il tempo passa

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I mesi passarono e il pancione di Dolly crebbe sempre di più e ovviamente la sua famiglia se ne accorse. Inizialmente sua madre non fu felice, dopotutto la casa era già sovraffollata e i soldi scarseggiavano ed il bambino in arrivo rappresentava una bocca in più da sfamare. Le sorelle ed i fratelli erano invece emozionati, sarebbero diventati zii. L'unica che però sembrava dubbiosa era Lucy ed una sera mentre lei e Dolly erano sedute di fuori davanti alla porta d'ingresso parlarono del futuro del bambino.
<<Come farai a crescerlo senza il padre? Il piccolo potrà vedere Thomas due volte a settimana e per di più dietro ad un vetro,non potranno nemmeno toccarsi!>>
<<Non lo so, ma comunque Tom ha promesso di comportarsi bene e chiedere un permesso per buona condotta>>.
Lucy la guardò dubbiosa. <<Come può fidarsi di lui la polizia dopo che è già fuggito una volta?>>
Dolly rimase in silenzio, non sapeva più né cosa fare nè cosa pensare. Aveva scoperto il motivo per cui il suo ragazzo di trovava dietro alle sbarre ma aveva deciso comunque di stargli vicino e di fargli vedere il più spesso possibile il bambino. Dopo che Lucy ebbe scoperto la verità cercò spesso di convincere la sorella a lasciarlo ma lei non capiva. Tom non era l'assassino spietato che pensava lei. Era solo un giovane dolce e tenero di El Paso che una notte per difendere la famiglia da un paio di ladri fu costretto ad ucciderli. Malgrado fosse riuscito nel suo intento però Thomas perse comunque le persone che più amava in quanto non fu abbastanza veloce.
Questo Dolly cercò di spiegarlo anche a sua madre che però non sembrava crederle. La ragazza soffriva per tutto ciò ma quello che più la faceva stare male era il fatto che il suo sogno di diventare una cantante country si fosse momentaneamente interrotto.

Il nono mese arrivò presto e Dolly, in una mattinata fredda e nevosa di dicembre si ritrovò ad avere dolori lancinanti. Sua madre capì subito cosa stava accadendo e chiamò subito Lucy.
<<Lou! Prendi il pick-up e portiamo tua sorella all'ospedale!>>.
La giovane prese le chiavi ed il più in fretta possibile uscì, la neve le arrivava alle caviglie. Accese il pick-up e la mamma con altri tre fratelli più piccoli aiutarono Dolly a montare sul mezzo.

Alle tre di quel pomeriggio Stanley era nato. Aveva il visino dolce e arrossato, i pochi capelli castani tutti spettinati e le manine che non smettevano di muoversi. La madre di Dolly si commosse guardando il nipotino mentre Lucy lo prese subito in braccio strappandolo alla sorella.
Nella camera erano tutti felici e non smettevano di parlare. Solo Dolly era malinconica e talmente sfinita che le si chiudevano gli occhi. Entrò un infermiera che invitò tutti ad uscire per lasciare riposare la neomamma. Prese il piccolo Stan dalle braccia di Lucy e lo mise in una culla e lo portò via con sé.

Dolly rimase in ospedale due giorni, poi visto che gli esami erano tutti perfetti tornò a casa. Non appena varcò la soglia della cucina venne investita dai fratelli minori che volevano vedere il loro nuovo nipotino. Stanley passò di mano in mano mentre sua madre guardava la scena divertita.
<<Dolly è meglio che ora lo lasci riposare>> sua madre la fissava con sguardo compassionevole.
La ragazza riprese in braccio il figlio e lo porto nella sua camera dove Lucy e sua sorella minore Elise avevano preparato una piccola culla. Dolly era commossa, amava molto la sua famiglia.
Il giorno trascorse nella tranquillità ma  quella notte Dolly non riusciva a prendere sonno. Continuava a pensare all'incontro di Tom con suo figlio. Sarebbe partita due giorni dopo per il carcere e lì nella sala visite glielo avrebbe mostrato.

A country love storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora