Capitolo tre

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Siamo appena usciti da Carlo's , un ristorante messicano. Veniamo sempre qui quando dobbiamo mangiare fuori. Lo amiamo, fanno dei piatti spettacolari e non costa neanche tanto.
" Ragazze ci vediamo stasera. Mi raccomando Emma, non cercare scuse, altrimenti verrò io a prenderti con la forza." - dichiara Lucas  guardandomi male.
" Tranquillo Brother, andrò  a casa di Emma verso le sei , così ci prepariamo insieme"- spunta Sam da dietro la mia spalla.
" Va bene allora, ci vediamo stasera, verrò a prendervi con la mia super macchina" - dice Lucas orgoglioso.
" Vuoi dire con il tuo pick up mezzo rotto? " - dico prendendolo in giro.
Sam soffoca una risata.
" O mio dio Lucas, quando cambierai auto? Quella è orribile " - interviene Sam ridendo
" Si si prendetemi pure in giro, intanto " quel rottame" ci ha portati a Las Vegas l'anno scorso per il tuo compleanno" - dice indicando Sam .
" Si, ma dobbiamo dire COME  ci ha portati" - dico guardando Sam e marcando di più la parola come.
Subito tutte e due scoppiamo a ridere .
" Perfetto allora, verrete a piedi alla festa" - conclude Lucas mettendo un finto broncio.
" No! Ti prego Lucas" e gli circondiamo le spalle con le nostre braccia.
Lui si mette a ridere.
" Adesso devo andare, ho una cosa da sbrigare, ci vediamo stasera , e mi raccomando" - dice indicandoci con il dito.
" Non fatemi aspettare tanto, perché altrimenti veramente potete andare a piedi" - dopodiché gira i tacchi e se ne va, non prima di averci lasciato un bacio sulla guancia ad entrambe.
Io e Sam ci dirigiamo verso la mia macchina. O per meglio dire , la macchina di mia madre. Me la lascia solo quando non gli serve a lei. Mi sono un po' stufata sinceramente, vorrei mettermi i soldi da parte per potermi comprare una macchina tutta mia, così non devo dare conto a nessuno.
Siamo arrivate davanti la mia macchina, e saliamo dentro.
Metto in moto e accendiamo la radio. Dopo un quarto d'ora arrivo di fronte casa di Sam. Apre la portiera e dice:
"Alle sei sono a casa tua , fatti trovare già con la doccia fatta  così non perdiamo tempo. "dice  con un sorriso.
" Agli ordini" -metto in moto e vado verso casa mia.
Apro la porta di casa e ancora non è rientrato nessuno.
Vado verso la cucina e mi prendo un bicchiere d'acqua. Attaccato al frigorifero c'è un post it , lo leggo velocemente.
" Amore, io e tuo padre siamo rimasti in ufficio per una riunione, il pranzo è nel frigo. Torniamo stasera. Un bacio" .
Alzo gli occhi al cielo e butto il foglietto nel cestino. Apro il frigorifero e c'è una piccola scodella con insalata e tofu , menomale che ho pranzato fuori.
Controllo l'orario e sono le quattro e mezza. Ho ancora un'ora e mezza libera quindi accendo la televisione e mi metto sul divano. Dopo cinque minuti mi addormento.
Mi sveglio per un rumore assordante. Il campanello. Ma che ore sono? Guardo l'orologio e sono le sei e venti.
Accidenti! Sam mi ucciderà e non ho neanche fatto la doccia.
Mi alzo e vado ad aprire, aspettandomi il peggio.
Apro e vedo la faccia della mia amica rossa come un pomodoro con una valigia posizionata ai suoi piedi.
" Perché ci hai messo tre ora ad aprirmi? Non mi dire che stavi dormendo? E dal tuo aspetto deduco che non hai fatto neanche la doccia. Sono le sei passate, il falò incomincia alle otto. Non ce la faremo mai!"- dopo avermi sgridato come farebbe una madre col proprio figlio, raccoglie le sue cose e si fionda in camera mia.
Chiudo la porta e la seguo.
Appena arrivo trovo Sam intenta a sistemare tutte le cose che si è portata nel mio letto.
Ma quante cose ha portato? Tutto il suo armadio?
" Sam, ma non c'era bisogno di portare tutte queste cose" - dico guardando tutto il casino che si è creato.
" Stai scherzando vero? Ci sarà tutta la scuola.
Senti. Questo è il nostro ultimo anno, vuoi davvero passarlo come gli anni passati? Dobbiamo dare una svolta alla nostra vita. E come primo step si incomincia sempre dal look. Quindi va a farsi la doccia signorina che se no faremo tardi".

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