Mi ero svegliata all'alba quella mattina, sentivo il corpo stanco come mai prima d'ora, i muscoli mi tiravano e la testa mi girava per il sonno arretrato. Nemmeno il caffè mi avrebbe aiutato in questo momento.
Finì di bere il frullato che mi era stato preparato e mi feci trovare puntale alle 7:30 dentro la palestra. Cominciai a fare qualche giro di corsa per scaldarmi, la tenuta sportiva che mi era stata messa nelle valige da Ryan era veramente comoda, i leggings appena più stretti di una taglia impedivano ai muscoli delle gambe di cedere dopo qualche sforzo di troppo e le magliette di cotone leggero mi lasciavano respirare la pelle.
Mi fermai per legarmi i capelli in una coda bassa e tornai a correre finché Aston non si fece vedere al comodo orario delle 8:40.
Quando lo vidi entrare nella palestra lo raggiunsi spezzando il cerchio della corsa e alzai un sopracciglio mettendomi le mani sui fianchi.
<<Dove diavolo eri?>>
Domandai infastidita.
Lui sorrise continuando per qualche secondo a digitare sul tablet chissà cosa.
<<Mi rincresce per il ritardo Tes, ma sono stato in piedi fino a tardi per revisionare il tuo piano d'allenamento>>
Si giustificò posando finalmente i suoi occhi stanchi su di me.
<<Essendo che non possiamo più contare su ciò che ti rendeva un Angelo ho deciso che faremo un passo indietro>>
Corrugai le sopracciglia e guardai l'angolo destro della sua bocca sollevarsi.
<<Mi sono fatto inviare da Ryan i vecchi registri di allenamento risalenti al campo. Li ho modificati, adattandoli più a te e al nostro scopo, così riusciremo nella richiesta di Ryan nel poco tempo che ci ha concesso>>
<<I vecchi allenamenti? Credi sia questo che risolverà tutti i nostri problemi?>>
<<No, ma per il momento è il meglio a cui possiamo ambire. Quindi basta lamentele e seguimi. Ho già allestito fuori il primo percorso>>
Presi un respiro e sbuffai poco convinta.
Ricordavo precisamente il programma del campo e non era niente di piacevole o semplice. Tutt'altro.Seguì Aston all'esterno e diedi una stretta alla coda appena il mio corpo si scontrò con l'aria aperta.
Incrociai le braccia al petto e osservai la distesa del nulla più assoluto.
<<Aston qui non c'è niente>>
Gli feci notare seriamente irritata.
Lui sorrise e posò a terra il tablet. Si levò la felpa piegandola prima di sistemarla per terra e si allontanò di qualche metro entrando nel giardino.
Corrugai le sopracciglia e camminai verso di lui senza sapere cosa fare.
<<Avanti Tes, buttami a terra>>
Sorrisi e poi risi divertita. Inspirando per qualche secondo l'aria calda e polverosa dell'esterno.
<<Stai scherzando?>>
Domandai.
Lui si spostò indietro i ricci e si mise in posizione, mi fece un sorriso e io alzai un sopracciglio sciogliendo l'intreccio delle braccia.
Scattai verso di lui, ma la sua mano mi spinse con forza facendomi finire con il sedere a terra. Un po' di polvere si alzò e io lo guardai sconvolta.
Da quando era Aston a farmi finire a terra?
Mi rialzai e ripartì dalle basi, ricordai la prima posizione che mi insegnarono e lasciai che la punta del piede destro segnasse il terreno scivolando leggermente indietro.
<<Concentrati>>
Disse e senza che me accorgessi schiavai per un pelo un suo sinistro. Bloccai poi un destro, ma non mi accorsi della sua gamba che mi colpì il polpaccio facendomi cadere ancora a terra.
<<Non ci siamo, sei troppo lenta>>
Mi morsi l'interno della guancia e tornai in piedi, questa volta non gli lasciai il tempo di osservarmi e sferrai un calcio verso il suo fianco, lo parò con facilità e io schiavai un altro dei suoi pugni, bloccai la sua gamba e mi allontanai cercando di liberare la mente.
<<Smettila di pensare>>
Mi sfiorai la vita dimenticandomi di essere disarmata, Aston mi fece un sorriso e scomparve all'improvviso ricomparendo alle mie spalle, mi avvolse il braccio intorno al collo e io mi morsi un labbro.
<<Tremendo, davvero tremendo e tu saresti l'Angelo Nero di Ryan?>>
Sorrisi alla sua ironia, mi lasciò andare e io mi voltai sferrando un pugno, lui mi prese la mano e scosse la testa.
<<Non so come farò in sei giorni a trasformarti in un arma>>
Gli tirai una ginocchiata nello stomaco e approfittai del suo inchino involontario per afferrargli il polso, lo feci girare e lo spinsi faccia a terra fermando un ginocchio sulla sua schiena, strinsi la presa sul polso e lo sentì ridere.
<<Bentornata Tes>>
Lo lasciai andare e mi allontanai pronta per ricominciare.
Le sue iridi verdi brillarono e io gli feci l'occhiolino.
<<Nessuna pietà Aston>>
Gli chiesi, scattò sparendo dalla mia vista, chiusi gli occhi e mi spostai mezzo secondo prima di ricevere un calcio che mi avrebbe sicuramente rotto una costola.
<<Mai avuta per te>>
Rispose rivolgendomi poi un sorriso leggero.
Sferrai un altro calcio, ma lui mi prese la caviglia facendomi perdere l'equilibrio e finì ancora a terra.