Capitolo uno

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Sto attraversando il vialetto che conduce alla mia scuola. Oggi incomincia il mio ultimo anno , e sono davvero spaventata. Sono appena arrivata davanti a scuola e già il cortile è stracolmo di persone e sono solo le otto meno venti. Mi dirigo in caffetteria per incontrare Samantha , la mia migliore amica. Lei è solare ed ottimista , dona del colore alla mia vita un po' grigia. Mentre cammino noto Carter e  Daisy litigare.
Daisy:" mi avevi detto che saresti passato a prendermi " .
Carter:" beh, ho cambiato idea" - risponde con aria annoiata.
Carter è il capitano della squadra di basket della scuola. Alto, biondo e muscoloso. Tutte le ragazze di questa scuola hanno o hanno avuto una cotta per lui. Tranne io , non è il mio tipo.
Classico tipo tutto fumo e niente arrosto.
Mentre Daisy è il capitano della squadra delle cheerleader , un secondo cliché. Ha un carattere davvero odioso. Stanno insieme da cinque anni. Contenti loro.
Daisy:" io non me ne vado senza di te".
Carter:" ottimo, allora rimani qui".
Carter si rende conto che li sto guardando e si passa nervosamente una mano nei capelli.  Dopo avermi rivolto un'ultima occhiata se ne va senza dire una parola, lasciando Daisy da sola.
Daisy : " dove credi di andare? Torna subito qui. " dopodiché lo insegue urlando.
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Appena entro in caffetteria l'odore di caffè caldo  mi investe . Cerco con lo sguardo il volto della mia amica e intravedo la sua chioma bionda seduta all'ultimo tavolo .
Mi avvicino subito e la saluto.
" Hola"
"Hola amiga" - mi risponde regalandomi uno dei suoi splendidi sorrisi .
"Pronta per la lezione di spagnolo?" - continua mentre mi siedo davanti a lei.
" Non vedo l'ora " - le rispondo sarcastica.
"Allora, hai qualche scoop da raccontarmi?" Mi chiede mettendo le mani incrociate sotto il mento.
" più che scoop, ho assistito ad una scena strana "- dopodiché le racconto l'accaduto di poco fa.
Appena finisco di parlare lei scoppia immediatamente a ridere. Ovviamente quasi tutte le persone si girano dalla nostra parte, visto che la mia amica ha un modo di ridere tutto suo. Quando finisce ha ancora le lacrime negli occhi.
" Povero Carter, vittima del successo di Daisy" .
"Beh, tanto povero non è. Ti ricordo che stiamo parlando di Carter Evans. - le ricordo con fare ovvio.
" Lo so, era una battuta. Comunque mi sembra strano che abbiamo litigato davanti a tutti. Tendono sempre a farsi vedere felici e contenti, come una coppia perfetta. Ma a quanto pare ci sono problemi anche al castello reale. "- dice sarcastica, abbozzando mezzo sorriso.
" Già " - le rispondo guardando l'orologio.
" dovremmo andare , non voglio arrivare tardi il primo giorno di scuola." - le dico alzandomi dalla sedia e prendendo lo zaino.
Quando alzo lo sguardo la mia attenzione viene immediatamente catturata da un ragazzo che è appena entrato. Alto, fisico massiccio e capelli neri. Ma la cosa che ha catturata maggiormente  la mia attenzione sono i suoi occhi. Verdi, di un verde smeraldo così  belli. Non ho mai visto degli occhi così belli in vita mia.  Eppure mi sembrano così familiari....
La mia attenzione viene  nuovamente catturata da una mano che sventola davanti la mia faccia. Quella della mia amica.
" Sam chiama Emma" - dice cantando
Sposta il suo sguardo da me alla porta d'ingresso.
" Cosa guardavi?" - mi domanda.
Ignoro per un secondo la sua domanda e cerco di nuovo quegli occhi . Ma non li vedo più. Perlustro tutto il locale con lo sguardo senza successo. Sembra scomparso nel nulla.
Torno di nuovo in me e rispondo alla mia amica.
" Niente, tranquilla. Andiamo".- le dico mentre mi incammino verso l'uscita.
" sissignora" - mi risponde facendo il gesto da militare con la mano.
Mi giro e le rivolgo uno sguardo serio .  Subito dopo scoppiamo a ridere insieme.
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Sono passate le prime tre ore di lezioni e stiamo camminando nel corridoio in direzione dei nostri armadietti . Appena arrivate veniamo raggiunte da Lucas, nostro amico dal primo anno di liceo . Noi tre siamo inseparabili . Darei la vita per quei due squilibrati.
" buongiorno belle donzelle" - ci circonda le spalle con le sue braccia enormi. Anche se non si direbbe a guardarlo Lucas Williams è un vero e proprio secchione. Ha i voti più alti di tutti i corsi che frequenta . Anche se è un secchione , fuori dai libri è un vero e proprio latin lover. Alto, fisico palestrato e capelli marrone scuro.
Cambia ragazza praticamente ogni settimana.
Come dice lui: " È' giusto che ogni ragazza abbia un mio assaggio, sono molto altruista ."
Certo, come no.
"Buongiorno Lucas, hai fatto hai fatto ore piccole ieri notte?" - gli rispondo prendendolo in giro per le sue occhiaie.
Samantha scoppia a ridere.
" Ah ah ah . Molto divertente. Ieri sera Rosy neanche se ne voleva andare. Continuava a chiedermi il bis." - dice l'ultima frase sottovoce nel mio orecchio.
" oddio Lucas, non ci interessava sapere l'ultimo dettaglio."- dice Sam con una smorfia di disgusto.
"Comunque stasera si esce. Non voglio sentire scuse. C'è un falò in spiaggia. Tutta la scuola è invitata." - dice Lucas.
" Sii, che bello"- risponde Sam super eccitata.
" Ragazzi, lo sapete che non posso uscire di settimana. Non mi è concesso."- dico aprendo il mio armadietto e prendendo il libro di fisica.
Lucas si appoggia nell'armadietto accanto.
" Lo so, ma per una volta infrangi le regole Emma. Questo è il nostro ultimo anno. Goditelo fino in fondo. " - mi dice Lucas guardandomi negli occhi.
Chiudo il mio armadietto di botto, provocando un sussulto ai miei amici.
" Va bene. Ci sto!"
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Ancora l'ora di fisica non è terminata, ma io dovevo per forza uscire da quel' aula . Mi stava scoppiando il cervello e il mio stomaco non smetteva di brontolare.
Mi dirigo con fare svelto nella zona dove ci sono i distributori.
Inserisco i soldi e prendo una barretta al cioccolato bianco. Il mio preferito.
Dopo essermi chinata per prendere la barretta, alzandomi di botto mi scontro con una persona. Alzo lo sguardo e vedo Carter Evans sorridermi.
" Scusami, non ti avevo visto" - dico timidamente.
" Tranquilla ".
Abbozzo un sorriso forzato e faccio per andarmene. Lui mi afferra un braccio. Mi giro confusa.
" Scusami per la scenata di stamattina, Daisy tende ad essere un po' teatrale certe volte."
Certe volte? Sarebbe meglio dire sempre. - dico fra me e me .
Perché si sta scusando con me?
" Non preoccuparti." - gli rispondo.
Per un secondo ( che a me è sembrata un'eternità) , cala un silenzio imbarazzante.
Lui si gratta la testa imbarazzato e con un filo di disagio mi chiede:
" Emh, stasera verrai al falò in spiaggia?"
"Penso di sì, tu ci andrai? - rispondo con gentilezza.
" Si".
Sono troppo confusa. Perché Carter Evans mi sta parlando? E perché vuole sapere se vado stasera al falò ? Cosa gli importa?
Lui rimane ancora in silenzio a guardarmi. Decido di rompere io il silenzio.
" Beh, allora ci vediamo stasera".
Non aspetto neanche la sua risposta e mi fiondo subito verso la mia classe, mettendo la barretta in tasca.
Mi è passata anche la fame. Da dietro sento dire:
" Speriamo di sì".
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Appena entrò in classe subisco un rimprovero dal professore per il mio ritardo.
Senza proferire parola vado a sedermi al mio posto. Sam mi lancia uno sguardo che sta a significare " dopo parliamo".
Appena la campanella suona tutti si alzano immediatamente. Prendo le mie cose e mi avvio fuori dalla classe. Ma non faccio in tempo a mettere un piede fuori dalla porta perché mi afferrano per un braccio. Oddio di nuovo? Mi giro e fortunatamente è Sam . O forse dovrei dire sfortunatamente?
" Cosa è successo quando sei uscita? Perché ci hai messo così tanto? Hai incontrato qualcuno ? È carino? Come si chiama? Lo conosco? ". Pone tutte queste domande velocemente, senza neanche una pausa , sembra un interrogatorio al commissariato.
" Calmati ora ti racconto tutto. Però adesso devo assolutamente mangiare, sto morendo di fame." Le rispondono facendo segno di andare in cortile.  Appena arrivate ci sediamo nella nostra solita panchina. Visto la continua insistenza di Sam ( non mi da il tempo neanche di dare il primo morso alla mia barretta ) che continua ad assillarmi di domande. Mi fermo, faccio un respiro profondo e le racconto tutto.
" Alla fine gli ho detto: " beh, ci vediamo stasera". Cos'altro dovevo dirgli? Ero totalmente a disagio."
Quando ho finito la guardo. È stata zitta tutto il tempo. Per tutta la durata del discorso non ha proferito parola. Strano per Sam, visto che lei non sta zitta un attimo.
" Sam? Cosa ne pensi? " le domando.
Lei mi guarda e dopo una breve occhiata incomincia a parlare.
" Penso sia strano che ti rivolga la parola solo adesso dopo cinque anni. Non mi fiderei se fossi in te. Sicuramente lui e la reginetta sul pisello avranno qualcosa in mente. "
" Non avevo intenzione di fidarmi di Carter. So quello che dicono in giro su di lui. Mi basta e avanza. "
Il suono della campanella ci annuncia la fine della ricreazione e il rientro in classe. Ci incamminiamo verso i nostri armadietti .Prendiamo i libri che ci serviranno per le lezioni successive. Non appena chiudo il mio armadietto vado in quello di Sam che è poco distante dal mio. Lei chiude anche il suo , si volta e mi dice:
"Augurami buona fortuna per francese. Quella mi odia. "
" Bonne chance. E sei tu che ti fai odiare da lei".
" Non è vero" -risponde mettendo il broncio.
" Ah no? E insultandola ogni giorno per come si veste non ti sembra una motivazione valida?-  le dico incrociando le braccia e guardandola con aria di sfida.
" Non è colpa mi se non ha senso del gusto" - si mette subito sulla difensiva.
" Va bene Chanel " - le dico prendendola in giro.
" Ci vediamo dopo". - risponde girandosi e se ne va. La guardo mentre va via.  Non mi meraviglia più niente. Mi giro e corro subito in classe. Per la decima volta in un giorno, mi imbatto in un'altra persona.
Questa volta però , a questa persona gli cadono tutti i libri e appunti che stava tenendo in mano. Sento mormorare un " accidenti". Mi chino subito ad aiutarlo a raccoglierli. Mortificata gli dico:
" Mi dispiace tantissimo. Sono un' imbranata oggi. "  Lui di rimando resta in silenzio. Intuisco sia un lui per le sue grandi ( grandissime ) mani .
Manca un'ultima foglio e mi affretto a raccoglierlo. Evidentemente abbiamo avuto la stessa idea  visto che per sbaglio ci tocchiamo le mani. Una scossa elettrica investe tutto il mio corpo. Di scatto ritiriamo le mani nello stesso momento. Come se l'avessimo avvertita entrambi.  Mi tiro su in piedi e quello che vedo un secondo dopo mi spinge a pensare che forse era meglio rimanere chinata per terra.

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