Capitolo 7

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"-e solo l'altro giorno mi ha rimproverato perché guardavo del calcio nell'atrio. Nell'atrio!" Sbraita Louis, appoggiando temporaneamente la sua tazza e picchiettandosi una matita sul mento facendo finta di pensare. "Chi mai lo farebbe? Stupido, ricercato miserabile essere-" (n/a. In inglese slang 'essere miserabile' si dice 'git', termine che in americano non ha alcun senso compiuto)

"Scusa, ma che cosa vuol dire quello?" Alzo lo sguardo dal mio spazio di lavoro, guardandolo in confusione completa dal mio angolo della stanza.

Sono quasi le nove in punto, e io sono ritornata al mio 'normale' lavoro. Ma ora, da che non ho più fretta di finire di modificare un manoscritto, sorseggio il mio caffè, ascoltando gli inutili ma interessanti racconti di Louis, e modificando qualche documento a mio comodo.

Si schiarisce la gola, chiaramente scioccato. "Ricercato. Sinonimi: di classe, sofisticato, maturo-"

"No, non quello. Cos'è un... Git?

"Oh." L'espressione di Louis si addolcisce, e uno sguardo stupefatto di disegna sui suoi lineamenti. "È un termine britannico, usato per descrivere qualcuno che fa il coglione, inaffidabile, o, in altre parole, uno stronzo."

"Triste, ma vero." Mormoro, lanciando un altro sguardo scettico verso il loft.

Porto immediatamente gli occhi al cielo rendendomi conto della cattiva abitudine e tengo fermamente la mia penna sullo scritto di fronte a me, cancellando un altro errore grammaticale.

Cos'è successo al controllo ortografico?

Finisco la pagina mentre Louis inizia un'altra elettrizzante storiella che vede protagonisti lui e un tagliaerba quando i miei occhi ricadono nella loro nuova, meticolosamente fastidiosa abitudine: spiare il Signor Styles.

Non ha ancora lasciato l'ufficio di Gretchen da stamattina, un cellulare premuto contro il suo orecchio e la sua faccia con la stessa rigida espressione di quando abbiamo parlato l'ultima volta.

Sono più che sicura che lui ci possa sentire, ogni singola parola, ma non potrebbe interessarmi di meno. Se intende rendere la mia vita un girone dell'inferno, allora gli restituisco volentieri il favore.

Sono finalmente riuscita a capire che io e lui non potremmo mai andare d'accordo. Non potremmo mai essere amici, lasciamo perdere collaboratori. Non lascerò che questo fastidioso e moralistico carattere mi infastidisca; è una sua scelta il modo in cui affrontare la vita, non mia. Se vuole continuare a mantenere la sua facciata da insensibile, non lo biasimo.

Ma non lo lascerò controllarmi, e non cercherò di controllarlo.

Fine della storia.

Invece di focalizzare il punto al quale sto prestando maggiore attenzione, i miei occhi vagano per il resto dello spazio, indagatori. Non si è ancora presentato nessuno oggi, abbastanza stranamente.

"Comunque, dove sono tutti?" Chiedo, accidentalmente interrompendo la storia della vita di Louis.

Louis giocherella con la cerniera della sua giacca alla mia domanda, e io mi preparo mentalmente per una bugia.

"Oh! È la Giornata Nazionale dell'Abbandono," il suo sorriso diventa perfido, "e noi siamo gli unici che non hanno ricevuto il memo."

Gli lancio un'occhiata inaspettata, uno sguardo sospettoso. C'è decisamente qualcosa che non mi sta dicendo.

Louis si arrende dopo circa un minuto, e il suo subdolo sorriso svanisce.

"Va bene. Sono... Malati." Tossisce con enfasi, guardando furtivamente verso l'alto per vedere se me la sono bevuta. "Non volevano affrontare l'ira di Gretchen per il fatto che potessero diffondere l'influenza, sai..."

Cryptic (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora