Capitolo 3

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-"Stre! È ora di cena!"- Mi stropiccio gli occhi e guardo l'ora... Ho dormito per tutto il pomeriggio. Guardo per un po' il soffitto per riprendermi, ero ancora stanco.

Ad un tratto la porta di camera mia si spalanca facendo entrare molta luce: -"non hai fame?"- chiede l'ombra -"mhh sono stanco"- la luce si accende di botto e rimango accecato per qualche attimo.

Cico aveva con sé un vassoio, mi conosce troppo bene, sa che da appena sveglio fatico ad alzarmi, quindi ha ben pensato di portarmi la cena a letto.

-"Grazie.."- dico quasi bisbigliando. Lui si siede vicino a me ed iniziamo a parlare: -"Oggi Giorgio non ti sembrava un po' strano?"- -"Affatto!"- Replico a tono alto per poi pentirmene.

-"E anche tu sei parecchio strano oggi Stre"- quelle parole mi toccano -"solo perché ho alzato un po' la voce..."- -"Non è per questo, oggi ti vedo un po' preoccupato"- -"non è nulla"-.

Non avevo proprio voglia di parlargli, evitavo il contatto visivo cercando di mangiare la cena, ma lui prende il vassoio e lo appoggia nel comodino vicino al letto, mi mette una mano sotto il mento e mi alza la testa gentilmente.

Cerco di guardare in un'altra direzione ma non ce la faccio, il suo sguardo mi rapisce, lui si avvicina ed io non resisto: appoggio le mie mani sulle sue spalle e unisco le mie labbra alle sue.

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Suspence

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