Ho passato gli ultimi due giorni a ripensare a Dario e Cesare e a quello che avevano fatto. Mi sento ferita davvero nel profondo.
Non capisco se tutto abbia finalmente preso un senso o se lo abbia perso di colpo, mi sento solo giù di morale.
Nessuno dei due aveva interesse per me, era solo tutta una montatura. Forse non volevano nemmeno essere miei amici. Mi hanno usata.
* Ho bisogno di camminare. *
Prendo le cuffiette. Scendo le scale.
Ancora una volta qualcosa mi blocca.
Uno nuovo bigliettino.
Decido di aprirlo e leggere la frase, anche se è tutto finto, anche se è tutto una bugia.
" Sono minuti di silenzio in cui ti penso e basta,
e non c'è modo di mentire,
lo si legge in faccia."
* Belle parole, peccato siano tutte uno scherzo. *
La rabbia mi riempie e un' idea mi balena per la testa.
Alzo il volume della musica e mi dirigo in quel posto, so di trovarlo lì, devo parlargli!
Appena arrivo agli studi dove i ragazzi registrano, suono il campanello.
Nicolas apre la porta e prima che possa urlare il mio nome mi porto un dito alla bocca per chiedergli di star zitto. Il suo sguardo felice d'improvviso diventa serio.
- Puoi chiamarmi Dario senza dire a nessuno che sono qui fuori? - gli chiedo con tutta la gentilezza del mondo.
- Certo. - annuisce. Mi volta le spalle.
- Dario c'è un pacco per te, serve la tua firma. -
* Bravo Nicolas. * gli sorrido per ringraziarlo.
Quando Dario apre la porta e mi ritrova lì ad aspettarlo, le sue sopracciglia si incurvano più del normale. È confuso.
- Che ci fai qui? Perché Nicolas dice stronzate? - chiede stralunato.
- Mi ha fatto un piacere. - dico mentre allungo una mano verso di lui per prendergli il braccio.
Il suo viso è completamente un miscuglio di sensazioni.
Gli apro la mano e gli consegno tutti i biglietti che mi ha scritto in questi mesi.
- Hai intenzione di spiegarmi? - sembra quasi una minaccia la mia.
Osseva i fogli che sono ora nella sua mano, poi mi guarda.
- Non so di cosa parli. - mente.
- Guarda che ti ho visto! - I suoi occhi si sgranano, sembrano quasi voler uscire dalle orbite.
- Allora non è come credi. - si volta, come per volere entrare.
* No, questa volta no! *
Avevo bisogno di risposte e non avrei permesso che anche questa volta mi lasciasse lì imbambolata senza darmi spiegazioni.
- No! - urlo. Si vota verso di me.
- Adesso mi spieghi, perché mi sono rotta il cazzo! - dico arrabbiata.
- Shhh! Non farti sentire. - dice avvicinandosi.
* Ci sono riuscita. *
- Va bene, ne parliamo. - aggiunge.
- Puoi dirmi cosa significano? - domando.
- Nulla. -
lo guardo arrabbiata.
- Credo. - sentenzia.
- Dario sto per mettermi ad urlare di nuovo! - e questa volta è una vera minaccia.
- Non posso dirtelo, cazzo. - si porta le mani al viso.
- Gliel'ho promesso! - si blocca.
* Sono confusa. *
- Facciamo così, provo a spiegare. - mi dice guardandomi tra le dita.
- I bigliettini li ho scritti io, ma non sono io. - a quelle parole ripenso a Cesare e al suo "aiuto".
- Sono confusa! - gli spiego.
Dario mi guarda, mi si avvicina di un passo. La nostra distanza è davvero minima, tanto corta che riesco a sentire il profumo della sua pelle. Mi porta una mano sul viso, si avvicina ancora di più e nostri nasi si sfiorano.
Poi succede qualcosa.
Le sue labbra sulle mie.
Un bacio casto, un semplice tocco.
Quando si stacca, lo guardo negli occhi.
- Vedi? Non sono io. - in quel momento penso a mille cose, tutte diverse, tutte insensate, ma tutte convergono in una solo verità.
- Non ho provato niente. - diciamo assieme.
Mi sorride e questa volta prima di entrare e lasciarmi senza spiegazione mi dice.
- Ricorda che non sono io, ma qualcun altro. --. -. -. -. -
Salve a tutti. Volevo dirvi che questo è il capitolo che più mi piace di tutti perché riuscivo davvero ad immaginare il momento mentre lo scrivevo.
Da ora le cose si fanno davvero serie, quindi se volete, fatemi sapere cosa ne pensate.
Ciaoooo.
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Nella Valle. /COMPLETA/
FanfictionGiulia è una ragazza come tante. Dario è un ragazzo profondo. Cesare è un ragazzo lunatico. Le loro vite si incroceranno per puro caso e alcune incomprensioni li coinvolgeranno, stravolgendo i loro destini. Non sempre tutto è come sembra.