*DRIIIIN-DRIIIIN*
-mmh...zzz..-
*DRIIIN-DRIIIIIN*
-mmmmh...Tommaso...-
*DRIIIIN-DRIIIIN*
L'incessante suoneria del Huawei della porta accanto stava lentamente, ma con un certo fastidio, svegliando Diana, beatamente cullata nel suo letto.
*DRIIIIIIN-DRIII...*
Con furia e rammarico si alzò da quel dolce abbraccio che le coperte le davano e entrò nella stanza del fratello.
Non fu molto difficile trovarlo in quella confusione di vestiti e libri sparsi dappertutto.
Era attorcigliato tra le coperte, impassibile, come se fosse sordo.
La notte precedente (come tutte le altre notti) aveva impostato la sveglia per alzarsi presto e andare a correre.
La sorella si chiedeva come mai visto che tanto la lasciava suonare a vuoto senza che si muovesse facendola solo innervosire.
-TOMMASO-
Prese il cuscino da sotto la testa del fratello e cominciò a sbatterglielo in faccia.
-DEVI SMETTERLA DI METTERE LA SVEGLIA SE POI NON TI ALZI!-
Lo rimproverò lanciandogli ancora cuscinate.
Il ragazzo, svegliato di soprassalto, prese il cuscino al volo prima di essere colpito l'ennesima volta.
-Dia, smettila, basta, sono sveglio oh-
-Devi SMETTERLA di farti svegliare da me, lo so che lo fai apposta, IO.VOGLIO.DORMIRE. E non alzarmi alle sette meno dieci per te-
Diana cominciò a prenderlo a pugni visto che gli era stato negato il cuscino.
Tommaso da che sdraiato, si alzò, prese a forza la sorella e la butto nel letto.
-Fammi alzare maledetto! Sono seria.-
La ragazza mostrava una faccia indignata mentre il fratello sghignazzava.
La teneva incollata al letto e la guardò in modo furbetto, mostrando la mano destra.
-Ma lo sai che adoro farmi svegliare da te sorellina e siccome lo hai fatto in modo abbastanza brusco ti meriti una punizione.-
Con ancora quel ghigno sul viso, mosse le dita della mano ancora alzata.
Diana ebbe paura, sapeva cosa stava per accadere, stava per farlo e per lei non ci sarebbe stato scampo.
-Ti prego...non lo fare...lo sai quanto lo soffro, poi non mi sembra corretto visto che sono io a subire un'ingiustizia!-
Tommaso, con una faccia da voler risultare cattiva, negò con la testa.
-no no no, non potrai più fare niente, ormai sei in mio potere e non appena le mie dita toccheranno i tuoi fianchi, tu dovrai stare zitta zitta, non vorrai svegliare la mamma spero?-
e senza aggiungere altro, con la disperazione sul volto della ragazza, il fratello cominciò a solleticarla.
Diana lanciò dei gridolini e cominciò a ridere come un'ossessa.
-NOOO, TI PREGO-
La ragazza non smetteva e fece alzare inconsapevolmente di un grado il suo tono di voce.
-ZITTA SCHIAVA-
Il ragazzo continuava a torturarla e non si accorse che, dietro di lui, di fronte la porta blu della sua stanza, ci fosse qualcosa di ben peggiore di un po' di solletico...
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PIOVE D'ESTATE
RomanceDiana non avrebbe mai voluto che tutto ciò accadesse, o almeno, non avrebbe mai potuto prevederlo. Lei che era così attenta, così premurosa con sé stessa da non lasciarsi ingannare da comportamenti superficiali e dall'aspetto fisico di un ragazzo...