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Pov Arianna
Quando mi svegliai notai che i dolori del giorno prima non erano del tutto passati.
Andai in bagno, e mi lavai il viso. Lo specchio così lucido, mi fece accorgere di un particolare: stavo arrossendo.
Non ricordavo cosa avessi sognato, ma immaginai che centrasse Aurora.
Mi aveva fatto perdere la testa, di nuovo.
"Arianna, scendi" disse mia madre.
Andai da lei, che mi salutò con un bacio sulla fronte.
"Sei malata tesoro?" disse
"No, è solo successa una cosa piacevole" risposi. Lei mi sorrise.
Presi due cornetti e li misi in due sacchetti di carta.

Salii al piano di sopra, e dopo essermi vestita, presi la cartella, i cornetti al piano di sotto ed uscii.
Alla fermata trovai Aurora, che mi salutò con un bacio sulla guancia.
"Ciao bellissima" disse.
"Non vedo bellissime a parte te" risposi con un sorriso lieve.

In pullman si appoggiò a me. Le diedi il cornetto. Con sguardo sorpreso mi sorrise, ed iniziò a mangiare.
La guardai discretamente. Aveva proprio fame.
"Aurora... Come ti ho detto ieri, oggi sarò al lavoro. Non so se potrò..."
"Io uscirò con una persona oggi. Mi piacerebbe molto che quella persona fossi tu."
Diamine... Non posso dire di no. Andiamo, solo per una volta.
"Va bene. Ma solo questa volta" affermai schietta.
"Solo questa? Tu faresti seriamente un solo appuntamento?" sentii le mie guance andare a fuoco.
"Ma questo non è un appuntamento" dissi balbettando.
"Interessante... Non è un'appuntamento... Ma potrebbe diventarlo" mi fece l'occhiolino e tornò a mangiare il suo cornetto.

***

Arrivate alla scuola, ci fermammo. Lucas sembrava attendere. Aveva un guinzaglio rosa.
"Hai preso un cane?" chiese Aurora con voce scocciata.
"Avevo una cagna. La devo riprendere." Strinsi le mani in dei pugni.
"Che fai Arianna? Vuoi finire male nuovamente? Fatti sotto"
Aurora si mise in mezzo.
"Lasciala stare, non è colpa sua se ho capito che sei stronzo. È tutto merito di quelle cazzate che hai in testa."
Lucas fece un sorriso malizioso. Prese Aurora per le guance, facendole fare un'espressione umiliante, quasi impotente.
Prima che potessi intervenire, Aurora sputò in pieno volto a quel deficente.
Iniziai a ridere.
Lucas lasciò la presa. Arianna si massaggiò le guance.
Mi avvicinai a lei, e con sguardo di sfida, attesi che Lucas se ne andasse.

***

Durante l'intervallo vidi Aurora che cercava di capire un presunto problema con la macchinetta delle bevande calde.

"Non prende le monete da 1 o 2 centesimi, tieni." Dissi dandole 50 centesimi. Aspettai che prendesse da bere. Stranamente aveva preso un caffè.

"Non prendi il the caldo?"chiesi dopo esserci allontanate dalle macchinette.

"Mi piace quello che fai tu, non quello delle macchinette."le risposi con un lieve sorriso, e lei fece lo stesso. Quel momento di tranquillità, venne interrotto bruscamente dalla voce di Lucas.

"Che frase dolce, peccato che il the che ti piace tanto, viene preparato da una cameriera, una sguattera con la gonnellina." Aurora lo guardò indispettita e lo afferrò per la cintura, per poi tirarlo verso di sé.

"Ti mancano le mie abilità? Ti manca avermi dentro di te, non è così? Ti manca essere mia?" Disse lui con voce maliziosa. Stavano tutti guardando la scena.

"Se è questo che pensi, allora ti meriti un regalo" disse Aurora versando il caffè bollente sui genitali di Lucas. Un grido fortissimo si fece strada per il lungo corridoio. Lucas si accasciò a terra, ed Aurora mi portò con lei nella sua classe.

Inevitabilmente iniziai a ridere, e lei si mise a fare lo stesso con me. "Non mi piace lui, e nemmeno il caffè" disse poi Aurora.

"Danza, in presidenza. Adesso." La vicepreside era venuta nella classe. Aurora mi salutò sorridendo ancora. Mi bloccai per qualche secondo ripensando a quel sorriso. Vidi dei compagni di Aurora entrare in classe, quindi tornai nella mia.

Pov Lucas

Suonò la campanella di fine intervallo, ed io ero in presidenza con quella cretina affianco.
"Sentite, cosa c'era di necessario nel versare nei pantaloni del ragazzo del caffè?" Chiese il preside.
"Questioni personali, non sono obbligata a riferirle a un preside che non se ne frega della propria scuola." rispose Aurora.
"non mi parli con quel tono signorina Danza"
"Oh. Mi scusi Fabrioni" il preside la fulminò con lo sguardo. Non doveva assolutamente chiamarlo per cognome.
"Inammissibile. Una sospensione! Una settimana fuori dalla mia scuola"
"Non può fare questa cazzata" urlò lei
"Se non vuole che la sospensione aumenti, non le conviene ribattere" Aurora si ammutolì. Si alzò dalla sedia e se ne andò.

Pov's Arianna
Vidi aurora passare davanti alla mia classe.
Aveva in spalla il suo zaino. Doveva uscire forse?

Dovetti aspettare la fine dell'ultima l zione.
"Aurora Danza?" chiesi in segreteria.
"È stata sospesa per una settimana"
"Cosa?!"
"Da qu llo che ho capito c'è stata una discussione, e non è piaciuto al preside come le cose sono andate avanti" mi rospose.
"Ho capito... Parlerò con lei più tardi."

***

Uscita da scuola, mi ritrovai Aurora davanti.
"Cos'è successo?" Chiesi. Lei mi abbracciò.
"Sono stata sospesa per una settimana, e se mia madre lo venisse a scoprire mi ucciderebbe. Ti prego, mi devi aiutare." Pensai a una soluzione per qualche secondo...
"Ho un idea! Dammi il diario." Lo presi, e scrissi un finto avviso, usando una scrittura simile a quella di una mia professoressa.

"Sì avvisa che per una settimana, la scuola organizza le notti d'istituto. Gli studenti che aderiscono, devono portare la firma del genitore o tutore che hanno compito di tenerli in cura, in caso non sia stata consegnata in classe la circolare n.178. Le notti sono completamente sotto la responsabilità dell'istituto. Cordiali saluti."

"Wow, sembra davvero un avviso" disse perplessa Aurora.
"Convinci tua madre a firmare, ed è fatta!"
"Ma dove starò per questa settimana?"
"Ti posso ospitare io. Mia madre è comprensiva, se le facciamo credere che i tuoi siano via, ti farà senz'altro restare." Sorrise.
"Grazie mille, sei fantastica" Mi schioccò un bacio sulla guancia, ed insieme andammo verso la fermata del bus.

***

"Sono tornata" annunciai dopo aver varcato insieme ad Aurora la soglia di casa. Mia madre mi accolse con un caloroso sorriso, arrivando dalla cucina. Aveva fra le mano un impasto curioso.
"Oh ciao. Chi è questa bella ragazza?" Chiese maneggiando con cura l'impasto.
"Sono Aurora Danza." Si presentò con un sorriso, era più raggiante degli altri.
"Pranzi con noi?" Chiese mia madre facendoci segno di seguirla in cucina.
"In realtà pensavo di ospitarla da noi per un po'. I suoi genitori sono partiti oggi, e mi sono offerta di farla stare da noi."
"Hai fatto bene Ari. È stato un gesto carino. Per quanto testi cara?"
"Per una settimana, se è possibile" Rispose
"Certamente, mi fa sempre piacere avere ospiti. Di solito li faccio dormire sul divano letto, ma di recente abbiamo preso il letto matrimoniale ad Arianna. Se non ti dispiace puoi dormire con lei, sennò c'è il divano"
"Dormo con Arianna" rispose abbracciandomi. Mi sentivo un peluche di una bambina. Feci un sorriso.
Dopo che Aurora andò a prendere i suoi vestiti a casa, e a far vedere l'avviso ai suoi, tornò da noi.
Con l'impasto, io e mia madre avevamo fatto una pizza formato famiglia. In più dei salatini. Non vedevamo l'ora di far vedere alla nostra ospite il pranzo pensato.
"Wow, è fantastico!" Disse lei non appena vide il cibo.
"E stai sicura che è anche buono" disse mia madre con un sorriso.
Aurora mi guardò.
"Dove posso lasciare le mie cose?" Chiese.
"Vieni con me" risposi portandola in camera...

Tu mi togli il fiatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora