Capitolo 31

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Pov's Jay
Penso di essere arrivato a quel punto della vita in cui non siamo più fanciulli, ma adulti in grado di ragionare e capire.
Sull'isola dei cattivi si cresceva in fretta e in modo sbagliato, mentre qui sono cresciuto con ideali giusti e riesco a capire cose che da adolescente trovavo impossibili.
Ho preso una decisione.
Voglio nascondere il mio passato. Non voglio più essere conosciuto come Jay il figlio di Jafar, ma come Jay il campione di basket o Jay l'allenatore della nazionale.
Così io, Carlos, Evie e Mal ci siamo spogliati di tutto ciò di cattivo che c'era ancora in noi.
Abbiamo messo all'interno di un grosso baule tutto ciò che volevamo dimenticare di essere stati
C'era il nostro diario, i vestiti che richiamano i nostri genitori, gli anelli, gli amuleti.
Poi ci siamo guardati. Mal, con quegli occhi verdi sagaci e sfuggenti e i capelli viola è la donna più saggia, dolce e divertente che si possa conoscere. Non ha più le borchie che doveva mettere come personaggio cattivo. Evie, mantenendo il suo stile, continua a essere l'abile sarta che è sempre stata, conservando sangue regale che la rende naturalmente elegante. Carlos ha dimenticato i soprusi della madre e ha imparato cos'è la fiducia e il lavoro di squadra, proprio come me.
Evie: questo baule lo terrà uno di noi nella sua soffitta. Jay, puoi pensarci tu?
Annuisco, e Mal riflette: nessuno deve trovarlo. Lì ci sono le parti peggiori di noi, ciò che ha generato la bruttezza che abbiamo dentro.
I nostri figli non saranno mai considerati nipoti di cattivi, non dovranno MAI scoprirlo.
Siamo tutti d'accordo su questo, così portiamo il baule a casa mia e lo nascondiamo in soffitta, coperto da un telo.
Fatto ciò a tutti è tornato il buonumore.
Ma quando stavo per andarmene, mentre giravo la chiave della porta della soffitta, ho visto un'ombra lungo il pavimento.
Mi sussurra: non dimenticare chi sei!
per poi scivolare via




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