<<NO! VI PREGO NO!>>
Urlò cercando di scappare da quella agonia.
Ogni notte si trovava a dover lottare contro gli incubi che lo perseguitavano da quando era piccolo. In essi riviveva la morte della madre, il giorno più brutto della sua vita. Il giorno in cui tutto andò a rotoli, suo padre iniziò a fare uso di droghe, sua sorella fu affidata ai servizi sociali e lui si ritrovò solo, senza qualcuno su cui contare.
Ciò che stava vivendo era solo nella sua testa, ma sembrava così reale, così vivido, il dolore era brutale. Ci contorceva in se stesso, muovendo gambe e braccia cercando invano di fuggire da quella sofferenza
James che stava beatamente dormendo sentii le urla e senza pensarci due volte si fiondò dentro camera di Steve.
<<Steve>> si avvicinò a lui e con dei piccoli sussurri cercava di svegliarlo. Steve aveva la fronte sudata, le mani stringevano la coperta e le gambe che si muovevano freneticamente.
<<Steve svegliati!>> urlava James scuotendo il corpo sofferente di Steve. Si mise a cavalcioni su di lui, tenendogli le gambe ferme, gli prese il viso tra le sue mani e gridò il suo nome.
In quel momento Steve aprì gli occhi e tutto cessò. Si guardò intorno ansiosamente e realizzò di essere al sicuro. Prese un lungo respiro e volse il suo sguardo su James che era seduto su di lui. James incontrò quei occhi, quei dannati occhi che lo facevano sentire meglio ma ora no, ora erano pieni di tristezza e paura. Steve aveva paura, nessuno se lo sarebbe immaginato, nonostante si fosse mostrato forte in ogni situazione aveva una debolezza. Come ognuno di noi, non bisogna nascondere la paura perché non è quello che ci rende deboli.
Steve abbassò lo sguardo su le gambe di James e quest'ultimo arrossì violentemente scostandosi subito da quella posizione.
Ci fu un silenzio tombale fino a quando Steve, mettendosi seduto sul letto proferì parola:
<<Ho avuto un incubo, mi capita spesso>>
<<Ne vuoi parlare?>>
<<Meglio di no, comunque grazie>>
<<Di cosa?>>
<<Di avermi salvato.>>
Un altro silenzio imbarazzante si fece strada in quella stanza finché James sbadigliando aggiunse:
<<Io torno in camera, sono le 4:30 vorrei dormire un altro po'>>
Steve desiderava così tanto che lui non se ne andasse e rimasse con lui, ma non aveva abbastanza coraggio per chiederglielo. Tante domande gli balenavamo in testa: come reagirebbe ad una richiesta simile? Devo farlo? E se non volesse?
Schiacciò tutti questi pensieri e dalla sua bocca uscirono tutto d'un fiato quelle parole, tanto timorose da dire:
<<Resti con me?>>
James non credeva alle sue orecchie, aveva sentito bene o era la sua mente? Si girò per avere conferma di ciò che aveva udito e vidi Steve che lo scrutava.
<<Come?>>
<<Se non vuoi fa niente...nel caso avessi un altro incubo...tu...beh...>>
Non riusciva a trovare le parole giuste, si sentiva imbarazzato.
"Sono davvero imbarazzato? Cosa mi sta accadendo? In fondo è James, perché mai dovrei essere imbarazzato"
<<Va Bene>>
Rispose James incamminandosi verso il letto di Steve e sdraiandosi a fianco a lui.
<<Non voglio costringerti...>>
<<Zitto e dormi>>
Fu così che si addormentarono insieme.
Avevano bisogno l'un dell'altro, per quanto non volessero ammetterlo era vero.
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• When I look at you • ||Stucky AU
RomanceDue ragazzi che sono nella stessa classe di chimica fin da quando hanno iniziato il liceo, cominciano a conoscersi, a parlare ognuno con l'altro della propria realtà. Tra James Barnes e Steve Rogers inizia un rapporto che va oltre l'amicizia, nasce...