Capitolo due

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Verde smeraldo. Quegli occhi verde smeraldo è come se mi penetrassero l'anima. Rimango imbambolata con il suo foglietto fra le dita.  Lui mi squadra dalla testa ai piedi e con un atteggiamento un po' brusco mi tira il foglietto fra le mani e se ne va, o per meglio dire, scappa. Rimango a guardarlo andare via. Mentirei  se dicessi che non ci sono rimasta male. Ma cosa mi potevo aspettare? Beh forse un grazie per averlo aiutato me lo aspettavo. Ma se sei stata tu a spingerlo! ( mi ricorda la mia vocina interiore ) . Sbuffo sonoramente e controllo l'orario dal mio orologio. Fantastico! Ho perso mezz'ora di lezione. Chiamo Lucas per vedere se è in giro. Salta sempre la quarta ora di lezione, non ho mai capito perché. Dice sempre che è l'ora in cui è più stanco e quindi se la prende come pausa ( mah).
Mi risponde dicendo che è in cortile. Lo raggiungo immediatamente.
"Emma Clarke che salta una lezione il primo giorno di scuola. Il mio consiglio di viverti l'ultimo anno fino in fondo lo stai prendendo alla lettera vedo." - sghignazza appena lo raggiungo. Mi sdraio completamente sull'erba accanto a lui. Chiudo gli occhi e respiro l'odore di erba appena tagliata. È uno dei miei odori preferiti.
" Allora, come mai stai saltando un'ora? Non è da te." - mi domanda beandosi del sole che lo colpisce in pieno viso. Qui a Prescott,  in Arizona , fa ancora tantissimo caldo.
" Non é successo niente di grave. Solo , non so come spiegartelo. E al dire il vero mi vergogno un po' a dirtelo" dico nascondendo il mio viso che in un attimo è diventato paonazzo.
" Dai, è evidente che si tratta di un ragazzo. Lo sai che con me  ti puoi confidare. Avanti, sputa il rospo sono tutto orecchi". - conclude facendo un sorriso a trentadue denti.
Sbuffo scherzosamente.
" Va bene, mi arrendo. "- dico mettendomi comoda.
" Stamattina ero in caffetteria con Sam, e a proposito perché non sei venuto anche tu? Comunque , quando ce ne stavamo andando è entrato un ragazzo. È nuovo, si vede che non è di queste parti, ma appena l'ho visto mi è sembrato come se ci fossimo già conosciuti. Lo so che è strano, ma ho questa sensazione da tutta la mattina. Ha degli occhi così strani e belli che difficilmente te li scordi. Ed è stata questa la cosa che mi ha fatto pensare di averlo già incontrarlo. Prima, quando stavo entrando in classe l'ho incontrato, per sbaglio gli ho urtato una spalla e ci siamo sfiorate le mani. È stato breve ma è bastato per procurarmi come una scossa elettrica. Anche lui l'ha avvertita, lo so. Sono pazza vero?"
Lucas sembra capire ogni mia parola. Mi guarda quasi con compassione. E non so se è una buona cosa. D'un tratto mi afferra una mano. Alzo lo sguardo e lo trovo a fissarmi.
" Non so cosa dirti. Forse hai avuto un colpo di fulmine oppure veramente vi siete già incontrate prima ma non te lo ricordi."
" Non lo so , può darsi . Ma ogni volta che cerco di ricordare dove l'ho potuto incontrare è come se la mia mente fosse bloccata. Ogni volta che chiudo gli occhi vedo i suoi. È assurdo."
" Beh, forse l'hai incontrato in una vita passata." - dice ridendo Lucas.
Gli do un colpetto sul braccio.
Guardo l'orario e mi rendo conto che la quarta ora è appena finita. Infatti dopo pochi secondi suona la campanella.
Mi alzo e cerco di levare i pezzettini di erba dai miei pantaloni. Prendo lo zaino e lo metto sulla spalla.
"Andiamo a cercare Sam, siamo in ritardo."- mi sorpassa e incomincia a camminare. Si ferma aspettando che lo segua.
Io lo guardo confusa. Lui invece mi guarda incredulo e alza gli occhi al cielo.
" L'hai scordato non è così?" - ma scordato cosa esattamente?
"Ma no, ti pare? So perfettamente cosa dobbiamo fare." _ do un occhiata in giro in cerca di aiuto . D'un tratto vedo un mucchio di ragazzi uscire dalla scuola e dirigersi al parcheggio. Un colpo di genio.
" Dobbiamo andare a teatro , certo che non l'ho scordato. Dai andiamo che perdiamo i posti migliori ." - mi incammino verso il parcheggio.
Questa volta però la scena si capovolge, visto che Lucas rimane fermo e sghignazza.
" Emma, le lezioni sono finite. Devono fare la disinfestazione , noi tre  dobbiamo andare a pranzare da Carlo's. Abbiamo prenotato ieri sera. "
Mi schiaffeggio mentalmente la fronte. Cretina. Cretina. Cretina!
" Si ma lo sapevo. Era per metterti alla prova"- faccio la finta disinvolta. Lui scoppia a ridere e mi mette un braccio intorno alle spalle.
" Certo, come no".

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