Mi ero svegliato di buon umore questa mattina ed ero così felice che tutti se ne accorsero all'istituto sopratutto i miei genitori e adesso avrei anche dovuto dirgli che sono gay e che sono innamorato follemente di Magnus, ma voglio far passare ancora un po' di settimane in modo che così sono sicuro della relazione tra me e lo stregone.
Corsi subito verso la mia moto e li vicino trovai mia madre - ciao Alec - mi disse sorridendo, era così strano che lei sorridesse, - ciao madre - dissi.
- sei felice questa mattina -
- si hai ragione mamma - dissi sorridendo
- e come mai? -
- beh...ecco...io -
- ti sei innamorato? - mi chiese
- beh si... - dissi arrossendo
- e di chi? - mi chiese e io non sapevo cosa rispondere perché non volevo già dirglielo e l'unica cosa che viene in mente dirgli e - non te lo posso ancora dire...voglio essere sicuro di quel che provo prima... - dissi pieno di convinzione e mi avviai verso la moto - va bene - disse e mi abbracciò. Mi sono messo il casco e sono partito per andare nel loft di Magnus. Arrivato suonai il campanello e lui mi aprii e non ho avuto neanche il tempo di salutarlo che avevo già le sue labbra sulle mie. Non ci credevo ancora, ogni giorno che passava e io mi innamoravo sempre di più, le sue labbra si sono staccate dalle mie, ma io volevo un altro bacio e quindi, quando sono entrato nel loft e lo stregone ha chiuso la porta lo feci girare verso di me e l'ho baciato. Le mie mani presero il suo viso, le mani di Magnus cercavano la mia vita mi strinse più a se e io feci lo stesso con lui.
Lo stregone mi trascinò sul divano e io gli caddi morbidamente addosso.
Iniziai a baciargli il collo e lo morsi tentando di lasciargli un segno, ma senza successo. Magnus fece scivolare le sue mani sotto la mia maglietta, imparando a conoscere il mio corpo, io timidamente gli slacciai i bottoni della camicia, lasciandolo a petto nudo. Iniziai a toccargli gli addominali, il tessuto è stato sostituito dalle mie mani che tremavano. - Alexander - mi sussurrò all' orecchio, sapevo che le sue intenzioni erano più delle mie e quindi ho deciso di mettermi a sedere e lui fece lo stesso. Siamo rimasti entrambi in silenzio per qualche minuto e poi - tutto bene Alexander? - mi chiese con tono molto calmo - si va tutto bene...- dissi e poi aggiungo - scusa - lui sorrise - scusa per cosa? - mi disse sorridendo - di questo, io...non... - dissi arrossendo - lo so Alexander, non ti preoccupare ti aspetterò in eterno se sarà necessario - e poi mi abbracciò e io ricambiai. Ci eravamo messi sul divano a farci le coccole e non c'eravamo accorti che erano già le 22:00 e io dovevo tornare all'istituto. - devo andare - dissi dispiaciuto - ci vediamo domani? - chiesi - no scusa, ma domani parto per Londra e resto via per due settimane - disse
- come due settimane? Vengo con te! - dissi
- Alexander non è che non ti voglio con me ma... i tuoi genitori -
- giusto... ma come faccio due settimane senza di te? -
- tranquillo, infondo due settimane passano in fretta e poi ci possiamo chiamare -
- già ma non sarà lo stesso... -
- lo so ma ci possiamo provare -
- ok - dissi - adesso devo proprio andare - gli do un bacio
- va bene fiorellino - disse e io arrossii. Non mi aveva mai chiamato fiorellino. Andai verso la porta e prima di andare gli do un ultimo bacio - ciao amore - gli dissi e me ne andai canticchiando.