Capitolo cinque

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Non posso credere a cosa è appena successo. Mi stavano quasi violentando e mi ha salvata il ragazzo nuovo.
Non sono riuscita a spiccicare una parola. Sono ancora terrorizzata.
Lo continuo a fissare, ma non dico niente. Nulla.
- Smettila di fissarlo o dici qualcosa, fa la figura della cretina così- mi rimprovera la mia coscienza.
Mi faccio coraggio e sto per parlare ma mi volta le spalle e se ne va.
Cosa? Mi salvi la vita e poi scappi così? Ma c'è l'hai per vizio allora. Lo fermo e gli prendo un braccio per farlo girare. Di nuovo la scossa. Faccio finta di non averla avvertita.
" Aspetta. Non ti ho ancora ringraziato per quello che hai fatto. Senza di te non voglio neanche pensare a quello che poteva accadere."- dico tutto d'un fiato.
" E invece dovresti pensarci. Non puoi andare in giro da sola di notte. Non vestita così" - mi inquadra tutto il corpo con disgusto.
" E comunque non devi ringraziarmi, ho fatto quello che avrebbero fatto tutti". - dice questa volta guardandomi negli occhi.
Sono rimasta parecchio offesa per quello che mi ha detto. Ma come si permette di giudicarmi? Non ci conosciamo neanche.
" E chi sei tu per dirmi cosa devo fare e come devo vestirmi? "- dico irritata.
E pensare che mi piaceva anche.
" Nessuno. Proprio nessuno". - ripete guardandosi le scarpe.
" Volevo soltanto ringraziarti, ma vedo che già ti sei pentito per quello che hai fatto" .
Dopodiché me ne vado. Non voglio stare un minuto di più con questo qui.
Mi afferra il braccio e mi fa girare. Allenta la presa ma non stacca la mano.
" Pensi davvero che mi di dispiaccia averti salvato?" - mi guarda come se non potesse credere a quello che aveva appena sentito.
" Non so cosa pensare"- dico con un filo di voce , sostenendo lo sguardo.
Toglie la mano dal mio braccio e senza dire più nulla va via.
—————
Raggiungo il falò quasi correndo. Appena giungo nel posto vedo Sam ballare insieme ad altre persone.
Ah grandioso! Neanche si è preoccupata della mia assenza per ore.
Quando la raggiungo lei mi salta addosso. La scrollo immediatamente.
" Eccoti! Ma dove sei finita? Andreas ha portato della Sangria buonissima. La devi assolutamente provare"- dice barcollando a destra e a sinistra. È ubriaca. Totalmente ubriaca.  Pure questo doveva succedere. Gli prendo le braccia e la faccio allontanare dalla spiaggia.
" Dove mi stai portando?"
" A casa"- rispondo duramente. Non mi importa se si offende o meno, ho troppe cose per la testa in questo momento. Ci mancava solo che dovessi pensare ad una persona ubriaca.
" Non voglio tornare a casa"- piagnucola mentre la tengo per non farla cadere.
La ignoro mentre passiamo davanti al pick up di Lucas. Un idea mi passa per la testa.
Appoggio Sam nella panchina accanto e mi avvicino alla macchina, provo ad aprire la portiera ed è aperta.
Vado a recuperare Sam e la metto in macchina.
Salgo anch'io nel posto del guidatore.
Prima di partire chiamo Lucas.
Al terzo squillo scatta la segreteria telefonica.
Mi sfugge un imprecazione.
Metto in moto e guido fino a casa di Sam.
Quando arrivo davanti casa sua posteggio davanti la porta. Mi giro a guardarla e noto che si è addormentata. Fantastico! Scendo dalla macchina e sbatto un po' troppo forte la portiera.
Apro la sua portiera e sto attenta a non farla cadere, visto che vi si era appoggiata di sopra.
" Sam, siamo a casa tua" - le dico sottovoce.
Lei mugola e si rigira dall'altra parte. Sbuffo sonoramente.
Prendo la sua borsa e cerco le sue chiave, quando le trovo vado verso la porta di casa e la apro , dopodiché ritorno da lei e la prendo di peso, quasi strisciando riesco a portarla in camera sua.
La poso sul letto ,gli tolgo le scarpe e la infilo sotto le coperte. Stremata ritorno in macchina e vado a casa mia.
Trovo le luci accese, segno che i miei genitori sono tornati e non sono ancora andati a letto.
Quindi mi dovrò subire anche un rimprovero.
Questa sera non ci facciamo mancare proprio nulla.
Apro la porta e vedo mia madre seduta sul divano con uno sguardo preoccupato.
Appena mi vede si alza subito e viene verso di me.
" Emilie Maria Clarke. Dove sei stata fino a quest'ora? Come ti è venuto in mente di uscire senza avvertire? Eravamo in pensiero! Tuo padre è andato a cercarti!" - dice urlando e guardandomi con uno sguardo di fuoco.
" Scusa mamma, pensavo di averti inviato un messaggio. Sono stata a casa di Sam con Lucas a studiare."
" A studiare? Vestita così?"- risponde guardandomi dalla testa ai piedi.
" Si, siamo andati da Carlo's a cenare e poi siamo andati a casa  di Sam"- dico guardandola. Speriamo che se la beve , non ho le forse di continuare a litigare. Voglio solamente andare a letto e dimenticare le ultime ventiquattro ore .
" Vai subito nella tua stanza . E ricordati che sei in punizione per una settimana. Non ti è permesso uscire se non per andare a scuola"
Salgo in camera mia senza ribattere. Di sotto sento la porta di ingresso aprirsi, segno che mio padre è rientrato. Sento che stanno parlando ma non mi interessa. Mi metto il pigiama e mi infilo sotto le coperte, sperando che possa finalmente addormentarmi.

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