Tassorosso

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Il livello delle competenze richieste era decisamente più alto degli anni precedenti, sia Vitious che la McGranitt volevano facessimo uso solo di incantesimi non verbali. Io non avevo particolare difficoltà in questo, gli anni precedenti ne avevo fatto uso, ma quasi tutti gli altri lo trovavano assai difficile.
-Black, ma è vero che sei tu il capitano della squadra di Quidditch?- eravamo nella sala grande per il pranzo e Nott mi aveva risvolto la parola in merito alla mia nuova carica di capitano
-Sì- risposi, deglutendo ed afferrando il boccale d'acqua
-Mi prenderai in squadra, vero?- chiese speranzoso
-Nott, ne abbiamo già parlato- soffocai una risata -Sei il peggior cercatore che abbia mai visto, non ti scambierei per Draco nemmeno per tutti i galeoni del mondo- tutti risero e prendemmo un po' in giro il nostro compagno. Feci scorrere lo sguardo lungo il tavolo di Tassorosso, il mio sorriso si spense quando i miei occhi si posarono su una persona in particolare.
La mia mente mi riportò indietro al nostro primo incontro: ero al quarto anno e lei al terzo, io ed i miei amici avevamo iniziato per gioco a tormentare un gruppo di ragazze di Tassorosso; le spaventavamo e provavamo su di loro le nostre fatture, ci piaceva prendere in giro una di loro per il suo strano taglio di capelli rasato ai lati della testa. Un giorno io e quest'ultima ragazza ci trovammo in punizione da Piton; la segreta era quella di sempre, buia e umida. Ero seduto in prima fila davanti alla cattedra, con i piedi sul tavolo e le mani in tasca; la porta si era chiusa con un tonfo e il piccolo tasso aveva fatto la sua comparsa, mi accorsi con un ghigno che era la vittima dei miei scherzi e anche lei lo notò, perché mi rifilò un'occhiata infastidita. Piton alzò gli occhi dalla sua pergamena e fece per parlare, poi notò la mia posizione poco consona e mi fulminò
-Black, metti giù quei piedi- scandì le parole, feci come mi aveva detto il più lentamente possibile, quando i miei piedi ebbero toccato terra prese a parlare -La punizione di oggi consiste nel dividere queste- poggiò sulla cattedra due cassette piene di sanguisughe che si dimenavano -ce ne sono di tre specie diverse, sono distinguibili dalla grandezza, non lascerete quest'aula finché non avrete finito- sbirciai la ragazza, che si era seduta al tavolo opposto al mio, aveva un'espressione disgustata e non sembrava avere voglia di muoversi. Sbuffai e mi alzai di scatto, presi una delle cassette e tornai al mio posto, sotto lo sguardo altezzoso del professore
-I guanti non saranno necessari- puntualizzò, dato che lei aveva tirato fuori i suoi guanti di pelle di drago, li ricacciò nella borsa e si alzò a sua volta per prendere la cassetta.

-Cazzo!- imprecai, una delle sanguisughe del terzo gruppo(quelle più grandi) mi aveva azzannato la mano e aveva iniziato a succhiare il mio sangue
-Black- mi riprese pigramente Piton -Non costringermi a toglierti punti- staccai con forza la bestia dalla mia pelle e la schiaffai sul tavolo
-No, signore- continuai ad afferrare le sanguisughe dalla cassetta per dividerle, anche se avrei preferito eseguire una maledizione Cruciatus su ognuna di loro. Dopo tempo interminabile, il professore si alzò dalla sua cattedra e annunciò che si stava allontanando dalla classe per poco, si raccomandò di continuare il lavoro senza fiatare. Lo seguii con lo sguardo finché la porta non si chiuse dietro di lui, non riuscii a trattenere un ghigno e mi rivolsi alla ragazza
-Hey, tasso- continuò ad ignorarmi -Oh fai l'offesa- non rispose, continuò a lavorare -Come vuoi- tornai a sedermi con le gambe sotto il tavolo e fissai per un po' le viscide creature nella cassetta, ne afferrai una tra due dita e la lanciai forte. La ragazza emise un urletto di sorpresa, la sanguisuga le si era attaccata alla faccia come una piccola ventosa, la staccò subito e mi rivolse uno sguardo cattivo
-Me che accidenti vuoi da me?- scoppiai a ridere, mentre lei continuava a guardarmi con odio
-All'inizio ero scocciato per questa punizione, ma appena sei entrata sapevo che si sarebbe fatto tutto più interessante- alzai un angolo della bocca e osservai la sua espressione imbronciata -Come ti chiami?-
-Oh questa è bella, mi tormenti da settimane e non sai quale sia il mio nome-
-Non hai risposto alla domanda-sfilai la bacchetta dalla tasca e focalizzai nella mia mente le parole "Wingardium Leviosa", l'incantesimo riuscì e alcune delle mie viscide cavie si alzarono i volo e galleggiarono nell'aria
-Non ho alcuna intenzione di dirtelo- separò alcune sanguisughe che si erano attaccate tra loro e le poggiò in mucchi diversi, sorrisi di nuovo e agitai la bacchetta verso di lei
-Oppugno- mormorai allegramente, le viscide creature vennero sparate con potenza nella sua direzione, la ragazza urlò e scattò in piedi; scoppiai a ridere, rischiando di cadere dalla sedia, quando riaprii gli occhi lei mi stava guardando con rabbia, mentre si spazzolava via le sanguisughe che le erano rimaste attaccate ai vestiti
-Non sei divertente, smettila di comportarti così-
-Altrimenti cosa farai?- la stuzzicai -Mi farai smettere tu?- mi alzai in piedi e camminai nella sua direzione, incrociò le braccia e fece un suono stizzito
-Hai una bella faccia tosta-
-Lo so,grazie- ghignai quando la Tassorosso roteò gli occhi al cielo -Allora, vuoi dirmi il tuo nome?- mi fermai ad un paio di passi da lei -Oppure hai voglia di avere altre sanguisughe addosso?- roteai il polso in modo secco ed altri invertebrati scivolosi si alzarono dal mio banco
-Mettili giù- mi minacciò con un dito -Ti dirò il mio nome- abbassai la bacchetta e la riposi, aspettando la risposta -Sono Rose, frequento il terzo anno-
-Io sono Yuri- allungai la mano, compiaciuto dal mio stresso successo, lei la strinse -Sono del quarto anno- le nostre mani si staccarono e proprio in quel momento rientrò Piton, si bloccò sull' uscio e ci squadrò con il suo solito fare disgustato
-Mi sembrava di avervi detto di continuare a lavorare- parlò lentamente, poi si mosse di scatto verso la cattedra -Torna al posto Black- passando vicino a me, mi tirò uno scappellotto con il retro della mano.
Dopo quell'evento iniziammo a frequentarci anche in altri momenti, oltre a quelli in cui mi prendevo gioco di lei e la stuzzicavo, avevo iniziato ad aiutarla con alcune materie e studiavamo spesso in biblioteca. Quell'anno si sarebbe tenuto il ballo del ceppo ed io avevo un'idea di invitarla a venire con me. Le feci la proposta una sera, sapevo che era rimasta fuori dal castello fino a tardi, probabilmente era stata alle serre, così uscii dalla sala comune e mi diressi verso l'atrio
-Dove vai? Il coprifuoco sta scadendo- Avevo incrociato Zabini, insieme ad altri due Serpeverde
-Lo so, non ci metterò molto- mi guardarono finché non girai l'angolo. Arrivai davanti all'immenso portone del castello ed aspettai a braccia incrociate,l'aria notturna era gelida e riempiva le narici; mi chiedevo perché tardasse tanto, quando udii dei passetti salire i gradini di marmo, mi affacciai uscendo dal mio angolo buio e mi trovai faccia a faccia con una piccola Tassorosso terrorizzata
-Ma sei pazzo?- sussurrò -Mi hai fatto morire di paura-
-Eppure a me sembri viva- ribattei, a voce poco più alta, ricevetti un'occhiata esasperata per la battuta
-Perché sei qui?-
-Volevo parlarti- feci una lunga pausa, cercando le parole -mi chiedevo...- ci voltammo di scatto, gli inconfondibili passi di Gazza si stavano avvicinando sempre di più -Presto- sussurrai, la presi per il braccio ed entrammo nell'armadio lì di fianco, lo sportello si chiuse nel momento stesso in cui la gatta pelosa del guardiano girava l'angolo assieme al suo padrone. Aspettammo che se ne andasse pazientemente, più schiacciati che mai, cercai di non incontrare il suo sguardo per tutto il tempo; quando finalmente la via fu libera uscii dall'angusto nascondiglio e mi sistemai leggermente i capelli con le dita
-C'è mancato poco- osservò lei -Meglio se ci sbrighiamo ad andare- attraversammo l'atrio fino alla scalinata che portava ai sotterranei e la scendemmo di corsa, superammo l'aula di Pozioni a passo felino e ci fermammo ad un bivio, le sale comune di Serpeverde e Tassorosso erano in direzioni totalmente opposte, ma si poteva arrivare alla prima attraverso un passaggio segreto che collegava i sotterranei alle cantine, e lì ci saremmo dovuti separare
-Allora buonanotte- mi sorrise dolcemente
-Aspetta- mi grattai la nuca nervosamente -Vuoi venire al ballo con me?- lo dissi di getto, nel buio non sarebbe riuscita a guardarmi negli occhi e questo mi aveva dato coraggio, allo stesso tempo nemmeno io riuscivo a vedere chiaramente la sua reazione
-Ma certo- esultò -Che bello- si gettò tra le mie braccia
-Fai piano o ci scopriranno- le ricordai, lei rise sottovoce, poi ci lasciammo per andare in direzioni opposte.

Mi risvegliai dai miei pensieri e mi accorsi che anche lei aveva iniziato a guardarmi, mi alzai assieme agli altri e ci dirigemmo verso l'uscita, non avevo calcolato che mi avrebbe seguito
-Aspetta- urlò, attirando l'attenzione di quelli che ci stavano intorno -Black!- mi voltai, Rose si stava avvicinando come una furia
-Hai fatto arrabbiare il tasso?- mi chiese Zabini, alzai le spalle
-Perché mi stai evitando?- la ragazza si piazzò davanti a me, minacciosa
-Non so di cosa parli- dissi calmo, mi arrivava appena al naso e non era per niente intimidatoria
-Non dire cazzate!- scosse i lunghi capelli neri e si spostò una ciocca dietro l'orecchio, lasciando intravedere la rasatura -Sul treno mi hai completamente ignorata e poi non ti sei più fatto vedere-
-Non è che sei un po' egocentrica?- mi guardò accigliata
-Non mi sembra il momento di scherzare, non ne uscirai così facilmente-
-Come vuoi- sbuffai -Magari ne riparliamo- mi voltai per raggiungere gli altri, ero appena entrato nell'atrio quando lei mi raggiunse
-Non puoi andartene così- obbiettò offesa -Stiamo avendo una conversazione-
-Tu stai avendo una conversazione- risposi senza fermarmi, ormai il nervosismo della piccola Tassorosso era palpabile e aveva attirato l'attenzione su di noi
-Sei davvero uno stronzo- mi fermai, la guardai da sopra la spalla, era a pochi passi da me, i pugni stretti e lo sguardo basso -Non mi vuoi più...- sussurrò, pensai fosse sull'orlo delle lacrime
-Non puoi capire- affermai -Per il tuo bene, devi starmi lontana- alzò il viso di scatto, era rigato da grosse lacrime di rabbia e disappunto, afferrò la sua bacchetta e mi scagliò contro una fattura
-Protego- riuscii appena in tempo a sfoderare la mia bacchetta per eseguire un incantesimo scudo, poi, visto che sembrava intenzionata ad attaccare ancora, pensai "Levicorpus" e lei finì appesa per la caviglia. Purtroppo Piton era nelle vicinanze ed aveva assistito a tutta la scena dal principio, si fece spazio tra la folla di ragazzini che si era creata e liberò Rose, poi mi strattonò verso di lui per il gomito
-Punizione. Nel mio ufficio dopo le lezioni.- scandì -Alla tua punizione ci penserà il direttore della tua casa- si rivolse alla ragazza, che cercava di asciugarsi le lacrime. Il professore ci lanciò ancora un paio di occhiate severe, poi comunicò alla folla che non c'era niente da vedere e di sloggiare.

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