L'Istituto di New York

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Io, mia madre, mia sorella e il mio parabatai stavevamo per andare all'istituto di New York ed io non vedevo l'ora, anche se sono molto agitato e non lo nascondo, sopratutto per le missioni a New York li saranno più pericolose.
Appena arrivati all'istituto di New York, grazie ad un portale, ho iniziato a guardarmi intorno era tutto esattamente come me lo ero immaginato, computer, shadowhunters, ma non mi sarei mai aspettato che la mia camera da letto fosse così grande. C'era una bella scrivania bianca, con quelle sedie da ufficio, un comodino e un letto matrimoniale, che è perfino troppo grande mi bastava anche un letto da una piazza e mezza, ma la cosa ancora più bella e che avevo un bagno tutto per me con una vasca da bagno grandissima. Mentre iniziai a disfare le valigie arrivò mia madre a darmi una mano e nel frattempo mi diceva - Adesso che siamo qui a New York dovrai metterci ancora di più di impegno rispetto ad Idris - si fece più seria - fra qualche mese compirai 20 anni e dovrai trovare una moglie con cui stare, sai io e papà non saremo giovani per sempre e quindi dovrai sbrigarti - annuì e se andò. Io non volevo sposarmi così in fretta, ma vorrei davvero trovare la mia anima gemella io non mai avuto una relazione, non ho mai baciato e la cosa che i miei genitori non sanno e che sono gay. Volevo dirglielo a miei genitori, ma non ho mai avuto il coraggio che mi serviva e quindi, sono qui senza sapere cosa fare della mia vita. Finito di disfare le valigie sono andato nell'ufficio di mio padre, lui è il capo dell'istituto.
Mio padre mi accolse stringendomi forte, non ci vedevamo molto spesso, - è un piacere rivederti Alec - mi disse sorridendo - la mamma e tua sorella dove sono? - mi chiese - sono nelle camere a disfare i bagagli - risposi - c'è anche Jace? - mi chiese con un sorriso - si c'è anche lui - dissi, con un tono abbastanza scocciato, agli occhi di mio padre sembrava che volesse più bene a lui che a me - bene, ti ho chiamato per dirti che... - lo interruppi dicendo - si lo so, se vuoi dirmi del matrimonio so già tutto - rimase senza parole - a vedo che la mamma ti ha già detto tutto - si - risposi con le braccia conserte e uno sguardo serio. Nel frattempo arrivò mia madre - ciao amore - disse a mio padre dandogli un bacio molto passionale e quindi per non disturbare mene stavo per andare quando - no Alec fermo, ti devo far vedere una cosa - mi sono fermato sulla porta ed ero un po' agitato, cosa mi voleva far vedere? Mi portò fuori dall'istituto e vidi una moto. - Ti piace? - mi chiese con un sorriso - si è molto bella, ma di chi è? - chiesi sapendo già che fosse per Jace - è tua, sono felice che ti piaccia - rimasi scioccato, era la prima volta che mia madre mi fece un regalo del genere, io tempo fa gli chiesi una moto ma non me l'ha mai voluta compare dicendo che era troppo pericoloso che la guidassi e adesso me ne compra una. Andai da lei e la avvolgo in un abbraccio -grazie- gli dissi -prego, adesso valla pure a provare, ma con prudenza- mi disse con gentilezza e con un sorriso che non finiva più, non l'avevo mai vista così con me -certo, grazie ancora -. Presi il casco è andai a fare un giro e visto che ho sempre voluto vedere Brooklyn allora andai li.

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