Il soffitto della sala grande era di un lieve grigio, uguale al sottile strato di nebbia, che si scorgeva dalle grandi finestre di spesso vetro. Il tempo quel giorno era deprimente, e con esso il mio umore: gli avvenimenti dell'anno precedente erano stati duri da accettare e avevano lasciato una piaga non inconsistente dentro di me. Camminai a passo spedito lungo il tavolo di Serpeverde, fino al mio posto abituale
-Buongiorno- mi salutò Nott, mentre mi accomodavo alla sua sinistra. Gli rivolsi un cenno ed iniziai a versarmi del succo di zucca
-Cos'è quel muso- Draco Malfoy si lasciò cadere sulla panca davanti a me -Hai i sensi di colpa per ieri?- non lo trovai affatto divertente, ma risposi comunque
-No, papino- presi un sorso di succo dal mio boccale, ripensandoci la frase che avevo appena detto non suonava provocatoria come nella mia testa, e lo confermarono Pansy Parkinson e Blaze Zabini, venendo verso di noi e ridendo senza ritegno per quello che avevo detto
-Non fa ridere- disse Malfoy, alzando le sopracciglia rivolto a loro, poi tornò a guardare me -Mi riferivo al fatto che hai ustionato Zabini-
-Era un duello ed io ho vinto, di cosa dovrei dispiacermi?- afferrai del pudding, sotto lo sguardo soddisfatto di Draco -Che c'è?-
-Niente- rispose lui -Era una risposta degna di un Serpeverde- sbuffai e feci notare che chiunque l'avrebbe pensata così, perché era semplicemente giusto, poi iniziò una conversazione sui Tassorosso.
Io e Draco eravamo sempre stati buoni amici, anche se litigavamo spesso e a volte senza esclusione di colpi, ogni sgarbo era dimenticato quasi subito; così ci dirigemmo a Pozioni assieme, la grande novità di quell'anno era proprio che la cara vecchia Pozioni non era più insegnata dal professor Piton, ma da un nuovo professore. Entrammo nella segreta, alquanto lugubre come suo solito , ci sedemmo al tavolo in fondo alla classe e aspettammo che gli ultimi studenti entrassero. Quell'anno eravamo rimasti pochi: cinque Serpeverde, tra cui Malfoy ed io, alcuni Corvonero che non conoscevo, solo tre Grifondoro, la Granger, Weasley e Potter e il Tassorosso Ernie McMillan, un ragazzo che di Tassorosso aveva ben poco, sarebbe stato meglio nella nostra casa.
Il proffessor Lumacorno entrò nella segreta e salutò tutti con allegria, soprattutto verso Harry.
-Ho già capito come andrà a finire- sussurrò qualcuno al nostro tavolo, provocando alcune risatine.
-Ooh- esclamò d'un tratto Lumacorno, mentre leggeva attentamente la lista degli iscritti al suo corso -Ma guarda un po', questa non me l'aspettavo- i suoi occhi guizzarono da uno studente all'altro, come se stesse cercando qualcuno -Chi di voi è Yuri Black?-
-Sono io- risposi. Subito il professore mi rivolse uno sguardo curioso e ammaliato, come se stesse guardando una succulenta vetrina piena di dolciumi
-Pensavo fossero solo voci di corridoio, mai mi sarei aspettato che fossero vere- sussurrò più che altro a se stesso -Ma ecco qui...un Black ad Hogwarts dopo tanto tempo, che nostalgia- allargò le braccia in un gesto accogliente -Dovremmo proprio fare due chiacchiere più tardi. Bene, allora vediamo di cominciare la lezione di oggi-
Dopo aver mostrato alcune pozioni di alto livello alla classe, il professor Lumacorno lanciò una sfida: chiunque fosse riuscito a mettere insieme un distillato di morte vivente quantomeno accettabile, avrebbe ricevuto in premio una boccetta di Felix felicis; ci fu un rumoroso grattare di calderoni e tutti si misero all'opera, sarebbe stato fantastico avere quella pozione.Andai a pagina quattro e lessi il primo passaggio, nel frattempo ad Harry e Ron vennero prestati i libri della scuola, visto che non avevano ancora nessuno dei materiali richiesti; accanto a me Draco affettava alcuni ingredienti così velocemente che rischiò di mozzarsi un dito.
-Professore, credo abbia conosciuto mio nonno- disse ad un tratto, mentre Lumacorno passava vicino al nostro tavolo
-Si è così, brutta morte la sua, ma c'era d'aspettarselo: il vaiolo di drago alla sua età...- il professore non simpatizzava con i mangiamorte, come avevamo supposto sul treno per Hogwarts, quando Malfoy era stato escluso dalla cenetta privata. Ecco che si avvicinava a me e osservava i miei movimenti in modo curioso, con le mani dietro la schiena, come per esaminarmi
-Allora Black- incalzò -Ho avuto molti membri della tua famiglia come allievi, come Regulus e suo fratello Sirius, avrai saputo che è morto l'anno scorso, poveretto- lanciai un'occhiata alla schiena di Harry, apparentemente troppo impegnato a spremere del succo nel calderone per sentirci e rispondendo distrattamente alla domanda retorica, avevo l'impressione che stesse ascoltando. Lumacorno chiacchierò con me per un po', dandomi a volte dei consigli su come cuocere al meglio il mio distillato, di nascosto dagli altri.
La mia pozione aveva assunto un colore violaceo, caratteristico dell'ultimo stadio di preparazione, quando finì il tempo a disposizione. Il professore osservò attentamente le pozioni di tutti,per decidere il vincitore; arrivò a me ed esclamò
-Ottimo, davvero ottimo- passò oltre, annuì al calderone di Draco e agli altri Serpeverde lanciò occhiatine insoddisfatte, fece un sacco di complimenti ad Hermione, mentre davanti alla pozione di Ron inarcò le labbra in un sorrisetto di pietà ed infine sgranò gli occhi, vedendo il perfetto risultato di Harry
-Il vincitore indiscusso- esclamò -Questo distillato di morte vivente è a dir poco perfetto, una vera sorpresa. Ecco il meritato premio- consegnò la boccetta argentata a Potter, dopodiché suonò la fine della lezione.
Afferrai la borsa e ci ficcai dentro il mio libro, poi uscii dalla stanza seguito da Draco, che stava borbottando
-Da non credere, Potter deve aver imbrogliato-
-Non eri il solo a volere la Felix, non te la prendere- incrociammo un gruppo di Tassorosso del terzo anno e li superammo, salendo le scale
-Non puoi capire, sarebbe stata la soluzione ai miei problemi- sembrava molto frustrato
-Che vuoi dire- ci fermammo, aspettando che la scala smettesse di muoversi, e mi girai a guardarlo -Perché ti serve?- evitò il mio sguardo
-Non sono affari tuoi e comunque non potrei farne parola con nessuno- la scala si fermò e imboccammo il corridoio, diretti all'aula di incantesimi.