Five

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Avevo freddo.
Intorno a me c'era solo nero, oscurità.

Con una mano accarezzai il terreno su cui ero appoggiata, era cemento, ruvido e leggermente umido.

Quando provai a fare peso sulle braccia per mettermi a sedere sentii una fitta ai polsi, solo in quel momento realizzai di essere incatenata.

La testa mi pulsava, non ricordavo come fossi finita li.

Sentii un leggero scricchiolio, all'inizio non capii di cosa si trattasse, sembravano passi.

Sentivo qualcosa venire verso di me, forse dovrei dire qualcuno.

Quando il minuscolo raggio di luce che proveniva da una piccola finestrella alle mie spalle illuminó il suo viso mi tornó tutto in mente.

Cazzo, Melanie!

"Dov'è lei?" Riuscii a domandare con un filo di voce.

Nessuna risposta.

Il ragazzo si fermó sul posto a pochi centimetri da me in piedi.

Io ero riuscita a sedermi utilizzando le poche forze che avevo ancora nel mio corpo.

"Finalmente ti sei svegliata" Ecco, ancora quella voce che mi metteva i brividi.

Non risposi, non ne avevo le forze, o forse ero semplicemente terrorizzata.

Fece un'altro passo avanzando verso di me.

Ero tentata di spostarmi ma avevo le spalle appoggiate ad una parete che mi impediva i movimenti.

"Amber, hai per caso paura?" Mi domandó anche se sembrava più un'affermazione.

Rimasi zitta anche questa volta incapace di proferire parola, il fiato stava cominciando a mancarmi quando si chinó e avvicinó il suo viso al mio.

Potevo sentire il mio sangue congelarsi e il mio cuore smettere per qualche secondo di battere.

"Ti ho fatto una domanda, non vorrai farmi arrabbiare vero Amber?" Sentivo il suo respiro caldo sul mio viso ad ogni parola che fuoriusciva dalle sue labbra, il suo tono di voce era calmo, profondo, quasi rilassante senza contare di essere in un posto buio e freddo con un ragazzo sconosciuto che mi minacciava di farmi del male dopo aver fatto svenire me e mia sorella.

"Io... " le parole mi morivano in gola, se gli avessi detto che non avevo paura avrei mentito, ero a dir poco terrorizzata, ma se gli avessi detto il contrario gliela avrei data vinta.

"No" riuscii a dire nonostante il mio tono di voce flebile urlasse -sto morendo di paura ti prego lasciami-

"Oh Amber, ti va di fare un gioco, tanto non hai paura di me vero? Lo hai detto tu" cazzo perché non ho detto fottutamente di si? Magari era questo che voleva, che io avessi paura di lui. Beh mi sembra logico.

"No.." il mio 'no' era più una risposta alla prima domanda, cioè che non avevo nessuna intenzione di fare un gioco con lui, ma con questa risposta negativa accettai la sfida.

"Benissimo, allora iniziamo" disse molto calmo.

Si spostó leggermente da me e si mise a sedere così riuscii a riprendere un respiro regolare.

"Allora, io ti farò delle domande, se la risposta che mi darai non sarà di mio gradimento o non mi soddisferà abbastanza ricorreremo a questa - estrasse una lametta dalla tasca, la mia lametta - dovresti esserci abituata no?" Quelle parole mi fecero male, ma sapevo che mi sarebbe aspettato qualcosa di peggio.

Help -Niall Horan-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora