17. Non è mai troppo tardi

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/Daniel/
Il capodanno è stato a dir poco fantastico, ma questa mattina lo è anche di più. Non nevica più sopra New York e una leggera luce solare entra nella stanza facendomi svegliare "Buongiorno" biascico girandomi verso Bella che sembra essere sveglia da molto più tempo di me. Ci siamo conosciuti in Texas il lunedì prima del Gran Premio, era bellissima mentre camminava allegra nelle strade della sua Austin e mi ha catturato immediatamente. Si gira verso di me sorridendomi prima di lasciarmi un rapido bacio sulle labbra "Vorrei far colazione Danny, che ne dici di Starbucks?" Annuisco alzandomi per andarmi a preparare.

"E alla fine mio fratello ha lanciato la torta contro mia zia che è andata letteralmente su tutte le furie" dice tra una risata e l'altra e io non riesco proprio a contenermi, le storie di suo fratello Charlie mi fanno impazzire. Ogni qualvolta me ne racconta una finisco per piangere dalle risate. Mi ricompongo sedendomi meglio e addentando la mia ciambella quando noto dritta davanti a me l'ultima persona che avrei mai pensato di vedere. Melissa. È girata di spalle e si sta allontanando andando verso l'uscita, non la vedo in volto ma non ho dubbi, so che è lei. Sento Bella dirmi qualcosa ma sono completamente assente, poso la mia ciambella morsicata e mi alzo con la scusa di dover andare in bagno. Non so nemmeno io perché mi sto avvicinando a lei ma è come una calamita, mi attira e non posso impedire ai miei piedi di muoversi. "M-Melissa, sei tu?" La vedo bloccarsi di colpo, è tesa me ne rendo conto, poi si gira regalandomi uno di quei suoi sorrisi unici "Ciao Daniel". Sento la gola seccarsi e le gambe cedere, è proprio lei, ora davanti a me. Per mesi ho sognato tutte le notti questo momento e ora temo di risvegliarmi. "Cosa ci fai tu qui?" Le chiedo. Che domanda inutile è stupido idiota. "Ho passato il capodanno a New York come altre migliaia di persone" dice ironica seguendo le sue parole con una lieve risata. Solo ora mi rendo conto di quanto mi sia mancata.

/Melissa/
Vorrei morire in questo istante. Lui fa domande ovvie e io gli rispondo con ovvietà ancora più grandi. Siamo due idioti che parlano con gli occhi ed evitano il silenzio con dei convenevoli che non ci appartengono. "Tu invece?non dovresti essere tipo a svitare qualche bullone da qualche macchina adesso?" Gli dico con un velo di malinconia nelle mie parole. Cala un leggero silenzio prima che entrambi scoppiamo a ridere smorzando l'imbarazzo, mi era mancata questa sensazione. "Beh ecco vedi a gennaio non ci sono gran premi quindi niente bulloni, niente macchine, niente problemi" "Lewis mi ha detto che l'anno non è finito come speravi, mi dispiace" dico sincera e lo vedo rabbuiarsi "Già dopo Montecarlo-" si blocca come se non volesse ricordare quel momento che è invece marchiato nella mia mente e non se ne potrebbe andare nemmeno se volessi "Ecco, si, dopo quel Gran Premio le cose hanno iniziato ad andare male...ho anche lasciato la Red Bull" "Mi dispiace veramente Daniel" vorrei continuare a parlare con lui per sempre ma so che più prolungo il discorso più le vecchie ferite si riapriranno "Devo andare ora" affermo anche se il mio cuore in questo momento sta lottando ferocemente con la ragione "Già anche io, buon anno e buona fortuna per...tutto" gli sorrido debolmente prima di voltarmi e non guardarmi più indietro. È diverso dall'ultima volta, oggi non spero più di dimenticarlo, oggi vorrei solo fissare questo momento nel mio cuore per sempre o almeno fino a quando non potrò rivederlo. Sarà come trattenere il fiato in attesa di tornare a respirare di nuovo, ma so che ce la farò, devo farcela. Ne vale la pena, in fondo.

"E questo è tutto" Lewis è così preso dal racconto che quasi non sembra accorgersi del tempo che è passato e di come la sera sia calata anche su questa giornata americana. "Beh non mi dirai che finisce così? Insomma...perché non gli hai detto che-" "Che cosa? Che mi manca forse? O che più ci penso e più credo sia un'idiota" "Che lo ami, semplicemente. Come lui ama te" sbuffo innervosita accasciandomi ancora di più sul divano dell'attico newyorkese del mio migliore amico "Senti Lew non conta quello che provo io, ma lui. E non credo serva ricordarti il motivo per cui ci siamo lasciati" "Andiamo Melissa non dirai sul serio! Daniel ti ama e tu ami lui, non basta forse questo?" Sento le lacrime salirmi agli occhi e una grande parte di me crede che abbia ragione, eppure forse non basta. Lewis, vedendomi rattristata decide di cambiare discorso e propormi un bel film horror che mi distrarrà sicuramente. Sa sempre cosa fare e quando farlo per questo lo ringrazio immensamente.

*19 febbraio 2019, Barcellona*
/Daniel/
"Non posso dire sia come prima ma vedremo come andrà in Renault, sarà divertente" dico a Lewis prima di prendere un sorso dalla bottiglietta. Sono iniziati i test invernali ed è un po' come tornare a scuola, rivedere i vecchi compagni e conoscere quelli nuovi. Molte aspettative e tanta impazienza di tornare in pista "Almeno non dovrò preoccuparmi delle tue staccate" dice facendomi ridere. "Ma non parliamo sempre di macchine Hamilton...sei stato visto con una moretta quest'inverno" ammicco verso di lui che scuote la testa sorridente "Nulla di fatto, non volevo passare il capodanno da solo...Tu invece? Mi pare ti sia fidanzato o sbaglio?" Mi faccio di colpo più serio, non mi sento molto a mio agio a parlare di Bella con lui, per ovvi motivi "Oh si beh ecco...diciamo di si" "O si o no, non c'è via di mezzo" "È complicato, le cose andavano bene ma dopo-" mi interrompe concludendo la frase al mio posto "Dopo Melissa, mi ha detto che vi siete visti" "Già" indugio un po' calciando un sasso che trovo per terra e che diventa improvvisamente estremamente interessante "Tutto qua?" Continua insistendo Lewis e decido che forse aprirmi con lui potrebbe farmi bene "È stato strano, insomma, come quando ti ritrovi in prima posizione durante un Gran Premio ma subito ti ricordi di dover ancora cambiare gomme, non so se capisci" ride cercando di non farsi notare, so di essere patetico. "Capisco...però adesso il pit l'hai fatto, capito no? Puoi tornare a spingere a fare i famosi 'giri da qualifica' " "Non penso voglia più vedermi" rispondo con malinconia.
"Ciao ragazzi! Allora pronti a un nuovo anno?" Max ci interrompe lasciando un po' il discorso a mezz'aria ma, poco prima di separarci e recarci ognuno al proprio hospitality, Lewis mi dà una pacca sulla spalla "Non è mai troppo tardi".

Madness - Daniel Ricciardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora