Pov Aurora
Io ed Arianna entrammo nella
a scuola.
Stranamente mi sentivo troppi occhi addosso. Ero solamente in cortile, ma sentivo mille sussuri. Ero molto a disagio, quindi presi per mano Arianna e la portai nel corridoio principale.
"Aurora!!" urlò qualcuno. Era Lucas. Mi venne in contro, e vedendo che avevo Arianna per mano si infuriò.
"Lurida puttane!" gridò spingendomi.
Arianna si mise davanti a me.
"Sei pazzo?" esclamò lei.
... Che cosa stava per succedere?Pov Arianna
"Non intrometterti lesbica del ca... " non lo feci neanche finire. Mi aveva così fatto infuriare che gli tirai uno schiaffo.
A quanto pare feci un grave errore. Un lottatore di kickboxing non era il miglior avversario da sfidare.
Una buona parte degli studenti si avvicinarono, e tifavano per una rissa.
Aurora mi pregava di uscire dal cerchio che si era formato, ma prima che potessi farlo, Lucas mi tirò un pugno in pieno viso. Caddi a terra. Lui iniziò a tirarmi dei calci sullo stomaco. Con uno scatto mi spostai, ma lui mi prese per un braccio tirandomi a sé, e mi spinse facendomi arrivare contro un muro.
"RAGAZZI! COSA SUCCEDE QUI?!?!" il vicepreside era intervenuto, forse troppo tardi...
Fecero allontanare Lucas e gli altri ed Aurora mi venne vicino.Pov Aurora
"Cazzo, stai bene?" chiesi avvicinandomi ad Arianna.
"S-si tranquilla" disse lei. Cercava a malapena di sorridermi, forse per farmi compassione.
"Grazie..." le dissi mentre la aiutavo ad alzarsi.
Le usciva il sangue dalla bocca, e faceva fatica a camminare.La portai in infermeria.
Le lasciai un bacio sulla guancia, e lei prendendomi per i fianchi mi fece sedere su di lei. Sulla poltrona pieghevole da un posto, eravamo riuscite a starci in due.Rimasi con lei. Ed insieme alla bidella le disinfetta le ferite.
"Aurora, io vado un attimo dalla preside a sistemare delle cose cosucce. Tu potresti stare con Arianna, dato che non so fino a quanto dovrei restare?"
"Certo, sto qui con lei." feci un sorriso ad Arianna, che ricambiò subito.Pov Arianna
Era passato un bel po' di tempo, e la bidella non era ancora tornata, e forse per lo stress o l'agitazione, Aurora iniziò a piangere.
Il suo era un pianto silenzioso.
"Cosa succede?"
"È uno stronzo" Rispose lei
"Lo sappiamo entrambe, e forse lo sa anche tutta la scuola."
"Non voglio che ti faccia ancora del male"
"Non lo farà. Dovrà solo capire com'è stare male come sei stata male tu"
"Tu.. Tu non sai che mi ha fatto"
"Io sono qui, tu puoi dirmelo o no. Ma l'unica cosa che voglio vedere, è una ragazza bellissima rovinata dalle lacrime." Dissi.
Lei si sdraiò su di me, su quella poltrona da un posto. La circondai con le braccia.
"Ho caldo"disse. Stavo per togliere le mie braccia da lei, ma mi interruppe.
"Ma mi piace avere caldo con te che mi scaldi". La sentii rilassarsi su di me, aderire perfettamente su di me. E nonostante avessi un male atroce sulle gambe che mi faceva soffrire, mi piaceva soffrire con lei sopra di me... Mi piaceva soffrire per lei.La bidella tornò, e mi sorrise.
"Dovevi riposarti tu, ma anche lei non ha perso tempo" Si riferiva ad Aurora, che si era addormentata.
Io ero troppo impegnata a farle i gattini sulla testa, che non mi ero accorta che si fosse addormentata.
"Fai bei sogni, ma mai quanto te" sussurrai.
Vidi sul suo volto un sorriso appena accennato.
Era così bella. Le accarezzai il viso che era sulla mia spalla. Rimasi incantata. Una bellezza meravigliosa.
Aveva le labbra perfette, tutte da baciare. Passai le dita tra i suoi capelli ramati.***
Decisi di andare in classe, così Aurora mi accompagnò. Ma dato che la docente non c'era, la bidella mi disse di andare nella classe di Aurora, dove c'erano altri miei compagni che attendevano il cambio d'ora. "Eccola!" esclamò la professoressa, che era comodamente appoggiata alla cattedra. "Hai portato il tema che avevo assegnato, signorina Danza?" Aurora annuì ed andò a sedersi al suo posto. La professoressa mi guardo per qualche secondo... "Cosa ti è accaduto?" mi chiese.
"L'ho sputtanata, ecco cos'è successo!" era Lucas, che con un sorriso malizioso mi guardava. "Ma che linguaggio! Ti prego di stare in silenzio." lo fermò lei.
"Avanti Danza, leggi il tuo tema."
"Il termine felicità, a mio avviso, significa letteralmente assaporare i momenti. Ma come si riconoscono? Ad essere sincera è una domanda che mi pongo spesso. Quindi fino ad adesso, ho sempre provato a trovare delle risposte da sola, che probabilmente non hanno neanche molto senso. In alcuni momenti ti inonda come una marea mattutina, la senti scorrere nelle vene. Ed è come se una mattina tu abbia ricevuto un'offerta dal lavoro dei tuoi sogni, se un giorno tu riuscissi a raggiungere il tuo più grande traguardo nonostante tutti i problemi riscontrati nel tuo percorso. Può anche essere come raggiungere l'amore, quello vero, che dorme sulla tua spalla... e te ne accorgi così. Poi c'è la felicità vera, quella meno rara, a dirlo è strano, ma in ogni giorno più succedere qualcosa che potrebbe farti sorridere, solo che non te ne accorgi. Si nasconde nel tuo libro preferito, nel primo appuntamento, in un abbraccio. Ed è triste pensare che le persone che cercano tanto la vera felicità, siano disposte a fare di tutto, lasciandosi passare sotto il naso ogni attimo che lo potrebbe rendere felice davvero."
"Un tema corto, ma molto significativo. Complimenti Danza." Aurora accennò un sorriso. Quando la campanella dell'ultima ora suonò, volevo andare verso di lei, ma si mise a correre verso la macchina di quella che doveva essere sua madre.
***
Pov Aurora
Quando arrivai a casa, mi rifugiai in camera. Decisi di scrivere alla ragazza misteriosa, ormai era nella mia testa.
"Ciao ragazza misteriosa, come stai?" non dovetti aspettare molto, che mi rispose.
"Io sto a meraviglia. Stavo pensando i tuoi capelli ramati, mi piacerebbe tanto passare le ore ad abbracciarti e sfiorarti quelle ciocche perfette. Tu come stai?" quasi in modo istintivo mi sfiorai i capelli.
"Anche io sto bene. Una ragazza, che è davvero speciale per me, ha lottato contro il mio ex. Ed è stata molto coraggiosa."
"Già. Tienila stretta, sembra che anche tu sia molto speciale per lei."
Continuammo a parlare per diverso tempo...
"Non mi importa quanto siamo distanti, io vedo fin da qui, che hai degli occhi più belli dei diamanti." sorrisi.
"Che dolce che sei"
"Per te? Sempre. (cuoricino nero)" Rispose lei "Tu però non lasciarla sola, parlale" Questa frase mi fece sorridere di più. Così, scrissi ad Arianna su Instagram.
"Ciao Arianna" scrissi.
"Ciao, come stai?"
"Di me non importa ora, tu come stai piuttosto"
"A me importa, come stai?"
"Beh... io sto bene. Tu?"
"Se tu stai bene, allora sto così" mi mandò una sua foto mentre sorrideva.
"Sei bellissima"
"Mai quanto te (cuoricino nero)" rimasi colpita da quel cuore.
"Ari..." scrissi
"Sì?" rispose
"Ti va di uscire con me?" per qualche minuto non scrisse "Sarebbe un no?"
"Assolutamente no, è solo che mi hai preso alla sprovvista. Comunque sì. Mi piacerebbe molto uscire con te."
"Dove abiti?"
"La tua stessa via, al numero 24"
"Perfetto, domani ti vengo a prendere alle 19.00"
"Sarò al lavoro..."
"Io sarò sotto casa tua alle 19. Poi si vedrà. Ora vado, a domani"
"A domani."
Abbracciai il mio peluche gigante, e con un sorriso sul viso, guardai per qualche minuto la foto che mi aveva mandato. Che bella...
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Tu mi togli il fiato
Random"Si vede che le togli il fiato. Ogni volta noto in lei qualcosa di diverso in lei. La stai cambiando" mi disse con voce bassa. "No... È lei che mi toglie il fiato" pensai