April
FRASE DEL CAPITOLO:
𝙻𝚊 𝚟𝚒𝚝𝚊 è 𝚚𝚞𝚎𝚜𝚝𝚊. 𝙽𝚒𝚎𝚗𝚝𝚎 è 𝚏𝚊𝚌𝚒𝚕𝚎. 𝙽𝚞𝚕𝚕𝚊 è 𝚒𝚖𝚙𝚘𝚜𝚜𝚒𝚋𝚒𝚕𝚎Il rumore della sveglia delle sette del mattino che suona è sempre un incubo, quel Drnnn assordante che si ripete interrottamente per cinque minuti mi obbliga ad alzarmi ed ad andare a fare la colazione anhce oggi. Oggi è lunedì 12 settembre ed è il giorno che segna l' inzio della scuola, tutti i ragazzini ansiosi e infastiditi a causa delle verifiche a sorpresa e delle notti insogni perchè passate a studiare inizano a svegliarsi a causa delle sveglie.
Finito il tragico esame di terza media e l'estate senza compiti inizia la prima superiore, non ho avuto molta difficoltà a sceglierla perchè fin da piccolina ho sempre voluto fare la scrittrice o la giornalista e mi hanno sempre ispirato le materie letterali così l' altro hanno mi sono iscritta al classico. Anche le mie professoresse dicevano che avevo fatto la scela giusta, quando mia mamma è andata a parlare con le prof. quella di matematica disse che non ero abbastanza portata, quella di inglese e quella di tedesco hanno detto che che era troppo diffice la scuola e quelle
di arte e tecnoligia hanno detto che non avevo abbastanza la mano. Adessso la mia mano però sta prendendo la merenda per andare a prendere il bus che mi porterà diritto a scuola, mi sento quasi privilegiaata ad avere la fermata d'entra davania cas mia e quella d'uscita davanti alla mia scuola.
Mi metto le scarpe basse abbinate al leggins neri e la maglietta che indosso oggi e poi saluto mamma e papà. Esco fuori di casa giusto in tempo per prenderer il bus. Quando le porte si aprono vedo davanti a me Rebecca che mi saluta con la mano e mi chiede con un sorriso a mille denti <Pronta per il primo giorno di superiori?> io le rispondo annuendo, ma non è molto sicuro, Rebeca se ne accorge così mi prende a braccetto e mi porta a sedere dove si trova il suo zaino.
Dopo cinque fermate e quattro canzoni di Ultimo arriviamo davanti a scuola, è grande e imponente, quasi mi fa paura. Rimaniamo fuori dal portone d' entrata per dieci minuti e poi suona la campanella, una massa di alunni indaffarati si avvicina alla porta. Ho così tanta paura di perdermi e di essere calpestata dai più grandi come una cotoletta che prendo la mano di Rebecca e la tengo stretta fino ad arrivare all' aula magna dove il preside e gli insegnanti aspettano gli alunni delle classi prime. Quando tutti i posti sono finiti e anche le entrate a scuola il preside inizia a parlare. <Sono felice che anche questo anno scolastico sia iniziato e che dia la possibilità ai ragazzi di crescere e arrichire il proprio presente e fare passi avanti per il futuro. >la voce dura e imponente del preside si diffonde velocemente nell' auala magna mentre ancora dei ragazzi parlano e scherzano tra loro. Il preside Canter, ha detto di chiamarsi così, dopo aver fatto una piccola presentaione della scuola inizia a presentarci i professori. Cerco di memorizzare tutti i nomi dei miei insgnanti, quasi tutti hanno cogniomi strani e difficili da memorizzare, dopo aver presentato tutti i professori Canter inizia a chiamare tutti ragazzi per seguire i propri cordinatori, iniziano dalla A dove riconosco una mia compagna delle medie che mi odiava e anche due ragazzi sempre che andavano a scuola con me ma in un altra classe. Finito di chiamre gli alunni della A passa alla B dove siamo state messe io e Rebecca, io sono una delle prime ad essere chiamata già che di cognome faccio Delfh. Quando il preside dice <La prossiam alunna a farsi avanti è Aril Delfh> mi alzo dal posto in cui mi ero messa e imbocco le scale tra un <scusa>, <permesso>, <devo passare, grazie> e dei lamenti delle persone a cui chiedo di spostarsi, alcuni mi dicono di stare <attenta>, altri si lamntano per il dolore delle dita dei piedi che per sbaglio ho calpestato e poi altri mi dicono per fino parolacce er avergli calpestato la borsa o lo zaino di barca e tutto pulito per il primo giorno di superiori. Quando riesco finalmente a scendere le scale mi ritrovo davanti a un sacco di ragazzini tutti pronti a giudicarmi e a sprlare male di me <Arivata finalmente signorina Delfh, adesso può pure mettersi in fila insieme a gli altri compagni.> inchino un pò la testa per l' imbarazzo e poi sempre così mi metto in fila. Le classi sono ampie e sapziose viste dal corrdidoio in quale passeremo i prossimi cinque anni a fare ricreazione, dopo quattro classi arriviamo davanti a una stanza con sopra un cartellino verde con su scritto in grande 1B, entriamo e tutti i miei venti compagni di classe,comprese me e Rebecca, si scaraventano nei banchi per prendere i posti migliori vicino agli amici. Io e Rebecca finiamo in prima fila a destra
della cattedra, i banchi sono abbastanza alti e di color marroncino chiaro come le sedie. Purtroppo io non sono molto alta e il banco mi arriva al mento e la sedia e troppo bassa, spero che nessuno se ne accorga, <April credo che dovresti cambiare banco> e come non detto Rebecca si è accorta. Dopo qualche minuto e dopo che la pof. A visto che avevamo sistemato tutte le cose sul banco iniza
a presentarsi. <Buongiorno, io sarò la vostra cordinatrice di classe e professoressa di lettere, potete
chiamarmi pure professoressa Bunci> tutti ridono al cognoe della prof. E il non riesco a non trattenere un sorriso. <Ok ragazzi, lo so che è diverte il mio cognome ma non prendete la mano su questo fatto> è alta e magra, ma non troppo, ha i capelli castano chiaro e gli occhi verdi. Ha le lentiggini sul naso e un neo su mento. Indossa degli orecchini a cerchio e una collana d' argento, ha un leggero cardigan color verdolino, una camicetta bianca e dei jeans blu leggeri. No so quanti anni abbia ma sembra abbastanza giovane e con il senso dell' umorismo. <In questi primi giorni vi daremo l' orario scolastico e le cose da comprare, faremo anche i test d'ingresso.> ci annuncia la prof. <Io e gli altri professori ci siamo messi d'accordo che distribuiremo i tes per non reniervi le cose troppo comlicate.> La prof. Bunci sembra che volla farsipiacere dai suio studenti così tanto che ci vuole far setire meno il peso delle verifiche, è una cosa pazzesca, speriamo però che dopo sia buona anceh con i voti. Uno dei miei nuovi compagni alza la mano, da seduto sembra abbastanza basso ma non troppo, ha gli occhi marroni e i capelli con i ricci, sembra uno che se la tira ma non voglio giudicare prima di conoscere <Mi scusi signora> iniza a dire il ragazzo che aveva alzato la mano <Professoressa o al massimo prof. Come ti chiami scusa? Lo coregge la Bunci. <Mi chiamo Carlos e prof. Volevo chiederle una cosa> ha il tono provocatorio e ridacchia con i suoi compagni di banco ogni parola e tutta la classe aspetta la sua domanda < Ma quella camicetta l'hai pesa dall' immondizia?> Si mette a ridere fortissimo e dietro tutta la classe. Il mio sesto senso da femmina non sbaglia mai è veramnete uno sbruffone. <Bene Carlos, se non hai rispetto nei mie confronti vuol dire che dovrai avercelo con il preside e credo che non sarà felice di rivederti un' altra volta.Tu, davanti in prima fila, come ti chiami?> la professoressa mi indica con l' indice ma spero che non stia arlando veramente con me. Io non rispondo. <Come ti chiami? Non aver paura nono ti mordo> tutta la classe si rimete a ridere e io divento ancora più rossa, Rebecca mi da una piccola gomitata e mi incita a rispondere. <April> declutico lentamente <Mi chiamo April Delfh.> rispondo infine. <Bene April sembri una abbastanza in gamba, puoi accompagnare il tuo compagno Carlos dal preside.> mi chiede la Bunci. Non so cosa rispondere. <Heem, non conosco bene la scuoa, non so dove sia.> Ho la faccia viola per l' imbrazzo e tutti se ne accorgono anche se sono dietro di me per via della ia voce tremolante e da come le mie orecchie sono diventate. La professoressa annuisce e con coprensione da il compito ad un altro mio compagno. <Non preoccuparti April, un giorno di questi facciamo il giro della scuola così non avrai problemi ad orientarti.> la sua voce è trancuilla e scuillante e subito dopo aver messo in guardia Carlos ritorna sul discoso di prima.
Le due ore sucessive passano velocemente con la Bunci, facciamo soltanto il giro di nomi e la prof. ci annuncia le date dei test d' ingresso e ci da l' oraio delle lezioni.
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Come Pagine Di Un Libro
RomanceApril non ama molto socializzare ed è per questo che non ha amici tranne, Rebecca la sua migliore amica, i personaggi dei libri che April legge ogni ogni giorno, le stelle con cui "parla"ogni sera per esprime un desiderio e i suoi amici virtuali che...