora? Erano già passati tre anni!

Hera entrò nel parco dove andava sempre con Byron. Aveva finalmente deciso di tornare. Vide il biondo seduto su una panchina e quindi si calò il cappuccio sul capo coprendo la faccia e si sedette sulla panchina. Byron lo osservò per qualche istante ma poi fissò di nuovo per terra.
Hera quindi chiese cammuffando la sua voce per non farsi riconoscere:"Va tutto bene?".
Il biondo sospirò e disse:"Non va per niente bene. Stai parlando con il più idiota della terra.".
"Perché? È successo qualcosa?"
"Tre anni fa... Sì."
"Se non sono troppo invadente... Hai bisogno di parlarne con qualcuno?"
"Semplicemente il ragazzo che amo è partito tre anni fa lasciandomi una lettera dove mi diceva che i miei sentimenti erano ricambiati. E io avevo anche appena lasciato la mia fid-" ma non riuscì a finire la frase che Henry, scoprendo che il biondo lo amava,  appoggiò le sue labbra a quelle di Byron facendo scivolare il cappuccio dal capo. Byron spalancò gli occhi riconoscendo subito Hera. Era tornato.

Dopo pochi secondi Hera si staccò e disse:"Però non raccontare i fatti tuoi al primo che passa per strada, eh? Sono un ragazzo molto geloso.".
Byron sorrise e disse:"Non lo farò più. Dovresti fare il doppiatore comunque, sei bravo a cambiare la tua voce.".
Hera rise e sussurrò appoggiando la sua fronte a quella del biondo:"Ti amo."
"Ti amo anche io Hera." disse Byron e lo baciò di nuovo.

E i due ragazzi furono di nuovo insieme.

Angolo autrice
Finitaaaaaa
È venuta lunga. Spero vi sia piaciuta.
ED È FINITA BENE! Amatemi.

Ci vediamo alla prossima!

One-Shot inazumiane ||DA REVISIONARE||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora