Four

346 18 0
                                    

Il ragazzo non distoglieva lo sguardo da me neppure per un secondo con ancora in suo sorrisetto in viso come per dire che mi aveva in pugno, ed era così.

Misi tutto ciò che avevo sul banco nella borsa poi avvisai il professore che non mi sentivo bene e rivolgendo qualche sguardo al ragazzo che mi stava scrutando insistentemente uscii dalla porta il più velocemente possibile.

Arrivata in corridoio cominciai a correre, non importava se non serviva avevo una sensazione orrenda.

Il mio segreto era stato scoperto, cazzo dopo 2 fottutussimi anni sono stata scoperta da una persona di cui non conosco neppure il nome.

Mi sento un'idiota, un perfetta idiota.

E se si spargesse la voce?

I professori lo direbbero a mia madre, non che mi importi, ma di sicuro mi sbatterebbe fuori di casa e io non potevo allontanarmi da Melanie.

Non potevo lasciarla sola in balia di quella merda che si definiva una madre.

Ma se "Mr. T" intendesse davvero ciò che mi aveva sussurrato?

No, non poteva essere, in fondo non mi conosceva neanche, perché mai dovrebbe farmi del male?

Mi fermai prima di scendere le scale e mandai un messaggio a mia sorella.

A: Melanie <3
Sono uscita prima, a casa ti spiego... Se ti va ovviamente

Sapevo che non stava seguendo la lezione perciò la risposta mi arrivó praticamente subito.

Da: Melanie <3
Aspettami davanti al cancello, non ho voglia di stare a scuola oggi.

Risposi immediatamente.

A: Melanie <3
Okay ti aspetto.

Scesi le scale e mi misi ad aspettarla come mi aveva chiesto.

Passarono pochi minuti prima del suo arrivo.

"Dove ti va di andare? Io a casa non ci sto." Mi chiese.
"Nemmeno io avevo intenzione di andare realmente a casa, ti va di andare al parco dietro la scuola? Li è tranquillo." Dissi cercando di convincerla, sinceramente non avevo voglia di vedere nessuno perciò quello era l'ideale per i miei nervi ancora tesi.

Mi aspettavo una risposta negativa, lei di solito odia queste cose da "asociali" come le definisce lei, invece accettò dicendo che era l'ideale dato il suo leggero mal di testa.

Ci incamminammo verso il parco che distava poco dalla scuola; nessuna delle due ha detto nulla durante il tragitto, come sempre del resto.

Arrivate Melanie si sedette sulla prima panchina che le si era presentata di fronte.

Feci come lei ed un a volta sedute cominciai a parlare dato che sentivo quasi tensione tra noi due, c'era decisamente tensione tra noi due.

"Hem come stai?" Chiesi con un filo di voce, a volte, nonostante avessimo la stessa età, mi intimidiva, lei è sempre stata quella più forte tra le due.

"Amber come cazzo credi che stia?" Mi chiese con tono il più calmo possibile ma sapevo che si trattava di una semplice domanda retorica.

Non risposi, avrei peggiorato le cose.

"Ho visto Louis, sai che ci fa a scuola da noi se ha abbandonato gli studi?" Mi domandò con reale curiosità nella voce.

"Oh Louis fa il bidello, è stato suo padre a ricavargli il lavora, ricordi che fa il professore no?"

"Sisi certo come potrei dimenticarlo? Con tutte le ripetizioni di matematica! Oddio speriamo non sia nel mio corso!" disse quasi schifata all'idea ma ridendo leggermente.

Aspettate un'attimo... Mia sorella che ride? Davanti a me? Quando inizia a nevicare??

"Oh già, è davvero severo il professor Tomlinson!" la assecondai sorridendole.

"Dai Amber ora spiegami perché sei praticamente corsa fuori da scuola!" a quella richiesta i miei pensieri tornarono su "Mr T", quanto avrei preferito che fosse tutto un' incubo ma non era così.

Mi feci coraggio ed iniziai a raccontare i dettagli della vicenda a Melanie che mi ascoltava attentamente senza proferire parola.

"Oh" sentii solo questo uscire dalla sua bocca, un cazzo di 'oh', credevo mi potesse aiutare, ma che mi aspettavo? Lei ci tiene davvero a me?

"Aspetta un'attimo, fammi capire una cosa." Mi disse in tutta calma.

Mi limitai a rispondere "certo" con un filo di voce a malapena udibile da me.

"Da quanto tempo?"

"2 anni"

Silenzio.

Non mi guardava neppure più in faccia, mi sembrava schifata, anzi delusa, del tutto delusa da me e dal mio segreto che ormai sapevano già due persone.

Mi decisi a dire qualcosa, "ti faccio così schifo?" Trovai il coraggio di domandarle.

"Cazzo no Amber! Non mi fai schifo tu, mi faccio schifo io! Cazzo io dovevo starti vicina! Tu sei l'unica persona che tiene a me.." face una pausa "tu sei mia sorella" aggiunse con un filo di voce.

"Melanie non è colpa tua, è solo mia, tu sei sempre stata quella coraggiosa, hai denunciato tu papà, io invece non ho mai fatto un cazzo, se non fosse stato per te ora magari sarebbe ancora con noi a picchiarci per ogni singola cazzata, mi sono sempre sentita inutile, debole, confronto a te, confronto a tutti.." Dissi tutto d'un fiato, dopo anni avevo una conversazione aperta con mia sorella e volevo dirle tutto, dovevo sfogarmi.

Non disse una parola.

Una lacrima solitaria righó il mio viso e alzando lo sguardo mi trovai davanti una Melanie che piangeva silenziosamente.

Si spostò di scatto e mi abbracciò, ricambiai immediatamente, mi mancava mia sorella, mi mancava terribilmente.

"Tu sei forte Amber, se sei ancora qui nonostante tutta questa merda significa che sei forte." mi sussurrò all' orecchio.

"Grazie, di tutto." Mi limitai a risponderle.

Ad un certo punto sentimmo dei passi, mi girai di scatto sciogliendo l'abbraccio, chi poteva essere a quell'ora?

"Cazzo" dissi con voce flebile.

Il ragazzo biondo era in piedi di fronte a noi, un ghigno non gli abbandonava il viso, non diceva una parola.

Guardai mia sorella che lo stava fissando proprio come me.

Ad un certo punto un pugno le arrivò dritto sulla fronte, la vidi cadere a terra ma non riuscii a realizzare ciò che il biondo aveva fatto perché sentii un forte inpatto subito dopo e poi il nero più totale.

Help -Niall Horan-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora