CAPITOLO 1

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Hermione

Notte, la notte per lei era terribile da ormai troppo tempo, odiava aver smesso di condividere il letto con qualcuno, anche se non trovava più attrazione per quella persona da anni.
Sì, con Ron era finalmente finita. E diceva finalmente perché non lo sopportava più se non per il sesso, che ormai negli ultimi tempi era la base della loro storia. Gli mancava però sentirsi dire
"Ti amo"
"Sei bellissima"
"Dio, che voglia di baciarti"
Già, gli mancava davvero. Ma le sue amiche per adesso bastavano.

Malfoy

Pansy non bastava più ormai. Ci faceva sesso solo per scaricarsi dalle lunghe giornate passate con Blaise che parlava di quanto fosse bella Ginny, di come stesse male con Harry,  di quanto starebbe bene con lui, e poi lei. C'era lei. Come gli dava fastidio vederla girovagare per i corridoi di quell'ospedale che tanto odiava e dove avevano rinchiuso sua madre, con la divisa sempre impeccabile e i capelli tirati all'indietro adornati da un piccolo fiocco nera, per fare sapere a tutti che lei era sopravissuta. Ma non la odiava più da tempo, forse da troppo.

Hermione

Dopo la guerra si era offerta di fare la volontaria per gli auror, ma Harry glielo aveva vietato, aveva paura che le succedesse qualcosa per via dei Mangiamorte fuggitivi e dei galeotti scappati da Azkaban qualche anno prima insieme alla cugina del suo padrino ormai defunto, Sirius Black. Quindi aveva deciso di aiutare in qualche altro modo: facendo la volontaria al San Mungo.
Fare quel piccolo gesto tre o quattro volte a settimana la aiutava a distrarsi da tutte le sue perdite, ma più che altro da Ron, il suo amore mancato.

Quel giorno, esattamente due mesi dopo la Seconda Guerra Magica, si stava avviando al San Mungo, quando vide una ciocca di capelli biondo platino nascondersi dietro un energumeno grande almeno il doppio di quel suo interlocutore involontario. Quel piccolo serpeverde si era cacciato in un bel guaio. Ok, un bel guaio è un eufemismo. Greyback, il Mannaro a servizio di Voldemort, a quanto pareva, voleva dargli un assaggio di quello che un padre traditore poteva causare. La ragazza era piccola ed esile, ma era comunque sopravissuta alla Seconda Guerra Magica, quindi decise di tirare fuori quella bacchetta di legno di vite che l'aveva salvata tante volte in quegli anni. Non aveva intenzione di uccidere nessuno, solo di fargli molto male.
Hermione: « SECTUMSEMPRA!!!!! »
Greyback lanciò un ululato di dolore, che produsse un suono lancinante e doloroso anche per chi lo ascoltasse...
Draco: « Hermione?!? Iniziavo ad avere paura »
H: « Malfoy, STAI ZITTO»
La grifondoro si chinò sul Mannaro e gli puntò la bacchetta in faccia
H: « Oblivion...»
D: « Granger, cosa ci fai qui?»
H: « Malfoy, dove è finito l' "Hermione, meno male che sei arrivata, iniziavo a temere per la mia vita"? »
D: « Io non ho mai detto niente di tutto ciò, Granger»
H: « È come se l'avessi fatto, piccolo furetto arrogante»
D: « Stupida Mezzosangue, riesci a non mettere di mezzo il tuo orgoglio per una volta e ad aiutarmi? »
E fu allora che Hermione lo vide. Sul braccio del serpeverde, proprio sopra il Marchio, il segno lasciato dagli incisivi di Greyback rilasciava sangue su sangue.

-Spazio autrice-
Ciaoooo
È la mia prima Fanfiction, quindi non sono esperta, non giudicatemi😂😂 vi voglio bene
                                             -hera

Un amore forte come i lupi - DRAMIONE FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora