5 Strega per amore

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'Voglio i dettagli piccanti e i particolari morbosi. Sono o non sono il tuo amico più caro? E dai, Brucino, non ti sei sbottonato!' Tony tormentava Banner, al laboratorio del Quartier Generale.

'Lasciami in pace, per la miseria!' l'altro tentò di arginare la curiosità di Iron Man.

'Te l'ho presentata io...sei un vero ingrato, ecco cosa sei'.

'Per piacere...stiamo insieme, ti può bastare?'.

'Veramente no. La signora delle pulizie che si occupa della casa agli Hamptons mi ha rivelato che avevi organizzato un pranzetto di pesce e...che il letto era sfatto, due settimane fa...' commentò, con un sorriso idiota.

Il professore arrossì, senza scomporsi.

'Ti ho beccato, fratello...' Stark fece un salto sul posto.

'È molto complicato...'.

'Banner, il sesso non è mai complicato. La gente, invece, è contorta' la massima delle undici del mattino del miliardario, sparata davanti al microscopio elettronico, fu troppo persino per un tipo mite come il professore 'È tanto che non sto con una donna...e lei non ha mai avuto esperienze...a me pare...complicato'.

'Nooo' Tony sembrò meditare sulle parole ascoltate, niente affatto stupito 'però vista la situazione, mi permetto un consiglio e sai che sono un mago in questo. Rendilo speciale, fa che sia indimenticabile per entrambi, soprattutto per Brooke. Poteva avere tutto dalla vita, non ha avuto niente, se non quel regalo assurdo...forse tu sei il suo regalo e lei il tuo...impegnati, pensa a ciò che le piacerebbe fare...e lontano dai Brown, ovvio'.

Il suggerimento era giustissimo, rifletté Bruce 'Grazie...'. Come un lampo, nel cervello gli era balenata una proposta che la sua ragazza avrebbe più che gradito. Non appena tornato a casa, studiò, in rete, come realizzarla, e, carta di credito alla mano, si sbizzarrì.

Fomentato, e quasi in stato di tranche, scese in garage, si mise alla guida del Maggiolino e raggiunse Park Avenue, con l'acceleratore a manetta, per quanto gli permettesse il traffico newyorkese, per ritrovarsi a suonare il campanello dell'attico dei Brown venti minuti dopo.

Prese fiato, tentando di darsi un tono e coraggio, che venne meno quando fu Robert in persona ad aprirgli.

'Buonasera, professore, non l'aspettavamo' lo salutò, caustico.

'Bruce, per favore...' lui provò.

'Accomodati, Bruce' la voce imperiosa di Sheila, che si era alzata dal divano del soggiorno, per stemperare l'atteggiamento sempre rigido ed oppositivo di suo marito, risuonò nell'ingresso dell'appartamento, sovrapponendosi a quella della figlia 'Ciao...che ci fai qui? E' successo qualcosa?'. Pantaloni della tuta e canotta, le mani sporche di creta che si puliva con un panno, Brooke li raggiunse, preoccupata. Si sarebbero dovuti vedere per mangiare insieme ed era rimasta stupita della sua visita.

Avevano trascorso le ultime due settimane fra cenette, passeggiate, coccole, e parecchi preliminari amorosi che avevano aumentato il desiderio di entrambi, presi da un magnetismo irresistibile, unito al sentimento che li aveva fatti avvicinare. L'allenamento particolare auspicato da Stark!

Il professore camminò verso di lei, ghermendole la mano e dirigendosi in soggiorno, per sedersi su uno dei divani, con l'intenzione di parlare civilmente e pacatamente 'Nulla di grave. Ero qui...' si rivolse ai suoi genitori, timido 'perché mi piacerebbe molto trascorrere il prossimo fine settimana con Brooke, fuori città. E' più che maggiorenne e non ha bisogno del vostro permesso; tuttavia, senza averlo, non partirei tranquillo'. La sincerità non era un vestito comodo, per lui; era il vestito più pulito che potesse indossare, davanti a loro.

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