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La serata era appena iniziata.
Tutti i re erano seduti nella tavolata centrale, affiancati dalle loro regine.
I principi, invece, erano in un tavolo rettangolare di fianco a quello dei loro padri e madri.

Dov'ero io? Semplice, ero in un tavolo rotondo affianco a quella che sembrava la nonna di qualcuno.

"Senti figliolo, io mi sto annoiando e vorrei conversare, parlare delle cose che succedono in questi giorni? Sai... mio nipote non mi parla tanto e questo mi rende triste..." inizio l'anziana signora.

La signora aveva i capelli grigi, portava gli occhiali, ma aveva una bellezza unica per la sua età... indossava un lungo cashmere e una lunga gonna che le arrivava alle caviglie, il tutto accompagnato da orecchini e una collana di perle.

"Bhe... a dire la verità non so di cosa parlarle..." dissi io imbarazzato.
"Oh... bhe... potremmo iniziare dal presentarci... io sono Nana... e tu?" Mi chiese.
"Sono Kim Taehyung, piacere di conoscerla, Nana." Risposi io facendo un piccolo inchino.
"Oh ti prego, dammi pure del tu. Comunque... parlami un po' in generale... tipo... del cinema! Sai... io adoro il cinema..." mi disse.
"Bhe... i film di adesso... sono molto diversi da quelli del passato... la tecnologia è particolarmente avanzata... e se devo esserle sincero, preferisco molto i film del passato.
Sa... quando ero piccolo, mia nonna portava delle cassette di film del 1900 e... io ne restavo ammaliato... mia nonna mi ha trasmesso la passione del cinema ed è grazie a lei che ora sono un attore." Raccontai.
"Bhe... tua nonna dev'essere una donna davvero speciale... io e mio nipote abbiamo un grande legame... ma raramente parliamo... ma comunque ci vogliamo un sacco di bene" e mi fece un sorriso.

Io ricambiai il sorriso.

"Allora dimmi... esiste ancora la "magia del cinema"?" Chiese speranzosa.
"Ahimè... credo che gli unici particolarmente felici di andare al cinema siano i bambini e alcuni adolescenti." Dissi triste.
"E tu sei uno di questo adolescenti.
Mi piaci Kim Taehyung... dovrei presentarti a mio nipote. Chissà se poi combinerete qualcosa." Concluse con uno sguardo malizioso.
"Nana!?" La richiamai io sorpreso dal suo comportamento.
"Cosa? Guarda che fin da giovane non sono mai stata casta!" Ed entrambi iniziammo a ridere.

Durante la cena parlai del più e del meno con la signora.

Finito di mangiare, andammo sul balcone per continuare con i nostri discorsi.
Era simpaticissima, ma una cosa del suo racconto mi sorprese.

"Sai... mi manca tanto mio marito... mi ricordo... che facevamo di tutto pur di vederci e di stare insieme. Una mia tecnica per vederlo e per starci insieme era quello che io chiamavo "il rovesciamento dell'acqua". In pratica, ogni volta che mia madre mi mandava a prendere l'acqua dalla pompa, io e lui ci incontravamo lì.
Per starci insieme, riempivo i secchi, e poi li risvuotavo a terra, così, se i miei mi avrebbero chiesto il perchè del ritardo, io avrei potuto dire che, per sbaglio, avevo rovesciato l'acqua." Notai che i suoi occhi si fecero umidi.
"Wow... bhe... non so che dire... ma... suo marito doveva essere una persona stupenda." Dissi sorridendole.
"Era il migliore" e mi sorrise anche lei mentre una lascrima le tracciava la guancia destra.

Ad un tratto, si sentì una voce.
"Nonna! Tutto ok?" Chiese il ragazzo che riconobbi subito.
"Oh... Kookie... sì sì... certo, stavo solo parlando con, a proposito: Kookie, ti presento Kim Taehyung, Taehyung, ti presento mio nipote, Jungkook." Ci presentò.
"Nonna... in verità... noi ci conosciamo già... e... siamo soulmate." Spiegò Jungkook.
"Oh!!!! Siete soulmate!!!! Per fortuna!!!! Vi stavo già shippando!" Disse Nana.
"C-cos?" Chiesi io incredulo.
"Daiiiiii... siete due amori insieme... un coniglietto e... un tigrotto!" Disse lei.
"Ma che?" E Jungkook scoppiò a ridere.
"Coooomunqueeee~ io vi lascio soli soletti, ma se dovete fare qualcosa di poco casto, andate in camera e usate il preservativo!" Disse mentre tornava dentro il salone lasciando me e Jungkook da soli.

La situazione era diventata particolarmente imbarazzante.

"Scusa, spero che mia nonna non ti abbia infastidito..." disse Jungkook.
"Scherzi, adoro quella donna!" Dissi io ridacchiando.
"Comunque... è da quando sei entrato nel salone indossando queste invitanti cinghie che mi è venuto mezzo duro..." continuai io.
"T-Tae... scherzi?" Chiese rosso in viso.
"Affatto, piccolo." Risposi io.
Il viso di Jungkook si fece tremendamente rosso per il nomignolo.

"Se aspetti un attimo... mio padre e la maggior parte degli ospitì se ne andrà... sai... questa festa ha una sorta di tradizione, quando... gli adulti se ne vanno, noi ragazzi rimaniamo con musica alta e la dispensa degli alcoolici aperta... allora... aspetti... o vuoi andare ora?" Chiese con voce sensuale.
"Resto ad una condizione... Non beviamo." Dissi io.
"Perchè?" Chiese lui.
"Perchè la nostra prima volta deve essere magica, e me la voglio ricordare." Spiegai.
"Ok..." disse lui.

Tornammo in sala ad aspettare che i vecchi se ne andassero.

Verso le 22.30 tutti gli adulti se ne erano andati e restammo solo: io, Jungkook, Yoongi, Park Jimin, Hobi, Seokjin ed altri due ragazzi di cui non conoscevo il nome.

Hobi prese due casse e ci collegò il telefono.

Iniziò a mettere musiche pop e trap, ma poi, Park Jimin si avvicino e mise musiche più "spinte".

<Già adoro quel ragazzo>

Sub-Alpha {vkook} IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora