Capitolo 6

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Mi sveglio con un mal di testa atroce e la schiena dolorante. Guardo l'orologio: sono le 10.50.


Merda.


Ho praticamente saltato metà mattinata alla WSU.


Va beh, mattinata persa per persa, decido che me la prenderò comoda. Ho ancora un'ora e mezza prima della lezione di Harry, quindi ho tutto il tempo per darmi una sistemata ed andare tranquillamente al campus.


Accendo l'acqua della doccia facendola scorrere perché diventi calda, e accendo il telefono. Tre chiamate perse da Liam, decido di mandargli un messaggio:


*Scusa se non ho risposto. Stavo dormendo, non farò mai più così tardi la sera.*


Mi risponde dopo qualche minuto.


*Già, anch'io stamattina ho fatto fatica, verrai al campus?*


*Ovviamente.*


*Bene, perché Harry mi ha chiesto di te non vedendoci insieme stamattina in caffetteria.*


*Sarò lì in tempo per la sua lezione, a dopo.*


Poso il telefono e vado a fare la doccia, l'acqua ormai bollente scioglie i miei nervi mattutini. È una sensazione così piacevole.


L'acqua  calda mi permette di rilassarmi e lasciar vagare la mia mente che subito mi porta alla scorsa serata con Harry, a quando ho lasciato che il pensiero di Austin mi bloccasse al suo tocco, a noi avvinghiati dolcemente sulle note della canzone di Bonny Tyler.. inizio a cantarla inconsciamente ma mi accorgo di star sorridendo appena ripenso al bacio sulla guancia che mi ha lasciato poco prima di scendere dalla sua macchina.


Scrollo la testa.


"Smettila Liz, è il tuo professore, Dio." Mi ricorda il mio subconscio.


"E tu sei una sua alunna." Continua.


Vorrei davvero che la mia coscienza stesse zitta, ma purtroppo ha ragione. Non posso permettere che questa specie di, cos'è, attrazione?


Forse sì.. non posso permettere che una leggera attrazione verso questo ragazzo mi faccia arrivare a provare qualcosa di più profondo dell'attrazione, perché davvero non può e non deve trasformarsi in qualcosa di più.


Esco dalla doccia, mi avvolgo un asciugamano intorno al corpo e uno in testa per permettere ai capelli di scolare l'acqua in eccesso più in fretta.


Dopo circa trenta minuti sono pronta per uscire, ma ho ancora i capelli bagnati, perciò decido di asciugarli velocemente col phon e li arriccio leggermente con il ferro.


***


Esco di casa e chiudo la porta a chiave, mi volto verso il vialetto ma noto che davanti ad esso è posta un'automobile nera, nera e familiare. Leggo la targa e la riconosco.. è l'automobile di Austin, ma lui non c'è.

Ashes || HARRY STYLESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora