14.

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Domani sarà la Vigilia di Natale e come mio solito mi sono ridotta all'ultimo per comprare i regali per i miei amici. Per fortuna so già cosa prendere e quindi ho deciso di staccare un po' la spina e farmi una bella passeggiata in centro dove potrò fare compere.
Sono estremamente avanti col lavoro della tesi e quindi mi merito una bella pausa Natalizia. Fino all'Epifania non voglio vedere nemmeno un libro o progetto. * Me lo merito! *
Mentre sto per entrare nel negozio dove dovrò prendere il regalo per Anna, mi vibra il telefono. Lo guardo.
TONNO 🐟:
Qui tutti si chiedono che fine hai fatto. Vieni a trovarci che ci manchi.
A riverenze.
* Ah! *
In effetti è tanto che non vedo i ragazzi e mi mancano anche loro.
Dovrei farmi perdonare da Cesare e dovrei anche parlare con Dario, ma sono ancora confusa.
Decido di rispondere al messaggio.
' Ci vediamo oggi.'
Finisco di fare i giri per comprare i regali e una volta presi tutti torno a casa per pranzo.
Rivedere i ragazzi di Space Valley mi mette carica ma allo stesso tempo mi sconforta. Non so come presentarmi lì.
Abbraccerò tutti sicuramente.
Devo abbracciare Cesare per farmi perdonare.
Devo abbracciare Dario perché non sa che l'ho visto.
Devo abbracciare tutti, perché ne sento la necessità.
Torno a casa, pranzo, preparo una cosina per i ragazzi per farmi perdonare dalla lunga assenza e poi decido di andare.
Prendo la macchina, arrivo al grande edificio, parcheggio. Ancora una volta capito vicino alla macchina di Dario.
* Sono pronta! * penso, mentendo a me stessa.
Suono.
- È arrivata. - riconosco il vocione di Frank. Sorrido.
Mi apre proprio lui e subito vedo che i suoi occhi si spostano sulla busta che ho tra le mani.
- Cos'è? - dice curioso.
- Buon pomeriggio anche a te! - affermo ironica mentre mi scappa un sorriso. Mi invita ad entrare col gesto della mano, così mi faccio avanti e tutti in coro mi salutano con frasi diverse e mischiate tra di loro. Capisco poco e niente, ma dalle voci sembrano felici di rivedermi.
- Cosa hai tra le mani? - dice Tonno avvicinandosi a me.
- Ho preparato un dolce. Non sono molto brava, però ho seguito la ricetta perfettamente. Dovrebbe essere buono.-
- Ma grazie Giulia! Non dovevi. - prende la busta che io gli ho offerto.
Da lontano vedo la figura di Dario avvicinarsi e sorridermi.
- Il cuoco però qui sono io eh! Vuoi rubarmi il lavoro? - la sua voce calda mi fa pensare alle sere passate ad ascoltare il suo podcast.
- Vuoi prenderti i miei dindini? - aggiunge.
- Non mi permetterei mai. - di riflesso lo abbraccio.
* Ne avevo davvero bisogno. *
La sua presenza adesso mi fa sciogliere il nodo alla gola che mi si era formato appena avevo premuto il campanello. Non devo avere timore di lui, anche se è un ragazzone bello grosso con lo sguardo da serial killer.
* È semplicemente Dario. *
Gli sorrido.
Noto che ci sono tutti, tranne Cesare.
Abbraccio ogni componente della Space Valley e Nicolas mi propone di sedermi di fianco a lui mentre mi mostra come ha deciso di posizionare le luci per la ripresa.
Ho studiato queste cose al primo anno di università e quindi risulta essere un'ottima occasione per dialogare e scambiarci opinioni al riguardo.
Mentre proviamo a cambiare la posizione di un faretto, si apre la porta.
- Sono in super ritardo ragazzi. Scusate! - a quelle parole mi ritorna il nodo in gola.
Mi volto e lui non si è ancora accorto di me.
- Abbiamo un ospite oggi Cesi. - gli fa notare Nelson indicandomi.
- Che ci fai qui? - sgrana gli occhi.
- Tonno mi ha detto che vi sono mancata. - ammetto alzandomi dalla sedia e facendo due passi verso di lui.
- Ah. - mi volta le spalle e si allontana.
In quel preciso istante il mio cuore smette di battere per qualche secondo, lo sento sciogliersi e colarmi giù nello stomaco che sembra ormai mangiarmi da dentro. Il mio viso è visibilmente deluso. Con la coda dell'occhio vedo Dario avvicinarsi a me a passo svelto. Mi prende sotto la sua spalla.
- Non farci caso. - mi dice a voce bassa. - In questi giorni è un po' suscettibile e scontroso. -
Io fisso il pavimento. Mi sento davvero triste.
Dario mi prende il mento con due dita alzando il mio sguardo verso il suo.
- Cesare fa spesso così, è un po' lunatico. Non preoccuparti, ritornerà tutto come prima. -
* Lo spero. *
Passo del tempo con i ragazzi, specialmente con Nicolas che ha trovato in me qualcuno di nuovo con cui parlare della sue impostazioni della telecamera.
- Non infastidirla. - sento Tonno scherzare di tanto in tanto.
Nelson e Cesare si mettono in postazione, sono pronti a girare un nuovo video.
Nicolas senza avvisare, avvia la registrazione e accende lo schermo, dalla quale vedo i due ragazzi seduti al tavolo. Nelson guarda la telecamera mentre canticchia una delle sue canzoni nell'attesa dell'avvio delle reprise. Cesare invece ha il viso girato verso sinistra e le braccia incrociate appoggiate sul tavolo, lo sguardo è bloccato in un punto fisso.
Vorrei capire cosa sta guardando, così alzo lo sguardo dal monitor verso la postazione e i nostri occhi si scontrano. Era lì, fermo.
* Guarda me. *
Non scosta il suo sguardo nemmeno quando mi ci tuffo dentro. Gli accenno un sorriso, ma lui non ricambia.
- Iniziamo! - urla Nicolas.
Cesare si volta verso la telecamera. D'improvviso sorride.
Dario si siede vicino a me e mi prende la mano.
- Si sente in colpa. - mi sussurra all'orecchio.
- Riverenze a tutta la Valle Spaziale. - inizia la nuova registrazione.


Nella Valle. /COMPLETA/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora