🌸팔🌸8

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-Questa é la mia umile dimora!-
Esclama Jungkook facendomi entrare nel suo soffocante appartamento. Senza dubbio un posto caldo ed accogliente,ma non adatto a me,questo per me rappresentata solo l'attico.
-Vado a fare la valigia e arrivo-
Annuisco. Mentre va a sistemarsi inizio a girovagare e a sbirciare ovunque. La mia attenzione viene catturata da una cornice capovolta, la giro e la foto al suo interno mostra un piccolo Jungkook di ,penso, solo due anni che si trova tra le braccia di quella che dovrebbe essere sua madre, una donna dagli occhi stanchi e gentili,mentre accanto c'è un uomo con la faccia seria e burbera,suppongo suo padre.
-Okay possiamo andare!-
Dice Jungkook dietro di me,sobbalzo per lo spavento. Quando cazzo é arrivato? Ha dei passi così leggeri...
-Cha fai?-
Dice curioso mentre si avvicina cos'ho tra le mani. Il suo sorriso, però,scompare non appena vede la foto.
-L'avevo girata per un motivo.-
Dice secco.
Uhhh un tasto dolente Kookie? Così mi fa incuriosire. Decido, infatti, di approfondire.
-E come mai?-
-É inutile che ti dica che non sono affari tuoi,tanto alla fine in qualche modo me lo farai dire.-
-Esatto,impari in fretta-
Gli dò una piccola pacca sulla schiena.
-Quindi...come avrai capito questa é la mia famiglia, era la mia famiglia...Mio padre era un alcolizzato che picchiava mia madre e mi trattava male,quando ce ne siamo andati io e mia madre,lei ha iniziato a farsi di droghe e alcool,e anche lei ha iniziato a maltrattarmi,quindi a sedici anni me ne sono andato di casa.-
-Wow storia interessante,tipica devo ammettere,ma curiosa,mi fa capire molte cose su di te-
-Ah si? Ad esempio?-
Chiede lui avvicinandosi sempre più a me.
-Ad esempio...-
Mi poggia le mani sul petto e inizia a baciarmi il collo lentamente.
-capisco come tu abbia capito di soffrire della sindrome di Stoccolma.-
Per un attimo si blocca,ma poi riprende questo lento gioco.
-Oh da cosa l'hai dedotto?-
Scende con le mani ad accarezzarmi le gambe. Lo prendo,così, dalle cosce e me lo metto a cavalcioni,lui mette le sue braccia intorno al mio collo ed inarca la schiena,mostrandomi il collo cosicchè possa fargli un succhiotto. Lo sento mugugnare e quando mi stacco un bellissimo segno violaceo indica che Jungkook é proprietà privata.
-Mentre ti picchiavano avrai scoperto che provavi soddisfazione,ma volevi che a picchiarti fosse qualcun'altro, qualcuno per cui avresti potuto orgasmare senza vergogna, infatti quando ti ho rapito,portato a casa,legato, strozzato, sculacciato,tu hai provato piacere, hai provato a nasconderlo ma fallendo miseramente,e ne volevi ancora Kookie...e ne vuoi ora...-
Gli prendo il labbro inferiore tra i denti e lo strizzo piano,poi lo bacio e lo porto sul divano mentre le nostre lingue si scontrano,si succhiano, ed esplorano le nostre bocche. Lo faccio distendere ed inizio a spogliarlo. Finalmente posso avere il suo corpo che ho tanto bramato,adesso é qui sotto di me,caldo e voglioso.
-Adesso é il momento Tae,ti voglio ora,dammelo-
Rido ad un centimetro dalla sua faccia. Sapevo che questo ragazzo fosse un viaggio esotico che avrei dovuto fare assolutamente, sapevo che avrei scoperto cose fantastiche e che insieme avremmo goduto come animali.
-Mh? Non ho capito,cosa vorresti?-
Dico prendendomi gioco di lui. Lui sbuffa e spinge il bacino contro il mio.
-Lo sai stronzo.-
D'istinto gli tiro uno schiaffo sulla coscia.
Ansima.
-Non osare mai più dirmi certe cose,capito!?-
Annuisce continuando a strusciarsi sempre di più. Sta impazzendo.
-Quindi cosa vuoi? Voglio sentirtelo dire-
Dico prendendogli il pacco ancora coperto dai boxer e premendolo.
-mhh...voglio il tuo cazzo TaeTae,ti prego-
Soddisfatto gli tolgo i boxer,lo prendo per la vita e lo giro di colpo a pancia sotto col sedere in aria.
Adesso mi diverto.

•Stockholm•|| Taekook || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora