CAPITOLO 3

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Draco

D: « mmmhh»
H: « Dra...Malfoy, bentornato. »
D: « Granger, una Mezzosangue come ha quasi detto il mio nome?»
H: « Malfoy, ti hanno assegnato alla stanza 394»
D: « E in compagnia di chi? »
H: « Una coppia... »
D: « Chi???? »
H: « Si chiamano.... Paciock»
D: « Oh, cazzo»
I: « Ma...»
H: « Ti accompagno»
I due ragazzi si incamminarono per quei corridoi contorti. La loro bellezza spiccava tra le facce malate e straziate dalle cure, con quei colori splendidi e la pelle priva di rughe; le forme abbondanti della ragazza e il fisico tonico del ragazzo esaltavano la bruttezza dei pazienti del San Mungo.
Effettivamente avrebbero esaltato la bruttezza di tutti; erano veramente belli. Pensava che, comunque, nonostante Hermione non fosse Lei, fosse veramente bella. I riccioli prima perennemente disordinati, adesso le ricadevano sulle spalle in un piccolo rettangolo perfetto, ordinati in ogni occasione, poi le gambe ormai lunghe e affilate davano al tutto un tocco sexy e provocante, e, ovviamente il seno ormai prominente e la vita strettissima la facevano sembrare una modella. Lui invece, oh lui, lui era perfezione. Il viso perfetto col mento
squadrato e gli occhi color ghiaccio lo rendevano molto attraente; i capelli biondo platino gli contornavano il viso perfetto e invece il corpo tonico e sexy completava l'opera d'arte.
Arrivati nella 394, Hermione, che ormai conosceva i Paciock, entrò nella stanza tranquillamente senza causare alcuna reazione dalla coppia, ormai abituata a lei, ma quando entrò Malfoy ad Alice scappò un grido acutissimo.

Hermione

Avrebbe dovuto aspettarselo. Alice non era pronta a ciò. Vedere il nipote di chi l'aveva ridotta così non era una cosa da niente.
Odiava l'Infermiera Capo, quella vecchia bisbetica credeva che per essere curati uno dovesse avere la "fedina penale" pulita. Non riusciva a concepire l'idea che anche i "cattivi" provassero dolore.
Aveva detto "394" perché era l'unica stanza degna della sua memoria, l'unica che le fosse rimasta veramente impressa. I Paciock le erano stati affidati solo da poche settimane, ma lei si era affezionata molto velocemente, e, ovviamente, ancora non sapeva che avessero una vicina così astia, ma alcuntempo così utile al suo scopo.

Draco

La Granger era stupida o cosa? Metterlo nella stanza dei Paciock credeva fosse la cosa più stupida che potesse fare, e poi, cazzo, sua madre era nella stanza accanto!
D, sottovoce: « Proprio qua, eh, Granger? Va bene che mi odi, ma potevi evitare di arrivare a tanto »
H: « Draco, mi dispiace. Era l'unica stanza di cui mi ricordassi»
D: « Dì che c'è un cambio di programma e che mi spostate alla 395, e, Granger, smetti di chiamarmi per nome»
H: « Scusa furetto »
Hermione stava per dire qualcosa, quando si sentì un urlo da una stanza vicina, un urlo che Draco aveva già sentito, un urlo materno.

Un amore forte come i lupi - DRAMIONE FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora