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Pov Arianna
“Ho sentito dire che sei una ballerina e una fotografa…” disse Aurora
Eravamo sedute su una panchina… ogni tanto il vento freddo spostava le sue morbide ciocche di capelli.
“Non sono ne una ne l’altra… sono solo hobby…” risposi imbarazzata
“Come per me la pallavolo…”
Ci guardammo negli occhi… quello che provavo non riuscirò mai a descriverlo… c’era qualcosa nei suoi occhi che ancora non capivo… era qualcosa di strano… qualcosa… un misto tra mistero, dolcezza, paura ed imbarazzo… Aurora mi sorrise.
Tenevo le mani nelle tasche della giacchetta.

Inspiegabilmente… misteriosamente… improvvisamente… le mie mani cominciarono a pulsare… sentii il battito del mio cuore sperduto in ogni singolo millimetro del mio corpo… le mie mani iniziarono a sudare… ero agitata… tremavo…. Mi sentivo il cuore a mille… mi sentivo la testa girare… non capivo più nulla.
Era come se la panchina sotto di me non esistesse più… era come se nulla intorno a me esistesse… c’era solo il suo sorriso e la sua anima accanto alla mia…
Poi iniziarono a tremarmi le ginocchia. Non riuscivo a farle smettere,ma dovevo. Dei brividi gelidi mi percorsero tutto il corpo… dalla cime dei capelli fino ai piedi, sentivo freddo… poi avevo caldo. Sudavo e tremavo…
La testa continuava imperterrita a girare mentre quel sorriso davanti a me illuminava e riscaldava l’atmosfera che mi circondava…
I miei pensieri prima si fermarono di colpo e poi ripresero a girare vorticosamente nella mia testa. Non avevano né logica né senso compiuto…
Immaginai il mio riflesso nello specchio… la piccola Arianna con il suo orsacchiotto tra le braccia stava scomparendo nel nulla, ora riuscivo a vedere me stessa… la vera Arianna Zettici sedicenne.
Era quello l’amore? Non lo sapevo… non avevo mai provato tanta eccitazione, terrore, felicità, e paura tutte insieme.
Non riuscivo a controllare nessuna parte di me stessa… era come se la mia mente e il mio corpo si fossero bruscamente staccate una dall’altra.
Quando il suo sorriso si spense e lentamente le sue labbra sfiorarono le mie… mi sentii come non ero mai stata prima… pensavo e mi chiedevo se volevo veramente tutto questo. L'ho sempre desiderata, ma… ero assalita dai dubbi…
Sotterra le incertezze quando sentii in lontananza il cuore di quella ragazza fantastica battere velocemente. Era un suono magico, un suono dolce, un suono cullato dal vento invernale…
Ora sentivo anche il mio cuore a mille… li sentivo battere insieme mentre lo nostre labbra giocavano armoniosamente l’una con l’altra…
La mia testa si ripeteva in continuazione “è questo l’amore?” ma né il mio cuore né quel bacio dettero una risposta. E questo era eccitante, così misterioso e piacevole allo stesso tempo.
Quando sentii la sua mano sfiorare la mia guancia rossa e bollente… mi sentii stranamente cambiata, in modo positivo. Era come se quel tocco vellutato - quel contatto tra il mio corpo e il suo - avesse trasformato in me qualcosa…
Una soffiata di vento ci scompiglio i capelli...
Guardammo entrambi sorridendo verso l’altra…
Lei mi sorrise e poi avvicinò le mie labbra alle sue accompagnandole con una carezza… le nostre bocche si unirono nuovamente. Questa volta mi sentii più sicura di me stessa… risentii di nuovo quel brivido prima freddo poi caldo attraversare ogni cellula del mio corpo.
Mossi la mia mano, anche se la mia mente non aveva mai ordinato di farlo… accadeva tutto senza un perché… gli sfiorai il fianco sotto la giacca, e sentì le cuciture della sua maglietta tra le mie dita. Gli accarezzai la schiena e sentii il calore del suo corpo contro la mia mano.
Era bello sentire le nostre labbra giocare… era fantastico... era come se tutto in quegli istanti fosse dannatamente perfetto.

"Arianna" mi disse lei. Lo ripetette più volte, non capivo. D'un tratto mi tirò uno schiaffo.
"Arianna, stavi baciando il cuscino?! Sai quanti germi ci sono?!" volevo piangere...
"Non posso avere una gioia???" urlai scocciata.
"Se la tua gioia è pomiciare con i cuscini, fai pure. Ah, ricordati che oggi hai un turno in più"
Sbuffai e mi alzai dal mio letto.
Scesi per fare colazione e mangiai, con il mio solito broncio mattutino, i miei pancakes caldi con cioccolato fuso.

***
Dopo essere uscita di casa, andai alla fermata del pullman, e con mia grande sorpresa vidi Aurora.
Mi venne in mente il sogno, e subito mi sentii in imbarazzo.
"Ciao Ari" mi salutò lei venendomi incontro.
"Ciao." dissi sorridendo. "Che ci fai qui?"
"Ho lasciato Lucas, e naturalmente non mi accompagna a scuola lui."
"L'hai lasciato perché ti ha fatto qualcosa?" chiesi
"Ho pensato ad ieri, e mi hai detto più cose dolci tu in mezza giornata, che lui dalla seconda. E poi tu mi hai apprezzata ed ascoltata, cosa che lui non fa mai. Mi hai fatto aprire gli occhi occhi, ed ho capito che non è quello giusto per me" spiegò lei.
"Meglio tardi che mai" sussurrai.
Lei mi sorrise e mi prese per mano, trascinandomi nel pullman insieme a lei.
"Per essere la prima volta in pullman, sei veloce a capire quale devi prendere"
"Infatti non so dove ci porterà questo coso" disse ridendo.
Spalancai gli occhi e mi alzai dal sedile con uno scatto che non pensavo aver le capacità per farlo.
Aurora mi tirò per lo zaino e mi fece sedere.
"Sei matta? Dobbiamo andare a... "
"A scuola? Stavo scherzando, lo so dove va."
"Come pensavo... " dissi con voce infastidita. Aurorasi mise a ridere e si appoggiò alla mia spalla.

***

Un signore di mezz'età si sedette qualche posto davanti a noi.
"Siete fidanzate? Che coraggio contro questa società." disse sorridendo.
Io mi limitai a sorridere, sia all'uomo che ad Aurora che dormiva beatamente.

"Aurora, credo che siamo vicino alla scuola" dissi accarezzandola. Lei si svegliò, e probabilmente ancora in dormiveglia disse "Ragazza misteriosa..."
Quando si svegliò del tutto, scendemmo dal mezzo, e camminando verso la scuola.

"Dormito bene?" chiesi ridendo
"Si, sei comoda'' rispose lei sfoggiando uno splendido sorriso.
"Mi sono allenata"
"Allora sappi che approvo. Direi che hai raggiunto la morbidezza giusta."

Iniziammo a ridere come delle cretine. E dopo qualche minuto arrivammo a destinazione.

Tu mi togli il fiatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora