Il giorno della promessa

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Levi era parcheggiato davanti all'edificio dove si trovava l'appartamento di Hanji. Le sue dita picchiavano ritmicamente sul volante, mentre aspettava che la donna scendesse. Lanciò uno sguardo al cellulare: erano passati 5 minuti da quando Hanji gli aveva detto che stava arrivando. Quanto le ci voleva per fare due rampe di scale!?
Finalmente eccola uscire dalla porta.
Aveva i capelli in parte raccolti in una coda e in parte lasciati sciolti in quelli che una volta erano boccoli, mentre ora erano più che altro mossi.
Era stata Hanji a scegliere come acconciarli. Qualcosa di semplice e che potesse facilmente risistemarsi il giorno del matrimonio, visto che non voleva perderci delle ore. Forse era meglio così. Levi non avrebbe voluto vederla in complesse acconciature laccate, non sarebbe stato da lei. Comunque i capelli sistemati in quel modo le donavano molto e su questo erano d'accordo lui, Hanji e la parrucchiera, che, tra una chiacchierata e l'altra, aveva fatto i complimenti alla donna per la scelta. Levi era stato in silenzio durante la permanenza al salone e si era chiesto più volte se quelle due avessero delle capacità soprannaturali per essere in grado di parlare così tanto senza interruzioni.

Mentre la donna si avvicinava, Levi si faceva sempre di più i complimenti per la scelta di quell'abito. Fu solo quando Hanji infilò la prima gamba nella macchina che Levi notò che il vestito era accompagnato da un paio di...
-Sneakers? Davvero? Non avevi qualcosa di più elegante?-
-Oh che rottura che sei!- disse la donna facendo la linguaccia a Levi -le scarpe eleganti sono così scomode e io ho voglia di ballare stasera-
-Non contare su di me-
-Oh mio caro, certo che conterò su di te, sei il mio accompagnatore-
-Tch- Levi ruotò gli occhi e poi lanciò un'ultima occhiata alle scarpe -Almeno non sono troppo sportive, ci si accontenta-
-Dì quello che vuoi, ma spero che tu abbia scarpe comode perché grazie a queste posso andare avanti tutta la notte-
-Mi hai trascinato ad altre feste e di solito non duri un gran che-
-Solo perchè mi ubriaco, mentre stasera ho promesso di non farlo, ricordi?-
-Quasi mi pento di avertelo fatto promettere-
-Ormai è troppo tardi, stasera solo un paio di bicchieri!-
-Hanji...- Levi sapeva che due bicchieri bastavano per far diventare la donna brilla.
-Un bicchiere...?-
-Urgh-
-Dai! solo per ravvivare lo spirito-
-Muoviamoci prima che cambi idea-
-YEY!-
-Me ne pentirò, lo so...-

Levi e Hanji arrivarono giusto in tempo per vedere la sposa entrare.
Rico indossava un vestito con uno strascico non troppo lungo, modesto, ma comunque incantevole. Sul viso aveva un sorriso timido e sereno.
Nel vedere la donna camminare verso l'altare Ian sgranò gli occhi. Probabilmente avevano deciso di rispettare la tradizione secondo cui lo sposo non deve incontrare la futura moglie prima del matrimonio, quindi quella era la prima volta che la vedeva così.
La cerimonia si svolse senza intoppi e Hanji pianse un po' durante lo scambio delle promesse.
-Trattieniti quattrocchi-
-Non ci riesco. Come fai tu a non essere commosso? Guarda come stanno bene insieme!- disse la donna tra i singhiozzi. -Non dirmi che non li trovi carini-
-Ok ok sono carini insieme!-
-Visto? In fondo in fondo ti piacciono queste cose- disse Hanji spingendo leggermente Levi con una spalla.
L'uomo fece una piccola smorfia e spostò lo sguardo. Hanji, incuriosita da quella reazione continuò a punzecchiarlo.
-Come dovrebbe essere la persona perfetta per Levi? Vediamo... scommetto qualcuno di silenzioso e ordinato. Oppure vale la regola degli opposti si attraggono quindi... una persona rumorosa e disordinata...- la donna pronunciò le ultime parole con un tono un po' più basso e avvicinandosi leggermente all'orecchio dell'uomo. Levi se ne accorse, ovviamente, anche perché il tutto gli provocò un brivido lungo la schiena. Si chiese perché Hanji lo stesse facendo, ma decise comunque di non esporsi troppo.
-Shh, zitta adesso. La cerimonia è ancora in corso.-
La donna piegò la testa. Che l'uomo stesse evitando il discorso? Però in fondo aveva ragione, non voleva certo disturbare troppo, lo doveva a Rico. Anche per questo fu grata di aver portato Levi. Lui sapeva sempre quando dirle di fermarsi se si faceva trasportare troppo dalle cose, spettava poi a lei decidere se ascoltarlo o no. Questa volta decise di dargli retta.

Una semplice verità ~Levihan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora