5° capitolo (scappata)

258 7 5
                                    

23.45
Mi alzai da letto e uscì da camera mia. Guardai in tutte e due le camere da letto: tutti dormivano. Perfetto.

Andai nel mio bagno di servizio e chiusi la porta a chiave mettendo questa nascosta sotto il mio cuscino. Presi il telefono, una torcia (non si sa mai) e la busta di toast da fare che avevo fregato prima. Mi affacciai dalla finestra e uscì. Per fortuna mi ero preparata, più o meno: avevo fatto una scala di corda che tirai giù con il filo, lo legai con un nodo difficilissimo da togliere ma io ero brava a togliere i nodi impossibili, quindi per me era un gioco da ragazzi.

Sfortunatamente avevo detto a William che non andavo ma va beh, farò una sorpresa.

Mi avviai verso la Pizzeria ma la porta era chiusa. Guardai se c'era la porta sul retro e la trovai. Sbirciai dal buco della serratura per vedere dove portava e con mia sorpresa conduceva proprio al ufficio in cui ci eravamo conosciuti, ma lui non c'era e la porta era aperta. Entrai e mi sedetti sulla sedia. Posai la busta e mi guardai attorno: c'erano molti attrezzi da lavoro per la meccanica, ma erano in penombra perché la stanza era al buio e l'unica fonte di luce era il monitor con le telecamere. Controllai su queste per cercare William, ma niente. Tornai a guardarmi attorno e alla sinistra e vidi una tendina nera.
La spostai e notai 4 completi: una era uguale a quella di William, una come quella di mio fratello, un completo con una maglia viola con una scritta bianca "toast is my Life" e un pantaloncino nero con dei decori rossi e bianchi e in fine un costume da coniglio orato che ricordava gli animatronici ma più umanizzato. L'unica cosa che non mi piaceva era che sembrava sporco di qualcosa di puzzolente e secco.

Mi avvicinai a questo e vidi che aveva una scritta affianco "springbonnie".

Guardai meglio dietro la tenda e vidi un tabellone con delle foto: 5 di 5 bambini diversi perse evidentemente da un giornale perché in bianco e nero; una con mio fratello e altre due persone tra cui uno che sembrava William, ma senza il colore viola hai capelli e uno visibilmente più giovane, tutti in divisa uguale tranne che per i colori: Mike era con la camicia blu William la cravatta nera, William con camicia e cravatta viola e l'ultimo con camicia bianca e cravatta nera. In fine un giornale con data "26.10.1990" e titolo "fine ricerche dei bambini sperduti" semi strappato.

Sentii dei rumori da fuori e decisi di richiudere la tenda come era prima e fare finta di niente.

William: oh, Marta. Che ci fai qui? ~

Entrò nella stanza, aveva le mani sporche ma non si vedeva bene di cosa.

Io: sorpresa! In realtà nessuno sa che sono qui quindi deve rimanere un nostro segreto, chiaro? ~

William: capito furbona ~mi sorrise. Prese una salvietta dal pacco lì affianco al monitor e si pulì.

Io: che fai? ~

William: niente... Ho sistemato gli animatronici e mi sono sporcato ~

Io: capisco. Comunque ti ho portato qualcosa, spero ti piaccia ~ gli diedi la busta dei Toast.
Lui la prese e, dopo aver capito cos'era, mi abbraccio e mi diede un bacio sulla guancia.

William: grazie Marta. Mi conosci abbastanza bene già ~ scherzò.

1.30

Era lì che sistemava dietro la tenda e ripensai a quello che mio fratello aveva detto... Perché non fidarsi di William?

Io: William ~

William: sì? ~

Io: che è successo il 1987? ~

Lui si irrigidì appena detto la data. Si girò facendo finta che avesse sentito male.

William: come? ~

Io: il 1987, cos'è successo? ~

William: ah, emh... Difficile spiegare ~disse vago sistemando bene la tenda e avvicinandosi a me.

William: hai sbirciato dietro la tendina? ~

Io: no, è che... Mio fratello ha detto questa data e non capivo che c'era di importante ~

William: oh. È difficile e lungo da spiegare~

Io: non importa. Ho tutta la notte, ma se preferisci di no... ~

William: ok. Era un giorno come gli altri e io stavo facendo il turno pomeridiano. C'era un compleanno e andava tutto bene. All'ora gli animatronici non erano questi, ma altri:un coniglio oratori e un orso giallo. Era quasi ora che i genitori tornassero e vidi i bambini avvicinarsi alla porta d'ingresso. Chiesi a uno di loro dove stessero andando e uno disse che c'era un loro papà. Allora li lasciai andare via. Dopo venti minuti, mentre finito di sistemare, entrarono i loro genitori e mi chiesero dov'erano. Dissi che erano usciti pochi prima con uno di loro ma dissero che non era venuto nessuno. Li cercammo ma niente, erano persi. Chiudemmo e mi licenziarono, ma senza di me, gli animatronici non ci sarebbero più stati. Così mi ripresero ma solo per manutenzione agli animatronici e quindi sarei dovuto rimanere qui, chiuso e non uscire fuori altrimenti i genitori non si sarebbero fidati più di lasciare i bambini qui. E ora sono qui,,solo in questo buco~

Io: mi spiace per... Averti fatto ricordare ~

William: non ti preoccupare, mi hanno tartassato per quel giorno che ormai riparlarne mi viene quasi facile ~sorrise falsamente

La mia piccola viola 💜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora