Capitolo 3

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La speranza delle due amiche di non avere il professore di matematica a prima ora,scomparve.

Giuseppe, detto Pippo, Conmolti entrò in classe e salutò gli alunni.

Tutti, tranne Claudio, si misero le mani in viso.

Si sedette sulla sua sedia,mise il suo computer portatile sulla cattedra e parlò :- Ed eccoci tornati ragazzi, spero che voi siate carichi per quest'ultimo anno-

-Beh non proprio prof- rispose Sergio Potta facendo ridere la classe. -Ha mai sentito di quella superstizione che si ripete a scuola?-

-Di sicuro sarà una sciocchezza,Potta.- disse il prof sistemandosi nella sedia e congiungendo le mani.

-Se il primo giorno di scuola,alla prima ora, si ha matematica, l'anno scolastico per gli studenti che hanno avuto questa sfortuna sarà un disastro.-

-Ma che sciocchezze.-

-E' vero prof- aggiunse il suo compagno di banco, Valerio Sorrisino.

Il professore li guardò, rassegnato da tanta stupidità , e severo chiese: -Cominciamo da te allora Potta, vuoi riassumere il programma dello scorso anno?-

Il ragazzo si allarmò e Valerio rise.

-Ride bene chi ride ultimo Sorrisino, mi farai un esempio di ogni cosa che il tuo compagno spiega, vieni alla lavagna.-

Tutti risero della battuta ma sospirarono di sollievo. Per quel giorno erano salvi.

Diana e Andrea ascoltarono la spiegazione piuttosto confusa del compagno, non capendo un tubo della lezione. Conmolti lo fermò dopo una mezz'oretta e cominciò a spiegare in maniera più chiara.

-Io comunque non ci sto capendo niente- Affermò divertita Diana.

-Ce lo faremo spiegare da Lea come sempre- aggiunse alzando le spalle, Andrea.

Dopo un'ora, tra logaritmi e rettificazione della circonferenza, il prof, esausto delle menti bacate dei suoi alunni, se ne andò ricordando di ripassare per bene quello che avevano ripreso quel giorno.

-Credo che il mio cervello stia per esplodere- e tenendosi la testa, Andrea aggiunse - Tu come ti senti?-

-Voglio morire- rispose Diana appoggiandosi alla piattaforma liscia del banco.

Sin dal primo anno le due ragazze non si lasciavano sfuggire il posto accanto la finestra. I loro compagni di classe sapevano che quel punto fosse il loro, per questo non dovevano mai correre per prenderselo. L'unica pecca era che nei giorni primaverili, Diana, doveva aprire e chiudere la finestra per coloro che sentivano o troppo caldo o troppo freddo, facendola innervosire. Ma vedere il paesaggio fuori da quel vetro, alla succursale , era qualcosa di magnifico. Si vedevano il cortile e gli alberi. Diana li osservava cambiare di stagione in stagione, perdendosi nei suoi pensieri. Molte volte era stata ripresa per quella mancanza di attenzione in classe, ma a lei non importava molto.

La ragazza si girò per vedere cosa ci fosse dalla finestra del centrale. Si vedeva in bella vista la fontana all'entrata, il cancello e il giardiniere che invece di potare gli alberi come poco prima, sistemava i fiori in alcune aiuole.

"Delle margherite" pensò Diana. Erano i suoi fiori preferiti, ogni volta che ne vedeva crescere uno selvatico, lo fotografava. Era stata Andrea a farla innamorare. A causa del suo studio su i vari tipi di piante, l'amica conosceva i significati di ogni fiore. Quello della margherita era:"Riflessione,purezza di corpo e spirito" e "Amore fedele".

"-Esistono vari tipi di amore-" affermava spesso Diana.

"-L'amore fedele è quello più difficile da mantenere, ma anche il più soddisfacente e felice di tutti, non esiste il tradimento, ne la disperazione... E' il sole a mezzogiorno, ti scalda fino alle ossa facendoti spuntare un sorriso e la voglia di passare l'eternità affianco a colui il quale ti trasmette questa sensazione -."

PIOVE D'ESTATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora