Six

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"Cominciamo" prese un respiro e si sistemó le maniche della camicia nera.
"Sei pronta? Amber sei pronta a iniziare a morire?" A quelle parole pensai di svenire, davvero voleva uccidermi? Perché? Non lo conoscevo neanche, la mia vita faceva già schifo da sola. Cosa avrei dovuto rispondergli?

Le mani mi tremavano.

"Amber non mi piace quando non mi rispondi."

Presi un respiro profondo cercando di inalare un po' di ossigeno dato che stava cominciando a mancarmi.

Non riuscivo a proferire parola, sapevo che era peggio ma non ci riuscivo.

Uno schiaffo mi arrivó in pieno viso.

Era tanto che non mi succedeva.

Ricordo ancora le botte che prendevamo io è mia sorella da nostro padre.

Una lacrima rigó il mio viso ma sapevo che non poteva vedermi abbastanza bene da rendersene conto.

"V...vuoi uccidermi?" Ottimo, adesso stavo anche balbettando, gli stavo dando esattamente ciò che voleva.

"Oh no piccola, per quello ci sarà tempo" disse in un sussurro.

Non risposi.

"Prima domanda" fece una breve pausa "perché ti tagli?"

Colpita e affondata.

"Sono tanti i motivi.."

"Rispondi."

"Per lo schifo di famiglia che ho, per quello che credevo il mio migliore amico, per mia sorella.."

"Brava piccola, niente punizione per questa domanda"

Feci un sospiro di sollievo cercando di non farmi sentire, avevo il terrore di ciò che mi potesse fare.

"Ti piace il dolore?"

"Dipende"

"Questa risposta non mi piace Amber, sarò costretto a punirti." Mi si geló il sangue a quell'affermazione.

"C..cosa? P..perché? Cosa ho fatto..?"

"A te non deve piacere il dolore, così sarà più divertente fartene." Disse freddo.

Si rimise in piedi con un movimento veloce.

Riuscii ad intravedere attraverso il piccolo spiraglio di luce i suoi occhi, le sue terrificanti e fredde iridi chiare.

"Alzati" mi ordinó.

Provai a fare ciò che mi aveva detto ma i polsi doloranti me lo impedivano, ero ancora incatenata.

"N..non ci riesco, s..sono legata" dissi talmente tanto piano che non ero sicura mi avesse sentita.

Si chinó verso di me, infiló una mano nella tasca dei jeans neri attillati ed estrasse un piccola chiave.

Una volta slegata si tiró su ed io, anche se a fatica, feci lo stesso.

Con una spinta rapida mi fece sbattere con la testa al muro.

Impugnó la lametta che troppe volte era stata nelle mie mani.

Con l'altra mano prese l'orlo della maglietta e me la tolse facendomi restare solo con il reggiseno.

Sentii un dolore lancinante appena sopra l'ombelico.

Un pesante gemito di dolore abbandonó le mie labbra.

Aveva inciso un taglio netto sulla mia pancia.

Sentii una leggera risata da parte sua.

"Così mi piaci Amber.
Siamo solo all'inizio, ricorda"

Help -Niall Horan-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora