3.

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Quella notte a letto non facevo altro che ripensare a ciò che era successo.
Appena Dario fu lontano, Anna mi si avvicinò e ridacchiando disse delle parole che quella sera avevo già sentito: - Space Valley -.
Per evitare ulteriori brutte figure abbassai lo sguardo e mi andai a sedere su di un divanetto. Dario si intratteneva con gli altri dell'università e i miei amici cominciarono a bere qualcosa al bar. La serata continuò normalmente, tra un bicchiere e l'altro, tra risate e sguardi. Mi divertii, ma continuavo a tenere a mente quelle due paroline.
Una volta tornata a casa, mi struccai, mi feci una doccia, misi il pigiama e mi rintanai sotto le coperte.
Eccomi qui ora. L'orologio digitale del mio telefono segna le 04.45. Non so che fare, non ho sonno, così decido di fare una piccola ricerca.
Google. Space Valley. Invio.
La prima cosa ad uscire tra i risultati è un canale YouTube con la faccia di Dario in primo piano. Decido così di guardare il video, poi un altro e anche un altro e altri ancora. Sorrido, rido, piango addirittura e la mascella comincia a far male.
Adesso riuscivo a collegare "l'accento del Trentino" di Dario e tutte le facce strane da psicopatico. È un personaggio, ma è anche la sua personalità.
Guardo davvero tanti video e ogni volta mi incanto sulla persona che è Cesare.
Nei giorni a seguire sono diventa quasi drogata di quei video, appena sono a casa ne guardo degli altri, anche mentre studio, anche se mi distraggono, anche se alla fine mi ritrovo a fantasticare sul fatto che vorrei incontrarli di nuovo e magari tutti.
In due settimane o poco meno ho visto forse tutti i video di quei ragazzi e mentre mi preparo per la tesi di laurea di Anna, decido proprio di mettere un loro video perché anche solo ascoltare le loro voci mi mette allegria.
- Sono pronta! - dico guardandomi allo specchio.
Scendo le scale e col sorriso prendo la macchina e parto.
Arrivo in università da Anna, la sua tesi di laurea viene premiata con un voto altissimo e penso che sia più che meritato, nonostante io non abbia capito molto di ciò di cui parla.
Adesso che anche Anna ha terminato, manchiamo solo io e Alex, che guardo con la coda dell'occhio per capire se anche lui come me ha realizzato che il suo momento sta quasi per arrivare.
Anna decide di non fare una vera e propria festa. La sua idea è quella di offrire qualcosa al bar quel giorno stesso.
- Andiamo? - dice infatti poco dopo essersi presa gli auguri dei suoi parenti venuti per supportarla.
Siamo solo noi quattro e di questo ne sono felice.
Mentre usciamo dalla struttura universitaria, da lontano sento una voce familiare, molto profonda. Mi volto di scatto come se qualcuno mi avesse fatto sobbalzare e a una decina di metri di distanza seduti su di una panchina vedo Frank e Dario che parlano. Dario alza lo sguardo verso di noi e così per non dare nell'occhio mi volto subito, ma sento la sua voce urlare - Hey Sara! Sono qui. -
- Dariooo! - vedo mia cugina alzare la mano in segno di saluto. - Arriviamo. - dice.
* Ma chi? Cosa stai dicendo? * penso.
* Quand'è che ho detto di volerlo andare a salutare scusa?! * mi contraddico da sola, dato che spesso avevo pensato che avrei voluto rivedere quei ragazzi dal vivo.
Tutti seguiamo Sara.
* Non fare altre figure di merda * mi rimprovero.
Una volta arrivati di fronte a quella panchina, Sara ci presenta tutti. Dario mi stringe la mano - Ah quindi hai un nome? - chiede con la sguardo da furbo.
- Adesso so chi sei.. - rispondo forse un po' troppo acida, ma lui sorride lo stesso.
Restiamo li a parlare per un po' e si, sono simpatici tanto quanto in video.
Frank mi fa davvero ridere di gusto, il suo modo lento di parlare, i sorrisi finti e giganti ma contagiosi, sembrano davvero gli stessi ragazzi e lo sono, ma è strano per me figurarli in quel momento come persone e non personaggi costruiti per fare video.
Adesso riesco ad accettare i modi strani di fare che ha Dario, dopotutto hanno senso. Chi lo conosce sa che ha quel tipo di comportamento, chi invece osserva dall'esterno magari può pensare sia estremamente folle. Ma, insomma, chi è che non li conosce?
* Io.. . Che idiota! *
D'improvviso mentre rido come una stupida per una battuta di Dario, vedo qualcuno avvicinarsi a noi, mi volto e un ragazzo con una maglietta nera e una borraccia in mano mi guarda. Mi blocco improvvisamente dalla risata, lo fisso negli occhi e resto in attesa che parli.
*prendo quello che ha preso la signorina* ricordai.
-. -. -. -. -. -. -. -

SALVE A TUTTI.
OGNI TANTO LASCERÒ DEI PICCOLI SPAZI PER ME, PER SALUTARVI E RINGRAZIARVI.
SE AVETE DOMANDE, SE VOLETE COMMENTARE, FATE PURE, MI PIACEREBBE SAPERE LA VOSTRA OPINIONE E SE VI PIACE COME STORIA.
NATURALMENTE RISPONDERÒ.
CIAOOO.

Nella Valle. /COMPLETA/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora