Un dolce ricordo

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Ventiquattro dicembre 1967

Era una tranquilla mattina di dicembre nella periferia di Londra, faceva un gran freddo, talmente tanto che nemmeno qualche incauto uccellino osava sfidare il vento gelido. La sera prima aveva iniziato a nevicare, continuando per tutta la notte e solo poco prima la neve si era fermata ma i nuvoloni nel cielo minacciavano di riprendere presto. Nonostante il freddo e la neve sicuramente la maggior parte delle persone sarebbe uscita verso mezzogiorno, era pur sempre la mattina della vigilia di Natale e tutti erano intenti negli ultimi preparativi, inoltre per nessuna ragione i bambini si sarebbero persi la gioia della prima neve della stagione, anche con il rischio di passare il Natale a letto.

L'alba spuntò timidamente tra i nuvoloni bianchi e con i suoi flebili raggi tentò di riscaldare la città e i suoi sobborghi. Un raggio bianco filtrò oltre le pesanti tende di una bella stanza altrimenti nell'oscurità e illuminò la mano di una ragazzina che era avvolta nelle coperte con gli occhi aperti, non si muoveva né faceva rumore e chiunque avrebbe giurato che dormisse. Bellatrix Black puntò i grandi occhi scuri sul punto illuminato dal sole, con scarsa attenzione, e poi si immerse nuovamente nei suoi pensieri.

Quella mattina era felice, forse felice come non lo era mai stata, e no, non perché era la vigilia di Natale ma per un fatto accaduto la sera prima. Bellatrix aveva finalmente ottenuto qualcosa che bramava da mesi, dopo un 'corteggiamento' sempre più audace lei e l'uomo di cui era innamorata si erano lasciati travolgere dalla passione, cosa che l'aveva resa alquanto felice. Era stata a pensarci tutta la sera, fino a notte inoltrata e al suo risveglio subito il pensiero le era tornato al medesimo fatto; nella sua mente continuavano a scorrere le immagini di lui nudo, e la ragazza si concentrava talmente tanto nel ricodarlo che sembrava quasi temesse di dimenticare com'era fatto e per questo continuava a pensarlo con intensità.

Certo, avrebbe desiderato avere anche un bacio, ma era consapevole del fatto che già aveva ottenuto tanto. Fece scivolare la mano sotto le coperte e sfiorò i punti in cui lui l'aveva morsa, per poi chiudere gli occhi e figurarselo nella mente. Era meraviglioso ripensarci, era la beatitudine in cui voleva perdersi per sempre. Chiuse gli occhi sorridendo e si figurò il bel volto dell'uomo nella mente; era pronta a ripercorrere ancora una volta il loro incontro quando la porta della sua stanza venne spalancata. Entrarono correndo due figure in vestigia che accesero la luce e le si scagiarono addosso "Bella è la vigilia di Natale!" Urlò Narcissa euforica. Andromeda dietro di lei si sollevò da sopra la sorella, con un timido sorrisino insicuro, infatti temeva di essersi fatta prendere dalla foga e aveva assecondato Narcissa senza pensare alle conseguenze che poteva causare il piombare nella stanza di Bellatrix e svegliarla all'alba.

Narcissa, che era la più euforica, si allontanò un pó da Bella, con un sorriso incerto sulle labbra pallide, anche lei temeva di aver esagerato. Le tre rimasero a fissarsi in silenzio per qualche secondo e poi Bellatrix sorrise, cosa che allietò fortemente le altre due. "Buona vigilia!" Rispose Bella alzandosi dal letto con il cuscino tra le mani e un ghigno, le due capendo le intenzioni della sorella afferrarono a loro volta un cuscino e iniziarono a colpirsi ridendo. "Signorine!" Improvvisamente Desy bussò alla porta "Vi prego i signori dormono!" Le tre allora si fermarono, ricoperte di piume e sorridenti "Scendiamo" propose Bella raggiante "Ma Bella" disse subito Andromeda "Mamma e papà non penso vorranno..."

"E chi se ne importa!?" Esclamò la bruna "Nessuno ha intenzione di chiedere a loro spero, dormono". Bellatrix guardò le sorelle, sembravano un pó incerte entrambe "E dai, è la vigilia di Natale, se non mi arrabbio io..." . A quelle parole Andro e Cissy si scambiarono uno sguardo di intesa "Va bene" disse poi Cissy, e sparirono di corsa oltre la porta per prepararsi. Mezz'ora dopo le tre erano nel cortile innevato a passeggiare "Finalmente ha nevicato!" Esclamò Andromeda ammucchiando della neve con il piede "Già" rispose piano Bellatrix, si abbassò, compattò un mucchietto di neve e creò una palla che tirò dietro la nuca di Narcissa. La ragazzina si voltò di scatto, la sorella maggiore esibiva un bel ghigno sul volto "Ah si!?" Disse divertira Narcissa, vedendo che l'altra sorella già aveva pronta una palla di neve.

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